Re: ATTACCO AD INTERNET , Luogocomune a rischio!

Inviato da  fefochip il 8/7/2011 15:22:07

Il giurista IT Guida Scorza ha analizzato la nuova delibera AGCOM e rilevato elementi che si discostano dal primo comunicato di qualche giorno fa. La sostanza è che il Garante gioca di furbizia: vuole arrogarsi l’esercizio di un potere normativo che non le compete.
L'AGCOM continua a perdere credibilità: secondo il giurista IT Guida Scorza la recente pubblicazione della nuova delibera sul copyright confermerebbe i timori della prima ora. Ma com'è possibile? Penseranno in molti. Il comunicato AGCOM dell'altro giorno sembrava piuttosto conciliante e ammorbidito nelle spigolosità. Già, peccato che la vera delibera pubblicata nelle ultime ore, secondo Scorza, "continua ad evidenziare i tanti aspetti di criticità al centro delle discussioni, mobilitazioni e dibattiti delle ultime settimane".
Rimane centrale infatti questa balzana convinzione del Garante di "arrogarsi l’esercizio di un potere normativo che non le compete e che non le attribuisce alcuna disposizione di legge primaria". Ma la cosa più preoccupante è che non si parla più solo di controllo sui contenuti audiovisivi nel documento, ma anche su "ogni contenuto sonoro, audiovisivo, giornalistico ed editoriale coperto da copyright diffuso su reti di comunicazione elettronica".
"Ambiguo, almeno nell’attuale formulazione, inoltre il limite soggettivo di applicazione delle norme contenute nella nuova disciplina che l’Autorità sembra intenzionata – anche qui in assenza di qualsiasi copertura normativa – a rendere applicabili anche ai soggetti che esercitano attività per scopo non commerciale e/o all’estero", scrive Scorza sul suo blog e sul Fatto Quotidiano.
Quanto alla procedura si scopre che il comunicato è stato scritto con furbizia: le tempistiche di intervento sono ridotte. "Il gestore del sito e/o il fornitore del servizio media audiovisivo infatti avrà a disposizione solo 48 ore per far pervenire all’AGCOM controdeduzioni", sottolinea Scorza.
Poco tempo, secondo l'esperto giurista, "poiché per formulare e trasmettere osservazioni difensive su di un contenuto che, peraltro, è stato prodotto e pubblicato da un terzo" ci vorrebbe davvero di più.
Per i siti stranieri, si legge nella delibera, "l'organo collegiale può ordinare al fornitore di servizi di media audiovisivi o radiofonici attivo in Italia la cessazione della trasmissione o della ritrasmissione di programmi audiovisivi diffusi in violazione delle norme sul diritto d’autore", si legge nel documento. Novità a dir poco preoccupante perché solo l'autorità giudiziaria può accertare violazioni che portino a chiedere ai provider italiani il blocco degli accessi.
"Inaccettabile, infine, l’idea che l’AGCOM si riservi il diritto di irrogare salatissime sanzioni pecuniarie per l’ipotesi di violazione di provvedimenti da essa stessa sommariamente adottati – e, quindi, con un ampio margine di errore – in forza di regole da essa medesima scritte, in gran parte, senza disporre della necessaria copertura normativa", conclude Scorza.


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