Re: Money from nothing

Inviato da  Paxtibi il 19/6/2006 2:09:48
Quando è finito il reaganismo e il thatcherismo è andato in depressione di brutto...

Alla faccia del liberismo...

E poi lui teneva di fatto un corso di teoria del liberismo....cosa accadesse nelle imprese non gliene poteva importare di meno...

Probabilmente la colpa sarà mia che non ho studiato economia, ma se la teoria del liberismo non si interessa di cosa accade nelle aziende, di cosa si interessa?

Osservavo che chi ha un mercato + ampio facilmente può avere costi fissi unitari inferiori e se guadagna di + ha + risorse da investire in uovi prodotti o per entrare in nuovi mercati.

Ma questa è solo una parte della questione: la FIAT in Italia ha sempre avuto un mercato larghissimo, con tanto di favoritismi di ogni genere da parte di ogni governo, eppure ha fallito completamente quando la sua efficienza, la sua capacità di produrre automobili che incontrassero i desideri e le possibilità dei suoi consumatori tradizionali, gli italiani, è venuta meno, per chiare mancanze – secondo me volute – del suo management.

Negli anni sessanta gli italiani non avevano i soldi dei tedeschi, ma correvano in massa ad acquistare 500 e 600, che erano perfette per loro.
Il rovinoso percorso da lì fino alla Duna è stato la risultante di scelte precise, non di qualche maleficio operato dalle dimensioni del mercato. Anzi, nel frattempo agli italiani cominciavano a crescere i soldi in tasca, e questo la dice lunga sull'incompetenza dei vertici FIAT che non sono riusciti – nonostante, lo ripeto, la connivenza (poiché di questo si tratta) dei governi – a sfruttare a loro vantaggio questi fattori favorevoli: un mercato in crescita, i politici come zerbino, una rete di venditori e concessionari capillare, la tradizione.

Il mercato non fa e non disfa niente: il mercato è un'occasione.

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