Il punto sulla crisi dell'Euro

Inviato da  Ciaula il 27/6/2011 6:40:53
Crisi del debito europea: dove eravamo rimasti?
In buona sostanza siamo inchiodati sempre nella stessa situazione. La Grecia è in bilico sull'orlo di un precipizio che si affaccia nel vuoto, chiamato dagli economisti default.
Una piccola novità in realtà ce l'abbiamo. Il nuovo presidente in pectore della Bce ha un nome ed un cognome a noi italiani molto familiare. Per la verità è un nome ed un uomo molto familiare anche all'establishment finanziario europeo e mondiale, conditio sine qua non per raggiungere posizioni di quell'importanza. Cosa che non depone particolarmente a favore degli interessi della Nazione di provenienza del nuovo presidente, nonostante il giubilo ingenuo di qualche commentatore nostrano. Naturalmente parliamo di Mario Draghi.
Il "paisano" arriva sul ponte di comando della Bce in un momento storico delicatissimo; talmente delicato che potrebbe essere l'ultimo presidente a governare una moneta unica. Il destino dell'Euro pare segnato, nonostante gli ostinati sforzi della euroburocrazia di tenerlo in piedi. Ma riassumiamo le ultime vicende:
La Germania, il dominus dell'unione in campo monetario, si sta dando un grande da fare per evitare il default greco. Ma a Berlino hanno scelto un approccio conservativo. Nel senso che vogliono sì evitare il tracollo della Grecia, ma vogliono farlo senza far gravare gli aiuti solo sulle loro spalle e sulla munificenza di "carta" della Bce. Questo per non creare e far accreditare presso gli Stati in condizioni prossime alla Grecia (Portogallo, Irlanda e Spagna) l'idea che si possa contare su aperture di credito infinite; cosa che rappresenterebbe una valvola di sfogo temporanea per quei governi, ma fatalmente letale per il Sistema-Euro.

Allora Angelona Merkel vuole chiedere una partecipazione all'operazione di salvatggio da parte degli investitori privati. Il sistema sarebbe quello di prolungare la scadenza dei titoli (con termine 2012/13/14) in loro possesso di 7 anni.
A ben vedere non sembra proprio una soluzione efficacissima. In primo luogo bisognerebbe ottenere il placet dei privati, la cui generosità è inversamente proporzionale alla loro avidità; e quest'ultima è elevatissima... In secondo luogo questo dilazionamento avrebbe l'efficacia di una boccata di ossigeno ad un malato terminale di cancro ai polmoni.
Agli investitori ed alle banche d'affari interessano molto di più le succose occasioni del piano di privatizzazioni verso cui è spinto il governo di Atene dal Fmi e dalla Bce. Goldman Sachs è già in prima fila; del resto la situazione greca la conosce benissimo, avendo fatto da consulente al governo greco per la sistemazione dei conti alla vigilia del suo ingresso nell'Euro. E sapete bene come sono stati "creativi"...
La situazione è il paradigma della doppiezza messa in campo dalle banche come Goldman. Prima si siedono al tavolo col governo e lo consigliano su come truccare i conti (ed intascare una mega parcella miliardaria per la consulenza) ed entrare nella moneta unica, senza averne la solidità necessaria. Poi, quando i nodi vengono al pettine, sedersi di nuovo al tavolo e negoziare lo smantellamento del patrimonio di quella stessa Nazione, facendo un mare di soldi...
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