Tutte cazzate.
In quel periodo l’inflazione misurata ISTAT era al 20% (!) ed è quello precisamente il motivo per cui il rapporto debito/PIL rimaneva basso! Lo stato si faceva comprare i bot all’1% da Bankitalia e spendeva senza limiti, mentre i normali cittadini dovevano pagare più del 20% per fare un mutuo.
A fine anno il PIL cresceva (in termini nominali!) e così il rapporto debito/PIL sembrava rimanere basso. Praticamente lo Stato Italiano aveva in mano la magica stampante e tutti gli altri sentivano le conseguenze dell’iperinflazione.
Ho detto praticamente perché dopo il “divorzio” il debito pubblico è rimasto ma lo Stato ha “dovuto” collocare i titoli di debito sul mercato del credito come tutti gli altri. Ha dovuto pagare così tassi maggiori e gli interessi stessi hanno fatto lievitare il totale del debito (come vedi in figura).
La “colpa” è da ricercare però nelle scelte dei governi di fine anni ’70 che durante il “matrimonio” (ed anche prima) hanno speso senza ritegno accollando sulle generazioni future un debito pubblico spaventoso.
Lascia stare lo Stato Patrimoniale di Bankitalia se non hai idea di come funzioni (per le imprese è quasi uguale).
Attivo e passivo di Stato Patrimoniale non vogliono dire vogliono dire cose diverse da quello che pensi! Porca miseria … l’utile è in passivo! E pure il capitale aziendale!
Primi errori in ordine sparso.
Innanzitutto il rialzo del debito fu una conseguenza dei rialzi ben più marcati dei deficit. Cioè delle differenza annuali tra entrate e uscite. (Il debito lo si può, in linea di massima, considerare l'integrale dei deficit annuali passati).
Ciò che determinò l'esplosione dei conti pubblici fu il fatto che alla tremenda crisi degli anni'70 lo Stato rispose aumentando a dismisura la spesa (pensioni baby, cassintegrati a vita ecc. ecc.). Col risultato di avere meno entrate (causa crisi) e più spesa. Questo spinse i politici più avveduti dell'epoca a imporre il divorzio. Non per finanziare il deficit a tassi di mercato, ma per cercare di diminuire il deficit.
Se infatti il fiananziamento del deficit fosse avvenuto stampando moneta, l'inflazione, già del 20%, sarebbe arrivata al 100%. (P.S. i titoli ad altissima remunerazione: è vero, fruttavano il 20%, ma l'inflazione era al 19% o giù di lì).
Dopodiché continui a parlare dei BOT come strumento per far ricche le banche. Guarda che i BOT sono innazitutto detenuti dai cittadini, dai risparmiatori. Le Banche li comprano, ma poi li rigirano ai propri correntisti. Se tuoggi vuoi comprare un BTP non vai dallo stato e lo compri. Vai dalla tua banca (che ne ha comprato un taglio all'ingrosso) e lo pigli da lei.
I BOT people (termine che fu coniato in quegli anni per definire chi campava di interessi) erano persone reali, in carne ed ossa.
Qui mi sa che fai un po' di casino. Se io emetto una cambiale nei tuoi confronti (cioè se io firmo una carta che dice "pagherò a mande x euro", io sono il debitore e tu il creditore. Hai ragione che la nbanconota è una cambiale, firmata dalla BCE. Ergo la BCE è il debitore e tu il creditore.
Se le banconote sono quindi un passivo per la BCE, dall'altra parte (cioè in attivo) cosa ci metto? Ci mettevo nei tempi antichi oro (che era un attivo) e oggi un credito. Anche qui fai casino: cioò che è debito per me è credito per te. Un debito è passivo per lo stato nazinale, ma attivo per la BCE. E quindi compensa (attivo e passivo devono essere uguali) il passivo della BCE dato dalle banconote.
Per esempio sul tasso di interesse: più è alto più la gente non spenderà soldi e cercherà di risparmiarli per guadagnarci qualcosa.
In ogni caso non è onnipotente. Se i prezzi del petrolio (che lei, la BCE, non può controllare) salgono del 1000% la BCE può provare a contenere i danni. Ma certo subisce inflazione.
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