Re: Seguirò il consiglio

Inviato da  Paxtibi il 24/12/2005 15:16:29
Secondo me, Elpueblo, dovresti provare a vedere la storia da un'altra angolazione.
Precisamente, da quella del nick che hai scelto, e non da una posizione ideologica: se lo scopo era aiutare gli angolani, infatti, temo sia miseramente fallito.

La vicenda storica dell’Angola si può leggere attraverso il colonialismo del Portogallo, che ne sfruttò le risorse agricole e l’impoverì culturalmente, riuscendo perlomeno a radicare una lingua che oggi torna utile per la comunicazione con l’occidente. Poi, l’11 novembre del ‘75 il paese conquistò l’Indipendenza trascinato dal Movimento Politico per la Liberazione dell’Angola (Mpla) il cui leader, Antonio Agostinho Neto, prese il potere. Il risultato fu l’interminabile guerra che vide contrapporsi l’Mpla di Neto all’Unita (Unione Nazionale per la Liberazione dell’Angola) di Savimbi, due fronti: l’Urss e Cuba si schierarono con l’Mpla, mentre Stati Uniti e Sud Africa con l’Unita. Queste alleanze miravano al controllo delle ricchezze del paese: petrolio e diamanti. [...]

È difficile distinguere i vincitori dai vinti. I soldati di un tempo si sono trasformati in infermieri, in contadini, in sminatori, in normali cittadini. Si può solo registrare la sensazione di instabilità e di insicurezza che suscita la domanda sul significato, sul perché della guerra.
Le mine ancora interrate ostacolano il commercio per l’impossibilità di utilizzare le strade in sicurezza, ma si stima che per eliminarle tutte ci vorrebbero almeno cinquant’anni. Inoltre, in molte aree anche la coltivazione è resa insicura. Così lo sviluppo è frenato. Eppure l’Angola è un paese dalle grandi potenzialità, grazie alla ricchezza di diamanti e di petrolio che però è concentrata in poche mani; una mancata distribuzione che denota il disinteresse delle autorità per il benessere della popolazione e la crescita del paese.

(Annamaria Dapò, Sviluppo minato)
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Però sono liberi dall'imperialismo sudafricano, chissà la felicità, la loro vita è sicuramente cambiata:

La smobilitazione dei guerriglieri dell'UNITA ha generato un gran numero di profughi. "Gli ex guerriglieri e le loro famiglie sradicate dai loro villaggi di origine, sono privi di mezzi di sostenimento e dipendono dagli aiuti internazionali per sopravvivere" dicono fonti locali contattate dall'Agenzia Fides. "Attualmente, sono un milione e 160mila i rifugiati interni raccolti nei campi profughi in Angola, assistiti dal Programma Alimentare Mondiale. Si tratta di un incremento dell'11,5% rispetto a soli pochi mesi fa. Siamo costretti a ridurre le razioni di cibo perché il numero della persone assistite aumenta di giorno in giorno.
(ANGOLA: 155mila bambini muoiono ogni anno di fame e malattie)
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Gli effetti delle guerre, per el pueblo, sono questi.
Poco contano gli scopi per cui si dichiara di combattere, anche perché di solito sono balle: petrolio, oro e diamanti sono l'obiettivo di chi fa la guerra.

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