Re: banche, derivati, e porcherie varie.

Inviato da  a_mensa il 24/6/2010 16:34:19
14° e ultima puntata
Abbiamo visto come la banca commerciale paghi poco il denaro che gli viene depositato, ma richieda molto per il denaro che, moltiplicando quello depositato, impresta a sua volta.
Abbiamo anche visto come riesca a guadagnare, ad esempio comprando titoli del debito pubblico, con il denaro proprio, quello che costituisce il “capitale di garanzia” , che garantisce che la banca sia sempre solvente, nei confronti dei depositanti, anche quando per effetto statistico, si concentrano su di essa i prelievi. (ovviamente non sarà mai solvente se TUTTI i depositanti prelevassero nello stesso giorno TUTTI i loro depositi, senza ovviamente depositare nuovamente nulla, caso nel quale fallirebbe all’istante).
Inoltre la banca, guadagna su ogni movimento finanziario.
Volete azioni della Pinco&C, la banca ve li compera, vi chiede una piccola percentuale di commissione, poi vi apre un deposito amministrato, in cui mettere le vostre azioni, e per esso vi preleva pochi euro di commissione, poi gestisce il vostro conto (anzi lo gestisce il computer, ma che è dentro i suoi locali) e per questo vi chiede una commissione per tenere il conto e una per ogni movimento che fate, per ogni azione che fate che riguardi il denaro, la banca vi chiede una commissione. Sono importi piccoli, ma sono tanti, milioni tutti i giorni, e per essi la banca non corre il minimo rischio, esegue i vostri ordini, fa esattamente e solo cosa voi chiedete, ma su ogni richiesta vi chiede una commissione.
E su ogni commissione il SUO costo è minimo, il resto è puro guadagno.
Vi presentano tante tipologie di conto, quelle con un certo numero di movimenti gratis, ma con pagamento di interessi sul deposito veramente ridicoli, oppure interessi maggiori ma senza movimenti gratis, pagate il bancomat, pagate la carta di credito, fate il conto alla fine dell’anno quanto tra interessi non corrisposti (quelli che avreste anche solo con dei BOT) e costi vari, quanto avete pagato alla banca.150 ? 250€ ?moltiplicatelo per 40.000.000 (lascio perdere i bambini) , e otterrete 10.000.000.000 di euro, che si spartiscono le banche solo per aver gestito i vostri soldi, senza rischi, e non ho contato quanto ci lascino le imprese dalla piccola azienda personale alle grandi, e sono altri miliardi di euro.
Poi ci sono gli interessi sui prestiti, e gli investimenti con i capitali propri.
Mediobanca, ogni anno , stila l’elenco dei “guadagni” delle principali 50 banche del paese.
Leggere quella lista c’è da farsi venire male, a pensare che tutto quel denaro è pagato da noi, per il “servizio” che il sistema bancario ci offre. Non per niente possono offrire ai loro dipendenti 15 mensilità più premi di produzione, bonus milionari ai loro dirigenti, senza parlare poi dei compensi alle alte cariche.
E quella è solo una parte dei guadagni, perché l’altra parte la impiegano nell’acquisto di immobili e nell’investimento diretto in titoli.
Se pensiamo poi, che l’unico limite che hanno è una concorrenza da operetta ( concorrenza che non opera alcun calmiere da quando praticamente una persona per poter operare nella società contemporanea non ha alternativa all’avere almeno un conto in banca, se non vuole perdere le giornate nell’assolvere tutti i piccoli e grandi pagamenti che gli competono) grazie alla quale applicano tariffe arbitrarie e soprattutto sproporzionate rispetto al costo effettivo, senza che nessuno possa contestare, si capisce perché abbiano i ricavi che hanno, ma che sottraggono capillarmente alla società in cui operano.
In alcuni momenti storici, viste le esigue risorse della società, nacquero le “banche popolari” o la “casse di risparmio”, come aggregazioni economiche locali, atte a gestire il credito sul territorio, con criteri di assoluta rispondenza alle realtà locali, ma come il loro “giro di affari” si estese, dovettero adeguarsi al cartello delle grandi banche, e allora si fusero tra loro, aumentando il loro peso relativo, ma perdendo quella territorialità che le avvicinava alle esigenze specifiche della popolazione.
Oggi, anche esse, sono parte integrante dello stesso “sistema” avendo anche ottenuto dallo stato il monopolio della gestione del denaro.
L’unica via di scampo, avendo dei governi attenti alle esigenze della popolazione, e non asserviti a tale sistema , sarebbe quello di imporre dei tetti alle percentuali di interessi, alle commissioni, ecc…
E questo non perché io sia convinto che un maggior dirigismo da parte dello stato sarebbe utile alla popolazione, ma solo per spezzare il legame stato/banca , facendo calare sensibilmente i ricavi delle banche, e costringendole così ad una vera concorrenza tra loro.
Tetti via via da abolire come alcune banche ( le meno efficienti) fallissero, e liberassero il campo a quelle più efficienti.

Disponibile, per quanto possibile, a chiarimenti e ampliamenti, ringrazio tutti coloro che mi hanno fin qui seguito.
Mensa Andrea

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