Re: Elezioni Europee: M5S o partiti NO EURO?

Inviato da  anakyn il 14/6/2014 14:46:19
Citazione:

Ste_79 ha scritto:

Quando ti critica l'idea della decrescita felice, ti dice che si è un modello che può essere utilizzato, ma non può andar bene per un numero di persone troppo grande, perchè la produzione su vasta scala necessità di regole diverse rispetto ad una produzione a scala ridotta.



Già: questo aspetto in particolare lo ritengo estremamente importante sia perchè dimostra che Galloni è uno dei pochissimi economisti che si spinge a parlare di modelli per il futuro, sia perchè sarebbe fondamentale farlo entrare in testa alle innumerevoli anime belle (ne conosco a pacchi, quasi tutte con un cervello funzionante ma con pochi elementi per farlo funzionare a dovere) convinte che la "decrescita felice" possa salvare il pianeta, senza rendersi conto che all'attuale stadio dello sviluppo demografico per salvare il pianeta in questo modo, devi uccidere gran parte dei suoi abitanti umani.
Molto prima che di decrescita felice, sarebbe insomma necessario discutere di argomenti molto più "scomodi" e meno "attraenti" dal punto di vista culturale, come quello del controllo demografico; POI possiamo parlare di decrescita dei consumi.

Se una grossa fette di anime belle si rendesse conto che per rimettere in piedi economia e benessere su scala globale non è possibile agire sul versante della decrescita, se non in modo molto limitato, saremmo già a buon punto perchè così finalmente si concentrerebbero sui problemi veri.


Proprio l'altro giorno, dopo aver guardato l'ennesimo documentario ecologista che critica l'eccesso di consumi predicandone una riduzione immediata senza riflettere sul fatto che l'altra faccia del consumo è il LAVORO (tradotto: se improvvisamente il pianeta consuma meno, si crea contemporaneamente una mole enorme di disoccupati), ho pensato che paradossalmente una visione ecologica di questo genere vede con gran favore la crisi in corso, e la conseguente disperazione di milioni di persone, perchè in effetti è una crisi economica talmente pesante da aver ridotto drasticamente i consumi.

Solo che per un ecologista di questo stampo riduzione dei consumi significa "bello! il pianeta torna a respirare", per un economista significa "milioni di disoccupati e conseguente malessere sociale".

Naturalmente esistono anche ecologisti abbastanza intelligenti da capire che il problema non è la quantità di consumi in sè, bensì la loro riconversione qualitativa, ma la propaganda attorno ai movimenti ecologisti a mio avviso non mette abbastanza in risalto nè questo aspetto, nè l'equivalenza fra consumi e lavoro.

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