Paxtibi ha scritto:
Vi dirò che, anche se il primo pensiero è stato di un'operazione made in Israel, più ci penso e meno la cosa mi sembra convincente.
Voglio dire, fino a ieri Arrigoni non lo conosceva nessuno, dalla sua morte il suo blog è stato visitato da migliaia di persone, che hanno letto notizie di cui fino a ieri non sapevano nulla... se questa è opera del Mossad si tratta forse di uno dei più clamorosi autogol della storia!
Secondo me ci siamo lasciati molto ingannare (me compreso) dalla ferocia e dalla barbarie a cui gli israeliani si abbandonano spesso per nascondere la loro debolezza. In realtà Israele è uno stato debolissimo, il suo dominio sulla regione uno status traballante che dipende da fattori esterni (l'appoggio americano in primis) su cui i sionisti non hanno alcun controllo diretto e che la politica statunitense degli ultimi anni non appare più incline a considerare una priorità.
[...]
I periodici assassinii di pacifisti e operatori umanitari (vedi anche i casi di Rachel Corrie, di Juliano Mer-Khamis, della Mavi Marmara, ecc.) sono allo stesso tempo lo specchio di questo nervosismo e un brutale messaggio propagandistico (poco efficace proprio perché brutale e istintivo) con cui Israele cerca di intimidire il dissenso internazionale e tenta di conferire al ruolo dell'operatore umanitario (qui la tua analisi è perfetta) un marchio psicologico di indesiderabilità e di fallimento. Israele non teme di sputtanarsi agli occhi del mondo, anzi è convinto che l'ostentazione della ferocia, unita al servilismo vigliacco dei governanti europei, sia il miglior deterrente contro gli attacchi e la migliore strategia di sopravvivenza. Propagandisticamente parlando - tu m'insegni - non è una tecnica molto efficace.
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