Re: ATTACCO AD INTERNET , Luogocomune a rischio!

Inviato da  redna il 8/7/2011 15:32:44
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Secondo Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, l'ingiusta normativa dell'Authority sarebbe stata dettata dalle grandi major per proteggere i loro interessi commerciali. Ma solo delle misure draconiane potranno fermare il fenomeno della condivisione sul web



Non è difficile capire che l’approvazione da parte dello Stato italiano di una normativa che consenta di oscurare i siti web sarebbe ingiusta. In primo luogo si tratterebbe di un provvedimento di censura nei confronti di Internet. Alcuni anni fa, i Paesi che si dichiaravano liberi non avrebbero mai osato fare una cosa del genere, ma l’Italia già filtra l’accesso a siti stranieri (come thepiratebay.org) e ora sta progettando una forma di censura per i siti italiani. Ma c’è di più e di peggio: siamo in presenza di una forma di censura in assenza di un giudizio della magistratura. E in questa maniera si aggira un principio fondamentale della giustizia. Ed è per questa ragione che questo provvedimento è ingiusto.


Ma per quale motivo lo Stato italiano sembra disposto a sfidare apertamente i principi fondamentali della giustizia in questo delicato settore? Il regime di Obama si dice favorevole alla nuova normativa. Per quale motivo gli Stati Uniti auspicano la censura in Italia? Obama ha stretti legami con le case discografiche e cinematografiche ed è favorevole alla censura di Internet negli Stati Uniti. Evidentemente queste aziende hanno un’influenza sul governo americano e, apparentemente, anche sul governo italiano. La nuova normativa è opera loro. Perché propongono uno strumento così palesemente ingiusto? La condivisione è positiva, è utile e Internet la rende semplice.

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Per gli utenti di Internet il vero problema è rappresentato da queste aziende e dai loro incessanti attacchi agli utenti che condividono in rete. Come fanno queste aziende ad ottenere l’appoggio dei governi per attaccare la libertà degli internauti?

Con il denaro e in più con un pretesto. Il denaro convince in diversi modi, ma i politici non possono addurre come motivazione il denaro.

Hanno bisogno di un pretesto.

Il pretesto fornito dalle aziende titolari dei diritti d’autore è che loro sostengono gli artisti. Questa affermazione contiene una modesta dose di verità, la qual cosa non ci consente di definirla una grossolana bugia. Il denaro per sgocciolamento dalle aziende titolari dei diritti d’autore finisce anche agli artisti. Pochissimi divi diventano ricchi, ma la maggior parte degli artisti anche popolari non riescono nemmeno a sbarcare il lunario. Se sono veramente gli artisti che ci stanno a cuore dovremmo trovare un altro modo per sostenerli.

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