Re: Rapito Vittorio Arrigoni !

Inviato da  benitoche il 18/4/2011 21:09:33
Prima di Arrigoni morirono altri due attivisti ISM,Rachel 23 anni,Americanaera “in missione”, la mattina del 16 marzo. Aveva la pettorina arancione e un megafono. Era insieme al suo compagno di casa, che poi era un disordinato e modesto bilocale a Rafah, nei Territori palestinesi vicino ai confini con l’Egitto. Quella mattina i bulldozer scortati dai soldati avrebbero dovuto proseguire nel loro compito. Rachel avrebbe fatto come gli altri giorni: disarmata, in piedi davanti alla pala meccanica, avrebbe cercato di fermarli. «Nemmeno mille pagine di libri, mille documentari, mille conferenze o mille racconti avrebbero potuto prepararmi a quello che ho visto qui» aveva scritto alla sua famiglia a febbraio. Non avrebbe risolto la questione medio-orientale, fermando quei mezzi. Ma si sarebbe sentita utile: «Aveva un cuore troppo grande per arrendersi» raccontano i suoi amici. Non si arrese. Si fermò, megafono alla mano, davanti al bulldozer, che però avanzava. Così provò a scalare il monte di terra che la pala stava accumulando davanti a sé. I testimoni raccontano che era riuscita a salire fino all’altezza della cabina del guidatore: «Non può non averla vista». Ma, che sia per errore o di proposito, non si è fermato. È scivolata sul monte di terra, cadendo. E i detriti l’hanno schiacciata. Per due volte la pala ha straziato il suo corpo. Quando gli altri volontari sono riusciti a fermare il bulldozer, era a terra che sanguinava, svenuta. Ha ripreso conoscenza solo per qualche istante all’ospedale di Rafah. «Ho la schiena spezzata» ha detto. Poi si è addormentata. Per sempre

Dopo di lei Tom Hurndall ucciso con un colpo alla testa dai militari,altri attivisti non legati a ISM UCCISI DALL'ESERCITO iSRAELIANO sono Tristan Anderson era americano e gli hanno sparato nella testa a sangue freddo, e così James Miller e Brian Avery erano nomi occidentali, anglosassoni.

Israele ammazza civili per politica.
E’ politica di Stato in Israele dal 1948 (e prima col Sionismo) ammazzare i civili. Non sono “tragici errori”, non “danni collaterali”, non c’è alcun “rammarico per l’accaduto”. Ammazzare civili è ciò su cui Israele è nata con la pulizia etnica della Palestina, ed è ciò su cui sopravvive.
A questo si aggiunge l’impunità totale di cui Israele gode grazie al fatto di essere la base militare americana più grande del pianeta, e solo marginalmente al fatto di essere Stato ebraico discendente dall’Olocausto.
Unendo la politica congenita di Israele di ammazzare i civili con la sua assoluta impunità si ottiene precisamente ciò che è accaduto sulla Gaza Freedom Flotilla.
Nel gennaio del 1948, i padri fondatori d’Israele Yigal Allon e Ben Gurion dichiaravano che “C’è bisogno di una reazione brutale. Dobbiamo essere precisi su chi colpiamo, se accusiamo una famiglia palestinese dobbiamo colpirli senza pietà, donne e bambini inclusi… non dobbiamo distinguere fra colpevoli e innocenti”. Nel 1978, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito d’Israele, Mordechai Gur, dichiarò all’analista militare israeliano Ze’ev Schiff che “Per 30 anni abbiamo combattuto una guerra contro civili che vivono in villaggi… abbiamo colpito civili consciamente perché se lo meritano… il nostro esercito non ha mai fatto distinzione fra target militari e civili, ma ha attaccato di proposito target civili”. Nel 2000, Dan Halutz, che sarà Capo di Stato Maggiore dell’esercito di Tel Aviv, dopo un attacco aereo da lui stesso condotto su Gaza e dove furono massacrati dei civili dichiarò “Cosa ho provato? Solo una piccola scossa al mio aereo per lo sgancio della bomba, ma dopo un secondo passa tutto”.

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