Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso

Inviato da  Descartes il 7/10/2008 22:16:45
Ricordo a tutti che il prezzo di qualcosa, qualsiasi cosa, è determinato dalla domanda, ovvero da quanto la gente è disposta a pagarlo.

Non esiste una cosa chiamata prezzo "vero" o valore "vero".

Siamo noi che diamo valore alle cose, e quanto siamo disposti a pagarlo crea il loro prezzo.

"Quanto siamo disposti a pagare qualcosa?" è una domanda che ha una risposta psicologica non oggettiva. Sappiamo (molto vagamente, visto che la psicologia non è una scienza esatta) che dipende da due fattori: "necessità percepita" e "scarsità percepita". Da cui la famosa legge della domanda e dell'offerta. Ma è più complesso di così. Infatti il prezzo iniziale di vendita a sua volta influenza la domanda. Se un prezzo è alto il prodotto viene marketizzato come di lusso, mentre se il prezzo è basso viene marketizzato come popolare. Ad esempio le creme per bellezza per signore sono tutte uguali (grassi, acqua e sostanze emulsionanti da due soldi), e la stessa crema, magari cambiata di colore, viene venduta con due etichette diverse, a 200 euro al barattolo e a 20 euro al barattolo. Questo perchè prima va saturata la fascia di donne ricche, disposte a pagarle 200 euro, e poi saturi la massa delle donne normali che possono permettersi solo quella da 20 euro. Questo rientra in una terza cosa che potremo chiamare "potere d'acquisto percepito", cioè in sostanza le persone più sono ricche più sono disposte a pagare per un prodotto.

Anche il denaro è un prodotto che viene comprato e venduto (mai sentito parlare dei mercati monetari?), ma ha una sola caratteristica che lo rende unico, cioè che non ha costi di produzione.

Ma i costi di produzione ed il prezzo non hanno nulla a che spartire tra loro, perchè come abbiamo visto, il prezzo è determinato dalla domanda. Il costo di produzione, al massimo, fissa solo il prezzo "minimo" a cui si può vendere qualcosa senza andare in perdita. Ma una crema che costa 1 dollaro a barattolo per produrla e che viene venduta a 200 dollari, non è molto differente da una moneta che costa 0 a prodursi e che viene venduta a 100 yen. Non è quel dollaro di limite minimo che fa la differenza, anzi non viene mai considerato. E' la domanda che conta.

Come ho detto sopra, la domanda è influenzata dalla percezione psicologica di cose come bisogno, abbondanza-scarsità, etc. Sull'abbondanza mi pare che tutti qui capiscano la regola della scuola austriaca. Più una cosa è abbondante, come nel caso della massa monetaria inflazionata, minore è la domanda e quindi questo influenza negativamente il suo valore. E viceversa. Ma il bisogno lo influenza altrettanto. Per la crema di bellezza, il bisogno che crea la domanda è l'istinto delle donne di apparire più belle delle altre. Ma quale è il bisogno che crea la domanda di moneta?

Il bisogno per cui si compra una moneta è il bisogno di comprare i prodotti o i servizi della nazione che vende quei prodotti in quella moneta. Ecco perchè il prezzo percepito di un dollaro non ha nulla a che vedere con i suoi costi di produzione, che sono 0, ma con quanto solida l'economia di un paese è, ovvero quanto i suoi prodotti e servizi sono competitivi a livello internazionale.

Se un paese vende prodotti poco competitivi, io non li voglio comprare, e quindi non ho bisogno di comprare la sua moneta per comprarli.

Ma se uno stato, come gli USA, è divenuto sempre meno competitivo rispetto all'asia in termini industriali, la sua moneta dovrebbe perdere sempre più di valore fino a svalutarsi, perchè tutto quello che vale la pena comprare viene venduto in altre monete, mentre per il dollaro la domanda cala a picco e quindi il suo valore si abbassa.

Ma il valore non è uguale per tutti. Per qualcuno che ha bisogno di qualcosa che si vende SOLO in dollari, e che nessun altro paese vende, il dollaro vale di più. E quindi è disposto a pagarlo di più.

Ed ecco perchè gli USA hanno trovato qualcosa di cui hannno bisogno TUTTI, ovvero il petrolio, e con un accordo militare con i Sauditi hanno di fatto creato il lock-in sul petrolio e costretto (sempre con le armi) tutti i paesi che vogliono comprare petrolio a comprarlo in dollari. Tutte le volte che un paese ha provato ad aprire una borsa del petrolio in altra valuta, è stato attaccato prima con corruzioni e colpi di stato e poi, se non funzionava, invadendolo militarmente.

Tutti i paesi quindi comprano e mettono da parte dollari per comprare petrolio, tenendo alto il valore del dollaro rispetto alle altre monete. In questo modo gli americani, o meglio le corporazioni usa di supermercati come Wal-Mart etc., possono compare prodotti cinesi o da altri paesi usando a loro volta i dollari per comprare Yuan. Se il dollaro che stampa la banca centrale usa non valesse nulla, servirebbero milioni di dollari per comprare un pomodoro cinese. Mentre oggi con un dollaro l'americano compra uno Yuan, con cui poi compra il pomodoro cinese.

Ecco spiegato in sostanza il sistema monetario internazionale: poichè il valore dipende dalla domanda, basta forzare con le armi la domanda e il valore si crea da se! Altro che lavoro misurabile dell'operaio...

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