Re: Riflessione: una pornostar insegna la politica ai grillini.

Inviato da  Pispax il 23/6/2014 3:03:44

vuotorosso ha scritto:


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E' anche ovvio: voglio dire, tutti questi ministri con mansioni diverse, tutte le commissioni, etc, mica si occupano da inizio a fine di TUTTI i lavori parlamentari no? Ma li votano a seguito del dibattito in aula.

O secondo te tutti gli aventi diritto presenti in aula sono a conoscenza di quello che chiedi a un normale cittadino di seguire? Non credo, anche solo per una mera questione di tempo. Però lo votano. Non è proprio la stessa cosa che dici che abbia detto io.

Non è il problema di quello che hai "detto tu".
Quella è la difficoltà con cui ci si scontra quando si parla del "popolo" che deve avere un maggior ESERCIZIO del potere.
Tutto qui.

I parlamentari hanno dietro i partiti. I partiti hanno una loro funzione, e nel loro ruolo c'è anche la funzione di semplificare questo processo.
Puoi pensare che sia buona o che sia cattiva, però c'è.
Ma non mi fa voglia di entrare a parlare dei vantaggi/svantaggi di un sistema partitico. Se la parola "partito" ti turba, sostituiscila con "gruppo parlamentare". Siamo sempre lì.

Tutto questo per dire che ogni singolo parlamentare non è tenuto a fare tutto il lavoro da solo. Il singolo cittadino si. A meno di non ricreare per conto suo un piccolo succedaneo di partito, chiaro. Ma in questo modo il problema, invece di semplificarsi, si moltiplica.




Citazione:
cosi come l'altro caso; la mia frase dice:
"Considerato tutto il tuo intervento sopra, la cosa migliore sarebbe un governo di tecnici: esperti di qualsiasi materia che intervengono, con responsabilità, sulle materie diloro competenza per il bene dei cittadini, tutti, e del paese tutto."

Tu hai risposto che abbiamo già avuto due governi tecnici e, forse sfottendo un po', mi hai chiesto se ne volevo altri.
Ti ho fatto notare che la mia frase include anche una condizione e tu cosa mi rispondi? che tutti dicono quella cosa li.
E secondo te fare e dire sono la stessa cosa?

Pispax, mi sta passando la voglia di discutere se i metodi sono questi.

Il "metodo" è che tu parli di governi "tecnici", mentre inevitabilmente la funzione di un governo è politica, non tecnica.
Essere un bravo "tecnico" non implica che tu sia anche un bravo politico.
I medici scelti come Ministri della Sanità non è che abbiano fatto tanto meglio degli altri, per dire.
Anzi.



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3 servizi de "le Iene" mi sembrano un po' pochini per giudicare la struttura parlamentare "nel suo complesso".

Mi sembra uno strawman questo.

E' una constatazione.





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E chi ha parlato di Parlamento?

E che obiezione è questa?
"luogo dove si decide" può andar bene? "posizione di potere" ? "Elitario con diritto di voto"?

Chiudiamola qui.
Tu hai scritto una cosa precisa, ma io non ne ho capito il senso. Questa frase non mi aiuta a capirlo meglio.
Se ti interessa il mio parere su questa cosa, qualunque essa sia, devi riscrivere il concetto di prima in modo che possa capirlo anch'io.




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In democrazia, persino nella democrazia ossessivamente "partitica" della Prima Repubblica, i candidati venivano (e vengono) scelti per la loro capacità di portarsi dietro voti.
Mastella magari conta meno di zero; ma se ci sono 1.300.000 persone disposte a votarlo, o a votare il partito dove Mastella è presente solo per il fatto che c'è anche lui, ecco che in un sistema democratico anche Mastella acquista importanza.

Voto di preferenza? C'è nelle politiche o no? Fammi sapere.

Non necessariamente. Credo si capisse bene da quello che ho scritto.
Può esserci o può non esserci: ma IN ENTRAMBI I CASI, in un sistema democratico le persone vengono messe in lista sulla base del fatto che si portano dietro una dotazione di voti.
A questa regola si possono fare delle eccezioni, chiaro. Ma davvero pochissime. Perché più eccezioni fai e meno voti prendi.
In questo l'esempio di Scelta Civica credo sia molto indicativo. Un partito nato dal niente che ha dovuto allearsi con Casini per avere uno straccio di base territoriale (=persone che portano voti). La parte scelta da Monti era un parterre de Roi: gente altisonantissima ma senza voti dietro.
Casini resta, alle europee SC si è dissolta.





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Altrimenti potrei passare 5 settimane a informarmi dal mattino alla sera in modo totalmente gratuito su un tema che non conosco e che devo prima imparare, poi valutare e infine essere in grado di valutarne le ricadute, per arrivare magari a prendere una decisione che invece di essere un bene per ME e per la mia famiglia è un bene per altri, e io, se va di culo, otterrò qualcosina solo fra 5 anni.

In effetti il mondo è pieno di gente così.
Come no.

Sono molto curioso di capire cosa ne pensi dei referendum, tipo, che so, energia nucleare? Avrà votato l'allevatore di maiali? Chissà. Tu però fammi sapere se i referendum ti vanno bene o no, e nel caso perchè. Da quanto hai scritto finora direi che non ti vanno affatto a genio.

Una volta ero un grande sostenitore dei referendum.
Ora lo sono molto meno.
Credo che il referendum sia una cosa molto potente, e che vada usata con molta circospezione.
Trovo che i referendum sui grandi temi etici siano doverosissimi e inevitabili (aborto, divorzio, ecc).
Negli altri casi no.

Ma a parte quella che può essere la mia opinione, il clamoroso fallimento delle millemila campagne referendarie organizzate dai radicali, praticamente tutte quante terminate senza quorum, credo possa suggerire piuttosto bene che la mia opinione non è poi così stravagante.

Prima che tu me lo chieda, la risposta è si: secondo me nel nostro sistema costituzionale (e soprattutto nel nostro Paese) il quorum è una condizione necessaria al referendum.

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