attenzione: di "procellum" si può morire

Inviato da  padegre il 22/1/2013 18:51:03
- attenzione: di “porcellum” si può morire -
di Paolo De Gregorio, 22 gennaio 2013

Continuo a stupirmi e ad indignarmi per una campagna elettorale che dimostra tutta la sua arretratezza e autoritarismo aspettando l’ultimo minuto per presentare le liste dei “nominati” e, nel caso del PDL si affida ai plurinquisiti Berlusconi e Verdini la certificazione di moralità dei candidati.

Si sente veramente e profondamente la mancanza di una seria legge elettorale, la più delicata e fondamentale delle leggi, che per risparmiarci questo squallido spettacolo di nominati dalle segreterie di partito, di personaggi paracadutati in questo o quel collegio più o meno sicuro, stabilisca severamente l’obbligatorietà delle primarie in cui siano i cittadini a decidere chi sarà candidato, e che nessuno possa essere eletto fuori dal territorio di residenza, dove deve risiedere da almeno 5 anni.
Togliere poteri assoluti ai partiti e offrirli ai cittadini spingerebbe alla partecipazione civile e darebbe alla politica quella credibilità perduta che è necessario ricostruire, perché nessuna crisi economica e morale può essere superata senza una classe dirigente totalmente rinnovata.

Un altro punto fondamentale, per poterci considerare in democrazia, è quello di eliminare dalla competizione elettorale il peso del mezzo televisivo, quasi sempre usato in modo iniquo che non favorisce certo la comunicazione del proprio programma, ma lascia solo sensazioni superficiali legate a simpatia, fotogenicità, modo di vestire, capacità dialettica, cose assolutamente inutili ai cittadini che debbono votare un buon amministratore.
La televisione toglie i candidati dal territorio, dove dovrebbero scaldarsi i piedi durante tutta la campagna elettorale per farsi conoscere dalla popolazione, andando porta a porta e facendo comizi in spazi messi a disposizione gratuitamente dai Comuni. Anche i manifesti sono solo una ricerca di immagine, vanno aboliti come la presenza in TV, tagliando così drasticamente i costi della politica, che tra l’altro non deve godere di nessun finanziamento pubblico.

Nella nuova legge elettorale non deve mancare la regola delle due legislature e poi l’ineleggibilità assoluta. Regola indispensabile a garantire per legge il rinnovamento costante della classe dirigente, contro una tendenza conclamata a fare della attività politica una professione a vita e del potere una vera droga.
Un altro provvedimento necessario, per garantire la efficacia e tempestività dell’azione politica, è quello di abolire il Senato (con i senatori a vita), e le province che oltre a farci spendere miliardi bloccano la vita amministrativa tra rimpalli, conflitti di attribuzione, norme contradditorie.

Mi domando come nessun partito, ma anche nessun grande intellettuale o giornalista si occupi di mettere in risalto la assoluta necessità di una nuova legge elettorale, di cui questi suggerimenti dovrebbero essere la premessa, a costo zero, per far finire un teatrino che produce politicanti incapaci e ladri che tra l’altro la nostra economia non si può più permettere.

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