Re: 15 Marzo Z-Day: giornata mondiale di attivismo e proiezione gratuita Zeitgeist Addendum

Inviato da  carloooooo il 17/3/2009 13:45:51
Considerando validi tutti gli esempi che mi hai riportato, resta da capire quando e come i "poteri centrali" abbiano messo in atto una deliberata scelta di sradicare il senso di comunità e quando questo sradicamento sia una conseguenza indiretta del loro operato. E' una distinzione importante.

Altrimenti si mette tutto in un unico minestrone in cui la Germania di Hitler è la stessa cosa dell'Italia del XIII secolo, dell'Inghilterra vittoriana e della Spagna di Carlo V. Minestrone improbabile in cui "il governo" di ogni età e di ogni dove ha di mira la distruzione della comunità per paura della rivoluzione anarchica.

Ad esempio, come fai a dire che l'architettura razionalista aveva in mente di atomizzare l'individuo? Su che basi fai questa affermazione? Piuttosto, cercava di trovare una allocazione ad un individuo che era già atomizzato, già uomo-massa. L'unité d'habitation traeva la propria ragion d'essere da una realtà concreta dalla quale non si poteva prescindere. Che poi sia stata utilizzata deliberatamente per altri scopi, questo non ci da la libertà di compiere speculazioni sulle intenzioni di un Le Corbusier. Non è un caso che la prima unité d'habitation sia stata costruita a Marsiglia e non in una sperduta e nebbiosa landa della Bretagna.

Inoltre, la casa a corte era il tipo di abitazione più diffuso per un particolare strato sociale, quello contadino. Non per quello borghese: chi se lo poteva permettere stava per i fatti suoi (la sacralità del focolare domestico è infatti un concetto tradizionalmente borghese). Chi mi vieta di pensare che le case a corte siano state abbandonate semplicemente perché una casa monofamiliare è più comoda? O per spirito di emulazione nei confronti di che era possidente? O semplicemente per esibizione di uno status symbol? O perché, mutata l'occupazione della maggioranza degli individui, abitare in una cascina non ha più alcun vantaggio economico? Alla fine della fiera magari il cambiamento dell'abitazione-tipo è dovuto alla somma di tutti questi fattori, e di altri, comprese le politiche naziste e socialiste. Caspita, l'argomento è talmente complesso da risultare disarmante, come si fa a buttare là una risposta così, su due piedi?

Il fatto poi che una pianificazione industriale sia stata voluta in Grecia e in Italia nel dopoguerra non significa che tutte le volte in cui abbiamo assistito a questi processi di industrializzazione e conseguente urbanizzazione ci sia stato di mezzo lo zampino dello stato. Il più delle volte ci si spostava in città semplicemente per trovare un lavoro migliore e riuscire a non crepare di fame ad ogni estate secca e ad ogni inverno rigido, come accadde in Inghilterra e nella Germania dell'Ottocento. O magari perché qualche simpatico proprietario terriero aveva messo dei recinti a delle zone di sua proprietà ma che per secoli erano rimaste a disposizione della comunità.

Tra l'altro, la pianificazione centrale delle zone produttive ed industriali in Italia probabilmente ha toppato qui a Nord-Est (ma anche in Emilia Romagna, in Toscana, nelle Marche e parzialmente in Lombardia), dove ci sono venti capannoni per ogni campanile e cento campanili per ogni sede della provincia, e dove le città si stanno lentamente ma progressivamente svuotando a favore della vita "rurale" (sempre che di rus si possa ancora parlare...). Nonostante questo i paesi sono sempre più solo dei dormitori. Perché?

Ragionando a ruota libera, possiamo addirittura ipotizzare che la televisione e l'automobile siano stati volutamente introdotti e sponsorizzati al fine di distruggere le comunità: la televisione per far rimanere la gente in casa; l'automobile per farla spostare il più lontano possibile una volta uscita.

Anche internet, ovviamente, può essere inteso come uno strumento per intrattenere relazioni con persone a migliaia di chilometri di distanza e non dover per forza avere a che fare con il vicino di casa.

Per non parlare delle compagnie low-cost, dei treni superveloci, delle tariffe telefoniche flat, del fatto che con l'inglese posso comunicare con chiunque nel globo e ampliare così praticamente all'infinito le mie scelte relazionali, dei lettori musicali portatili che scoraggiano chi ti vuole rivolgere la parola, degli occhiali da sole che annientano la comunicazione non verbale...

Altro che, ci sarebbe da costruire tutta una "microfisica dell'alienazione", senza ovviamente dimenticare le chiare volontà politiche, che costituiscono però solo una delle sue tante cause.

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