Re: Il Signoraggio e la truffa delle banche

Inviato da  Ashoka il 26/2/2006 17:48:33
Dalla prima pagina del link che ha postato Timor

Vediamo invece storicamente com’è andata.

Quando nacquero le banche,queste depositavano oro,in quanto il mezzo di scambio dell’epoca era l’oro,o cmq moneta d’oro,o in lega,quindi solo parzialmente d’oro.

Loro facevano questo servizio. Il DEPOSITO. Cioè chi possedeva oro,per sicurezza,lo dava alla banca che lo conservava.

Nelle transazioni,era scomodo(ingombrante) e pericoloso(per i possibili furti) portarsi l’oro dietro. Ecco l’invenzione.

La banconota. Era una nota,di carta,con cui la banca attestava che una determinata quantità d’oro di proprietà di tizio era depositata nella banca stessa.

Così nacquero le banconote,e le persone le usavano perché meno ingombranti dell’oro.

Più avanti nacquero le banche centrali. Quella d’Inghilterra,la prima,nacque nel 1694. Queste erano di proprietà di alcune banche private,che già da tempo prestavano l’oro depositato,sotto forma di banconota,sia ai privati che agli stati.


Cos'é un bignami? E dei millenni precedenti alla fondazione della banca d'inghilterra non se ne vuole parlare? Forse che gli Stati non hanno mai finanziato il loro debito pubblico prima dell'invenzione delle banche centrali? Ed il prestito a ricorsa cos'è?

un piccolo passo da “La Moneta, Storia di un’istituzione mancata” pag. 192 e seguenti

Come e’ fatta, in antico regime, la moneta che serve per i pagamenti oltre frontiera? Anche in questo ambito più ampio di circolazione, le monete d’oro e d’argento non hanno mai avuto il monopolio. Fin dall’inizio della loro ricomparsa in Europa, intorno al 1200, i metalli preziosi sono affiancati, e in parte sostituiti, dalla carta delle lettere di cambio.
[..]
Il cambio mediante lettera [..] risponde allo scopo di consentire la dissociazione e la dilazione temporale tra operazioni di importazione e di esportazione, senza la necessita’ di pagare immediatamente i corrispettivi in contanti.
[..]
Le somme di denaro implicate nel trasferimento sono denominate delle unita’ di conto delle due piazze, che appartengono sempre a zone di diversa sovranità monetaria. [..] Nel cambio mediante lettera intervengono necessariamente tre ordini di differenze che concernono l’unita’ monetaria, il luogo e il tempo. Tra l’emissione e il pagamento di una lettera di cambio trascorre, infatti, sempre un certo periodo di tempo. [..] Alcune lettere vengono spiccate sulle fiere, dove il cambio si concentra in determinati periodi, normalmente quattro del corso dell’anno; le lettere vengono a scadenza alla data della fiera, indipendentemente da quando sono state emesse.
Le fiere costituiscono un luogo di compensazione delle lettere di cambio su scala europea.
(dal 1463 il centro della fiera e’ Lione, poi si sposta, intorno al 1534 a Besancon nel 1579 ndAshoka)
Le fiere di Lione costituiscono un sistema di compensazione delle lettere di cambio spiccate dai mercanti per pagare le merci. I banchieri-mercanti, che vi si riuniscono come una casta ristretta ed esclusiva, stabiliscono un corso dei cambi che rende possibile la compensazione, pareggiando la domanda e l’offerta di lettere di cambio denominate nelle diverse unità di conto nazionali. [..] La moneta di cambio delle fiere di Lione e’ lo scudo di marco, [..] una moneta immaginaria, che svolge, nello spazio del commercio europeo,. quella funzione di misura che le monete immaginarie «locali» svolgono all’interno dei rispettivi spazi di sovranità.
[..]
la moneta di cambio attua, nel suo spazio, una distribuzione secondo misura espressa dal costo [..] spazio sottratto alla giurisdizione dei singoli stati. I mercanti-banchieri, riuniti in una casta [..] determinano i tassi di cambio tra le diverse piazze europee, attraverso un meccanismo centralizzato. Significativamente, le fiere dove viene fissata la misura del cambio godono della extraterritorialità.
Tutte le lettere, che giungono a scadenza alla fiera vengono compensate sulla base del conto; quelle che non vengono compensate reciprocamente, vengono liquidate in oro e ugualmente scompaiono dalla circolazione.

(quindi ogni tre mesi si azzerano queste cambiali)

[..] Fino al 1463 e’ vietato il deposito, ovvero il riporto del pagamento da una fiera alla successiva: tutte le lettere devono essere rigorosamente compensate o liquidate; tutti i conti si chiudono. Anche dopo la liberalizzazione del deposito, continua ad essere vietato, fino alla fine del Cinquecento, il «cambio con ricorsa», che costituisce un vero e proprio strumento di credito, a differenza delle lettere di cambio, che servono per fare circolare le merci. [..] Le fiere di Lione sono commerciali [..] il divieto di deposito e del patto di ricorsa assicura la connessione tra operazioni finanziarie e operazioni commerciali.

[..] (ma poi)

Ma la rete del cambio mediante lettera può essere facilmente trasformata da strumento di compensazione in strumento di anticipazione. E’ sufficiente che l’unita’ di conto cessi di valere come misura di una distribuzione, ma possa essere posseduta e trasferita nel tempo, come qualsiasi altra merce; anzi, più di qualsiasi altra merce perché indefinitamente.
[....]
Tale passaggio corrisponde, di fatto, ad un preciso momento storico: il trasferimento della fiera centrale da Lione a Besancon nel 1579. Da questo momento il fondo commerciale che alimentava le fiere castigliane passo’ nelle mani dei Genovesi, che lo dirottarono a favore della Corona spagnola [..]


Il trasferimento del centro del cambio da Lione a Besancon comporta una profonda trasformazione della natura stessa del cambio traiettizio: in sede di fiera centrale, infatti, le sue funzioni monetarie tendono a scomparire a vantaggio di nuove funzioni di carattere finanziario.

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