Re: Colpo di Stato in Italia?!

Inviato da  redna il 7/3/2010 18:26:08
Citazione:
Mi permetto di dire che si dovrebbe meglio controllare da chi guardarsi e da dove arrivano certi atti sovversivi, quando i fatti sono di una gravita' estrema come questo sarebbe meglio lasciare le ideologie da circolo di bocciofila da un'altra parte.


Sarebbe anche meglio capire come si sono svolti i fatti.
Se Berlusconi ha potuto cambiare quello che ha cambiato è stato perchè altri erano d'accordo e anche il quirinale.
Pertanto dare ora la colpa solo a B. è ridicolo.

La situazione poteva essere stata cambiata solo da Presidente della Repubblica che impediva di fatto che si facesse questa 'leggina' che non si sa nemmeno se passa e non è la prima volta che poi viene bocciata.


L’incontro al Quirinale la notte di giovedì 4 marzo deve essere stato uno scontro di inaudita violenza psicologica, ne dà contezza lo stesso Presidente della Repubblica definendolo “teso” nella risposta da lui fornita a due italiani di opposte vedute circa l’esclusione delle liste elettorali in Lombardia e nel Lazio sul sito istituzionale del Colle, avvalorando così le ricostruzioni di stampa comparse oggi sul principale quotidiano della Capitale. Ma se scontro c’è stato evidentemente le pretese dell’aggressivo Presidente del Consiglio («Non ho bisogno della tua firma». prospettando o minacciando anche l’uso della piazza per ottenere quello che voleva) , giunto al Quirinale con due o tre ministri “pesanti” quella notte, con Napolitano appena rientrato a Roma da un impegnativo viaggio a Bruxelles, il vecchio Giorgio le deve avere ridimensionate ottenendo con pacata ed educata fermezza (uno dei ministri presenti ha confidato che “temevano di essere messi fuori dalla porta” dal padrone di casa, e questo la dice lunga su quel colloquio, tutto all’insegna dell’amore, a quanto pare) un “male minore”, cioè un decreto il meno possibile invasivo ed incisivo.

Ma Napolitano ha commesso un errore fatale: ha valutato di essere di fronte a dei galantuomini.
Non lo sono, lo stesso decreto, che entrato immediatamente in vigore deve ora essere convertito in legge dalle camere entro sessanta giorni da oggi, pena la sua decadenza, potrebbe essere volutamente non convertito se il risultato elettorale del Lazio, la regione in cui l’irregolarità nella presentazione delle liste era sia formale che sostanziale, dovesse tra meno di trenta giorni essere avverso alla candidata filogovernativa determinando così, se già non ci penserà tra un anno circa la Consulta, l’annullamento del risultato elettorale.

Ma soprattutto questo decreto, cioè il decretare su argomenti inerenti le elezioni a campagna elettorale aperta e con dei giudici già in camera di consiglio per decidere sui ricorsi presentati e dando loro una legge last minute tutta confezionata solo su due casi specifici, entrambi a vantaggio del partito di governo, crea un pericoloso inedito precedente nelle mani di non galantuomini, che potrebbero pensare (ossia che penseranno) di adottare lo stesso metodo anche in altre materie e in altre circostanze.

Napolitano è stato lasciato solo, questo va scritto, dalla chiusura totale dei partiti di opposizione (l’UDC non va annoverata tra questi per la sua alleanza nel Lazio con la destra) a qualsiasi ipotesi di intervento legislativo bipartisan o di decreto legge condiviso, magari per riaprire i termini della consegna delle liste come nel 1995, ma in altro e ben diverso contesto, accettando pragmaticamente di consentire a tutti gli elettori di non essere defraudati del loro diritto-dovere di voto dalle colpe di uno o più portaborse, seppure della loro stessa parte politica.

Il decreto si è reso così necessario, ma per il contesto surreale in cui è maturato, per i toni usati dal Presidente del Consiglio verso il Capo dello Stato, per la pubblicata minaccia (non smentita sinora da alcuno) di usare la piazza pur di ottenere qualche cosa, questo non è un decreto come gli altri, ma il primo di una nuova serie di prove di forza.


Per questo, essendo stato ormai falsato il quadro prospettico e in modo irreparabile, non solo è inutile argomentare ma addirittura potrebbe essere controproducente.

http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/

Forse è il caso di vedere perchè il Presidente della Repubblica è stato lasciato solo in preda ad una banda di farabutti che nessuno è capace di cacciar via.

PS-proprio ieri D'Alema (copaco) diceva chiaramente che la colpa non era di Napoltano.Resta da capire con quali sistemi si sia convinto Napolitano e questo si potrebbe essere ' il colpo di stato '.

EDIT
http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/cittadino-istituzioni/approfondimenti/articolo/lstp/152322/
L'impeachment nei confronti del Capo dello Stato
ovvero: se Schifani fa il presidente della repubblica per un pò di tempo poi lo faccio io.

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