Re: Money from nothing

Inviato da  Fotogian il 17/6/2006 20:36:40
La risposta non è quella che ti aspetti.

Quello che gli ultraliberisti suppongono è che se io riduco la spesa pubblica e metto nelle tasche dei cittadini questo abbia un effetto positivo sull'economia attraverso l'aumento dei consumi privati e degli investimenti.
Se l'effetto positivo è maggiore o uguale dell'effeto negativo (minore spesa pubblica) allora la scelta di diminuire le imposte e mettere + soldi nelle tasche dei cittadini sarebbe positiva, almeno da un punto di vista aggregato.

La realtà è un poco complicata. Facciamo un esempio.
Immaginiamo che lo stato riduca le imposte sul reddito e contemporaneamente tagli per esempio i trasferimenti ai comuni. Un piccolo comune di qualche migliaio di persone riceve 100.000 euro in meno, che vanno ai suoi cittadini.

Il comune con 100.000 euro in meno taglia alcune spese. Rinvia il rifacimento di una strada, non assume una bidella, non cambia il camion della nettezza urbana che ha datto 300.000 km. Questi tagli si ripercuotono sull'economia locale e spingono l'azienda che asfalta le strade a sua volta a non assumere o a non cambiare il macchinario che ha già lavorato tanto. Questo ovviamente si ripercuote su chi produce tali beni (il macchinario, il camion per la nettezza urbana), su chi ne fa la manutenzione ecc.

Dall'altro lato i cittadini con 100.000 euro in + (complessivamente) possono decidere di risparmiarne una parte e spendere il resto. La scelta di quanto spendere dipende dall'andamento dell'economia. Se l'economia va male risparmi di + nel timore di averne bisogno in futuro.
La quota spesa non è detto resti sul territorio. Posso scegliere di fare una vacanza alle Maldive o di comperare un cellulare o una tv prodotti in Asia.

Quindi è certo che un territorio riceva meno soldi (diminuzione dei consumi pubblici), che questo abbia un effetto moltiplicativo sull'economia nazionale, e che una quota dei maggiori denari nelle tasche dei cittadini finisca in risparmi. Una quota poi finisce nell'acquisto di beni prodotti all'estero

Se per esempio il 10% venisse risparmiato la spesa privata aumenterebbe di 90.000 euro e se una quota (un terzo di quel che resta, supponimo) finisce all'estero o comunque fuori dal territorio che ha subito una riduzione dei trasferimenti pari a 100.000 euro il danno è evidente: i consumi pubblici diminuiscono di 100.000 euro, mentre quelli privati aumentano di 60.000

La domanda diminuisce di 40.000 euro.

Per quanto riguarda gli investimenti essi dipendono -in gran parte-dalle aspettative di consumo e quindi dalle aspettative reddito di chi consuma.
Se ci si aspetta consumi in crescita si investe. I consumi aumentano se cresce il reddito, principalmente.

Quindi non è detto che i maggiori risparmi dei cittadini si trasformino in maggiori investimenti che, facendo parte della domanda, la alimenterebbero

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Detto questo e per venire all'obiezione, è vero che consumi bassi riducono la domanda. I consumi insieme a investimenti e esportazioni fanno parte della domanda. Se tu da domani riduci i tuoi consumi di pane e se fanno lo stesso quelli che abitano nella tua città aumentano i tuoi risparmi ma prima o poi qualche panetteria chiude.

Proprio perchè i consumi sono deboli e la domanda insufficiente si ricorre al deficit pubblico, che assicura una maggiore domanda. Per finanziarla si ricorre poi ai risparmi dei cittadini, emettendo BOT, CCT ecc.

Inoltre va considerato che in molte circostanze la differenza tra una domanda un pò più alta e una un pò + bassa ha effetto sulla scelta di offrire (o non offrire) un certo servizio o di investire in un certo settore.

Se un cinema ha bisogno in media di 500 spettatori al giorno per avere i conti a posto e ne ha 480 (il 4% in meno di quanto occorre) il cinema chiude o non apre.
Se la domanda scende da 500 a 480 spettatori non ti fanno vedere un pezzo in meno di pellicola, ma chiudono la sala (l'offerta scende del 100%, se c'è una sala sola, o del 20% in un multisala con 5 sale) o gli imprenditori valutano che non conviene aprirla (l'investimento non c'è proprio)...

Quindi mentre la domanda può variare anche di poco l'offerta può variare in positivo e in negativo, in modo discontinuo. Se cala la domanda di un bene può essere impossibile far scendere nella stessa misura la produzione di un bene. La sola scelta potrebbe essere quella di chiudere l'impianto o la linea produttiva.

Non c'è nessun prelievo obbligatorio, nessuno è costretto a far nulla, se non pagare (sempre che lo faccia) le imposte.

Certamente più spendono i privati e più spendono per acquistare alcuni tipi di beni meglio è.
Anche per questo occorrerebbe scoraggiare taluni tipi di investimento dei risparmi (per esempio in abitazioni -salvo naturalmente la prima casa). Non tutti i consumi sono uguali. Non solo perchè producono effetti diversi sull'economia, ma anche perchè la dotazione di infrastrutture o di conoscenza di un paese dipende dal tipo di consumi e a sua volta ha effetti non neutri sulla capacità di produrre reddito in futuro.

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