Re: Maledetti Statali!

Inviato da  temponauta il 27/8/2010 15:21:27
Citazione:

astro7 ha scritto:
“Il lavoro nobilita l’uomo” nel momento in cui è l’uomo a nobilitare il lavoro che svolge.
In qualsiasi ambito si lavori, ci sono elementi validi e capaci ed altri altrettanto dannosi ed approssimativi.
Solo che quelli validi sono la minima parte e devono recuperare per ciò che non svolgono tutti gli altri.
Lo vediamo ogni giorno, davanti ai nostri occhi…dovunque focalizziamo la nostra attenzione.
Questo vale per gli statali, per gli operai, per i professionisti … per tutti.
Sta a noi, inteso come singole persone e come singoli lavoratori , fare – anzi, essere- la differenza. E agire di conseguenza.
Anche quando è il nostro vicino di casa ad essere corrotto, compromesso e ruffiano. Anche quando ciò che egli compie per proprio tornaconto va a ledere ciò che noi compiamo…
Sta a noi avere la scaltrezza di saper guardare “ a lungo” .

Invece, ciò che più mi ha colpita nel racconto di Calvero , ( che poi è né più né meno ciò che respiro ogni santissimo giorno che sorge il sole) è l’ipocrisia.
L’ipocrisia che distrugge qualsiasi sogno o desiderio di rivalsa delle persone davvero libere nei confronti delle ingiustizie.
E’ nei confronti di queste ipocrisie che bisogna prendere posizione…. E per prendere posizione bisogna essere dei veri rivoluzionari.




E' giusto quello che dici Astro7, ma la vera potenza (maligna) del sistema è quella di tenerci isolati, per toglierci ogni forza e volontà di reazione/ribellione.
Calvero ha raccontato che aveva provato ad amalgamare delle idee "rivoluzionarie" in un progetto politico, chè però è naufragato per la pochezza delle persone che raccoglieva (dedite al proprio tornaconto).
Quindi si è trovato sempre da solo e, credimi, da soli si fa la fine del cavaliere errante uscito dalla penna di Miguel de Cervantes, se tutto va bene.
Anzi, avendo sempre nuotato controcorrente, meraviglia che abbia ancora la forza per dibattere con noi per un mondo migliore.
Ma sento che, come me, usa il sito solo per regolare la pressione delle emozioni, altrimenti l'animo rivoluzionario che abbiamo dentro esploderebbe come una caldaia surriscaldata.
Ma inutilmente, perchè una grande virtù (zen) è quella di saper usare il momento giusto (che arriverà).

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