Re: Elezioni Europee: M5S o partiti NO EURO?

Inviato da  perspicace il 26/6/2014 21:11:13
Consiglio prima la lettura delle quattro parti precedenti cioè dell'articolo nella sua interezza.

Oro, pace e prosperità – parte V

Quinta ed ultima puntata con la traduzione integrale del trattato Gold, Peace and Prosperity
di Ron Paul.

**************

LA RESA DEI CONTI

Il giorno della resa dei conti sta per arrivare: la gente oggi riconosce la truffa dell’inflazione per quel che è, e pretende un cambiamento. Se la responsabilità del Congresso è indubbia, le vie d’uscita sono varie.

Potremmo continuare lungo il solco dei passati decenni, cosa che ci porterebbe ad un collasso monetario e forse ad una nuova valuta, come di recente accaduto in Israele ed in centinaia d’altri paesi sin dal 1900. Tuttavia, se la nuova valuta sarà a corso forzoso ed irredimibile nulla davvero sarà cambiato.

Potremmo dar retta ai monetaristi e mantenere un’inflazione a passo ridotto; se però si prendesse come buona un’inflazione del 4%, perché non arrivare al 5 o 50%? Se si ritiene che l’aumento dell’offerta valutaria sostenga la crescita economica, che accadrebbe in caso questa declini? I monetaristi chiederebbero apertamente l’avvio di una massiccia inflazione.

GetImageEssi si aggrappano ancora all’idea che il benessere e la produttività siano in qualche modo promossi da un maggior numero di unità valutarie. In questo sono accompagnati da diverse persone sincere amanti della libertà, ma vittime di ciò che è soltanto confusione economica ed intellettuale.

Non importa che a controllare il sistema valutario sia la Federal Reserve, i banchieri od il Congresso: tutti abuserebbero di un simile potere, ragione per cui abbiamo bisogno di una moneta privata il cui controllo sia nelle mani di ciascun individuo della società.

La sola alternativa morale, legittima ed economicamente produttiva è quella di una moneta redimibile e a copertura aurea intera, la sola in grado di restituirci potere sul sistema monetario.

Alcuni monetaristi affermano a ragione come l’oro sia stato abusato in passato dai governi, ma ciò difficilmente può passare come argomento in favore di una valuta cartacea irredimibile, in quanto essa sarebbe ancor più soggetta ad abuso della prima. Analogamente si dovrebbe sostenere che, avendo il governo abusato in passato del diritto di parola, questo dovrebbe essere abolito.

LIBERA MONETA IN LIBERO MERCATO?

Per il nostro futuro dovremmo quindi considerare il ricorso ad una moneta risultante dal libero scambio, in modo che i consumantori possano gestirla esattamente come oggi fanno con ogni altra merce. Hans Sennholz e Friedrich von Hayek sostennero un tale sistema, il quale fu di fatto adottato per un certo periodo nel nostro paese.

Nella California degli anni ’40 e ’50 del XIX secolo circolavano diverse monete d’oro da zecche private. La pratica fu resa illegale nel 1864 ma “fino al 1914″, fa notare Antony Sutton, “il Tesoro U.S.A. ancora tentava di impedire la circolazione di monete private a San Francisco”. Perché mai quelle monete rimasero in circolazione tanto a lungo? Perché le zecche private erano per qualità di prodotto più affidabili di quelle del governo. Spesso, sottolinea il Dr. Sutton, il loro contenuto d’oro era l’1% maggiore di quello delle monete governative “per cautelare gli utenti da perdite di metallo dovute all’abrasione e all’uso quotidiano”. Le zecche private dovevano mantenere uno standard più elevato poiché la loro reputazione dipendeva soltanto dalla miglior qualità del prodotto: non potevano infatti imporre al consumatore l’uso di monete di qualità scarsa o inferiore, come invece faceva il governo.

Quando gli Stati del Nord finanziarono la guerra civile stampando centinaia di milioni di dollari Greenback irredimibili, la conseguenza fu che l’indice dei prezzi al consumo più che raddoppiò tra il 1861 ed il 1865.

Durante l’inflazione dei Greenback i residenti in California continuarono ad usare l’oro come moneta. “In California, come in altri Stati,” scrive Frank Taussig, “la valuta cartacea era a corso legale”, i residenti cioè potevano essere costretti ad usarla nei propri scambi. Sebbene non vi fosse odio verso il governo federale, essi credevano fermamente nell’oro: “Ogni debitore aveva il diritto legale di ripagare quanto dovuto in banconote svalutate, tuttavia ciò lo avrebbe emarginato (il creditore poteva segnalarne il nome al pubblico tramite inserzione sui quotidiani) e reso oggetto di boicottaggi. Lungo tutto quel periodo non si fece uso di valuta cartacea in California.”

LEGGI DI CORSO LEGALE

Il meno che si debba fare è l’eliminazione di quelle leggi sul corso legale che ci impongono di accettare la valuta di Stato, adottando invece uno standard aureo impossibile da svalutare per politici e banchieri. Dovremmo anche porre fine al monopolio legalizzato sull’attività bancaria: aprire questo settore al libero ingresso della concorrenza, così come accade in ogni altro.

Le leggi sul corso legale pretendono di dire alla gente cosa debba accettare come mezzo di pagamento: se il governo emettesse una moneta onesta, sarebbero di fatto inutili. Diventano invece oppressive quando il governo inflaziona la valuta, facendole perdere potere d’acquisto. Quando ciò accade le leggi sul corso legale privilegiano i debitori a danno dei creditori, ma solo i debitori di oggi: quelli futuri sarebbero comunque penalizzati dalla scarsità di credito provocata dall’inflazione e dalle leggi stesse.[11]

La banca centrale non si è mai preoccupata di proteggere l’integrità della nostra valuta: al contrario, ha operato per distruggerla istituzionalizzandone l’inflazione. Il gold coin standard fu spacciato, e l’inflazione odierna resa inevitabile, il giorno stesso in cui si istituì la Federal Reserve.

Se il governo volesse esercitare un minimo di responsabilità in campo monetario, dovrebbe ristabilire una valuta redimibile a vista e a copertura aurea intera.

Fa inoltre notare William Rees-Mogg che “il beneficio è assai elevato… la moneta aurea ridà valore ai salari ed al risparmio. Permette non solo all’imprenditore ma a chiunque altro di pianificare la propria vita economica nel futuro ed il perseguimento dei propri fini. Dà una visione realistica non solo sui progetti ambiziosi ma anche su quelli più umili. Fornisce una solida piattaforma al governo democratico. Pone fine all’inflazione e, soprattutto, una moneta onesta ristabilirebbe un carattere di sanità ed equilibrio all’ambito economico. Libererebbe il mondo non solo dall’inflazione, ma anche da quell’arroganza economica che è peggiore dell’inflazione stessa.”

UN PRECEDENTE STORICO

Nel 1879 il Congresso reinstaurò la convertibilità in oro del Greenback; gli effetti di questo provvedimento possono aiutarci a gestire un analogo passaggio in futuro.

Alla fine della guerra civile un dollaro Greenback si scambiava per meno di un pezzo d’oro da 50 centesimi ma, non appena si seppe che il Congresso li avrebbe resi redimibili in moneta costituzionale, cioè oro, i Greenback acquistarono valore. Inoltre, il governo smise di inflazionarli.

Entro la fine del 1868 bastavano quindi 138 dollari Greenback per acquistare 100 dollari di monete d’oro e nel 1874 ne servivano solo 111.

Nel corso del 1875 il Congresso passò una legge per cui i Greenback, a partire dal 1 gennaio 1879, sarebbero stati redimibili in oro al cambio di 1:1. Le banconote dovevano inoltre essere ritirate gradualmente dalla circolazione.

All’avvicinarsi di questa data, riferisce il Dr. Donald Kemmerer, “il prezzo di 100 dollari Greenback scese da 111,50 dollari d’oro nel 1876 a 104,70 nel 1877, fino a 101,10 nel 1878. Il 17 dicembre 1878, due settimane prima del ritorno ufficiale al riscatto in oro, il cambio tornò alla parità.”

Il Dr. Kemmerer riassume quella che fu una transizione tutto sommato tranquilla:

“Il New York Herald relegò la notizia in terza pagina, dandole titolo ‘Ritorno alla convertibilità – Un banale evento nazionale’. C’erano bandiere affisse su molti edifici di Wall Street e, alle dieci esatte, un plotone della Marina salutò l’apertura della filiale del Tesoro a New York. Questa era l’unica nel paese tenuta per legge a redimere Greenback in oro, ciononostante le banche si prepararono ovunque a fare lo stesso per motivi di convenienza. Quando alle dieci si aprirono le porte della filiale del Tesoro, dentro si trovavano quindici impiegati pronti a servire gli avventori previsti. ‘Dietro i vetri erano ammassate enormi pile di monete d’oro di ogni taglio’. In effetti, la folla all’apertura consistette in una sola persona richiedente il riscatto in oro dei suoi 210 dollari Greenback. Nessun altro fece la propria comparsa nella successiva mezz’ora. Entro l’una e mezza si presentarono solo 15 o 20 persone, impegnando gli addetti a riscattare in complesso 3.000 dollari in oro a fronte di richieste per lo più pari a 50 dollari per persona. Tecnicamente, 50 dollari era la somma più bassa che la filiale fosse autorizzata a redimere secondo la legge sul ritorno alla convertibilità.

Alcuni si presentarono in fliale solo per esigere somme che il governo doveva loro; quando fu chiesto se preferissero oro o Greenback molti optarono per questi ultimi, data la maggior facilità di trasporto.

Un giovane venne a farci visita in filiale per ritirare 5.000 dollari in oro: ne ricevette una borsa piena (circa 8 kg) che afferrò in modo distratto, spargendolo tutt’attorno. C’erano Golden Eagle che rotolavano ovunque. Dopo averle raccolte e contate, tornò al banco per chiedere di cambiarle in valuta che ‘non rotolasse in giro’.”


CONCLUSIONI… O L’INIZIO

La sola ragion d’essere di un governo è la protezione di vite innocenti e della proprietà privata da aggressioni interne od estere. Quando distrugge deliberatamente la moneta sta invece agendo in modo perverso, danneggiando vite innocenti e proprietà privata. Ad eccezione dell’atto di guerra, l’inflazione è quanto di più immorale un leader politico possa commettere.

La falsificazione legalizzata che è l’inflazione deve finire all’istante.

Il percorso verso la distruzione monetaria è stato lungo e tortuoso, ma siamo in vista del termine: sessantasette anni di sistema a banca centrale ci hanno portato sulla soglia dell’iperinflazione e della depressione economica.

Sono però state gettate anche le fondamenta di un nuovo sistema monetario: lo spitiro di libertà e il desiderio di una moneta onesta scorrono ancora nelle vene della gente. Nel 1974 abbiamo sovvertito la legge incostituzionale del 1934 che bandiva la proprietà privata di oro. Nel 1977 sono stati legalizzati i contratti recanti la clausola d’oro. Nel 1979 la camera dei deputati ha passato una legge per annullare quella che permetteva al Tesoro di espropriare tutto l’oro privatamente detenuto.

Il conio di medaglioni in oro da parte della Zecca U.S.A. ha rimarcato l’importanza della libertà di ciascuno di possedere detto metallo.

Udienze parlamentari di importanza storica sono state tenute in tema di standard aureo e in entrambe le camere è passato all’unanimità un emendamento per istituire una commissione sull’oro. Questa, composta da rappresentanti dei settori pubblico e privato, studierà specificamente il ruolo dell’oro nei sistemi monetari nazionale ed internazionale.

Dobbiamo anche lavorare per impedire le massicce vendite di oro sottoprezzo a sceicchi arabi e banchieri centrali europei; se la presente amministrazione fosse ancora intenzionata a svilire l’oro in questo modo, lo facesse almeno in pezzature che gli statunitensi possano permettersi di acquistare: monete da un’oncia, mezza oncia ed un quarto di oncia.[12]

Infine, dobbiamo rimuovere ogni legge sul corso legale poiché va a unico beneficio di governi e altri grossi debitori, forzando i creditori ad accettare denaro svilito; dobbiamo inoltre aprire il settore dell’attività bancaria al libero ingresso della concorrenza privata.

Si deve rendere le note della Federal Reserve pagabili a vista ed a copertura aurea intera, in base ad un cambio fisso stabilito dal mercato alla data del ritorno alla convertibilità. Dobbiamo anche riportare il bilancio in pareggio ed impegnarci a non espandere più l’offerta valutaria.

E’ falso l’argomento per cui non vi sarebbe abbastanza oro per fare ciò. Con un Dollaro aureo un’autovettura potrebbe costarne 600 invece di 6.000, rendendo irrilevante la quantità del particolare mezzo di scambio usato.

“In un’economia di libero mercato”, puntualizza il Dr. Hans Sennholz, “l’entità dell’offerta monetaria non ha alcuna importanza. Qualunque livello è utile a soddisfare in pieno il proprio compito e conferisce la massima utilità al mezzo di scambio. Nessuna utilità addizionale può essere derivata dall’aggiunta di offerta monetaria. Quando l’offerta è relativamente abbondante, il potere d’acquisto dell’unità monetaria sarà minore. Di contro, quando l’offerta è limitata il potere d’acquisto dell’unità monetaria sarà più elevato. Nessuna ricchezza può mai essere creata, e nessuna crescita economica potrà mai essere raggiunta, semplicemente variando la quantità del mezzo di scambio usato. Che la stampa dell’ennesima tonnellata di valuta cartacea non introduca alcuna nuova ricchezza è tanto ovvio quanto ancora incompreso, a causa di ragionamenti fallaci da parte dei portavoce di interessi speciali.”

Le nostre libertà sono troppo preziose per essere messe a rischio: se non agiamo rapidamente le vedremo erose proprio come la nostra valuta. Questa è la ragione ultima per invocare una moneta onesta: nessuna libertà può esistere senza di essa.

“Attraverso un continuo processo di inflazione i governi possono confiscare, in segreto e inosservati, una considerevole porzione di ricchezza dei rispettivi cittadini”, diceva John Maynard Keynes. “Al procedere dell’inflazione, col potere d’acquisto reale della valuta che fluttua di mese in mese, tutti i rapporti permanenti tra debitori e creditori, i quali formano le fondamenta del capitalismo, diventano a tal punto disordinati da perdere qualunque significato, mentre il processo di arricchimento degenera in un gioco d’azzardo.”

“Lenin ebbe senz’altro ragione:”, prosegue Keynes, “non vi è mezzo più sottile e sicuro, per stravolgere le fondamenta di una società, del corromperne la valuta. Il processo mette in moto ogni legge economica nella sua accezione distruttiva e lo fa in un modo che manco un uomo su un milione potrà diagnosticare.”[13]

Le conseguenze della distruzione monetaria sono complesse, ma non il rimedio ad essa.

Senza un fondamento morale nessuna società può sopravvivere. Lo stesso vale per la moneta: avremo assicurato un paese sano, libero, sicuro e produttivo per noi e i nostri discendenti solo se ci impegneremo contemporaneamente per la difesa di una società libera e di una moneta onesta.

“Potremmo trastullarci”, scrisse William Gouge, Ministro del Tesoro sotto il Presidente Andrew Jackson, “escogitando nuove forme di valuta cartacea bancaria. Potremmo anche illuderci che quelle già sperimentate in Cina, Persia, India, Turchia, Giappone, Russia, Svezia, Danimarca, Austria, Francia, Portogallo, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Canada, Stati Uniti d’America, Brasile e Buenos Aires, ovunque responsabili di disastri, potrebbero dimostrarsi utili e benefiche se solo ne avessimo il controllo. Potremmo infine affermare ‘Nonostante la valuta cartacea abbia sempre fatto danni, ciò è accaduto solo perché la si è gestita male’. Tuttavia, se non vi fosse male alcuno nella valuta artificiale in sé, resterebbe comunque qualcosa nell’animo umano ad impedirle di essere gestita a dovere. Non serve alcun esperimento per convincere l’umanità a tal proposito.” Da quando Mr. Gouge scrisse queste parole, nel 1833, abbiamo contato numerosi tristi esempi da aggiungere alla lista.

Forme di baratto e mercato nero, già comparse in U.S.A., non sono la risposta. Persone libere non possono accettare di ritirarsi a condizioni di vita primitive: dobbiamo sfidare i nemici della libertà e della moneta onesta con idee migliori e maggior determinazione.

Possiamo evitare il disastro solo tramite l’impegno concertato di sempre più persone motivate e competenti, desiderose di intraprendere uno sforzo erculeo a partire da oggi.

L’alternativa alla frode monetaria odierna ed al disordine di domani è qui pronta ai nostri occhi.

In altri paesi le calamità che hanno accompagnato il disordine monetario hanno fatto emergere dei dittatori. Dobbiamo impedire che ciò avvenga anche qui.

“Le persone osteggiano lo standard aureo”, disse Ludwig von Mises, “perché vogliono sostituire il libero scambio con l’autarchia nazionale, la pace con la guerra, la libertà con l’onnipotenza totalitaria del governo.”

Non fu coincidenza che il XIX secolo, periodo di gold coin standard per gran parte della sua durata, sia stato un’epoca di pace. Né è coincidenza che il XX secolo abbia visto così tante guerre associate alla valuta cartacea.

Chiunque creda nella libertà deve impegnarsi con costanza nel sostenere una valuta onesta pienamente convertibile in oro. Nient’altro è compatibile coi fini umanitari di pace e prosperità.

(Vai alla Parte I)
(Vai alla Parte II)
(Vai alla Parte III)
(Vai alla Parte IV)


NOTE:

[11] Tra le numerose ed alte lamentele di imprese e famiglie sta oggi quella per cui “le banche non prestano più”. Nella sintesi di Ron Paul, eccone indicata la causa: le ricorrenti distorsioni economiche provocate dalla pianificazione statale in campo monetario. [NdT]

[12] L’appello di Ron Paul non è stato accolto né dal Congresso né dagli statunitensi in generale: nei soli ultimi cinque anni il governo U.S.A., tramite la Federal Reserve, ha creato 4 trilioni (4.000.000.000.000) di nuovi dollari, pari a cinque volte quelli emessi dal 1792 al 2008. Le banche centrali europea, inglese, giapponese assieme ad altre in tutto il mondo hanno da tempo avviato simili politiche di iperinflazione dell’offerta valutaria. [NdT]

[13] Nota: “Molti hanno setacciato ogni parola di Lenin, senza risultato.” scrive il Dr. Rothbard, “Semplicemente, quella citazione non gli appartiene (se così non fosse, avrebbe dovuto intendersi di economia molto più di quanto in realtà sapesse). Ecco un altro esempio dei trucchetti di Keynes.”

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=45&topic_id=7675&post_id=257431