Re: Privatizzazione? no, grazie..

Inviato da  Paxtibi il 15/12/2005 18:02:11
Ho l'impressione che negli ultimi anni abbiamo subito così tanti "bombardamenti mediatici" .. che sono riusciti ha far diventare quasi un LUOGO COMUNE l'idea che "privato" è bello, "pubblico" vuol dire inefficienza.

Io al contrario vedo sempre più spesso il privato associato al cattivo ed il pubblico al buono, e non capisco perché, visto che ogni volta che ho avuto a che fare con il pubblico tutto m'è sembrato tranne che buono.

Ora.. mentre in molti casi va benissimo che l'azienda persegua i suoi fini di profitto (rispettando la legge e sotto il controllo delle autorità), il sistema complessivo può funzionare bene; in altri casi, come quelli che diceva ANAM... ( ma io ne metterei anche altri), gli interessi privati, e la logica del profitto, possono essere in contrasto con gli interessi generali o con gli interessi della maggior parte dei semplici cittadini...
E allora in questi casi, mi pare che abbia più senso avere dei soggetti pubblici...


Dimentichi una cosa: se l'azienda privata persegue interessi che vanno ad intaccare i diritti di tutti, la possiamo combattere, tentare di contrastarla. Guarda ad esempio cosa succede negli USA con le multinazionali del tabacco, che sono sotto un fuoco continuo di denunce (e non è neanche una lotta molto giustificata, visto che chi fuma lo fa per sua decisione). Ma se la ditta è pubblica, o meglio, statale, lo stato ti impone le sue decisioni a forza di manganellate.
Il caso della TAV è esemplare: a guadagnarci non è nemmeno più un'azienda di stato, ma l'azienda di uno "statista".
E lo stato impone le sue decisioni con la forza.

in realtà hanno trasformato monopoli pubblici in ologopoli privati...

Lo vedi che non stai parlando più di privato nel vero senso della parola? Parliamo di entità private create dagli occupanti dello stato per dirottarvi le risorse di tutti. Le multinazionali non sono "privati", lo sono invece le piccole aziende e laboratori che - in tutto il mondo - stanno cedendo allo strapotere dei MacDonald's, dei Walmart, delle Ikea e della Microsoft.

A proposito, modestamente, mi piacerebbe restituire alle parole il loro significato:
anarchia non è disordine
utopia non è sogno irrealizzabile.


Benissimo. Ora però metti in pratica lo stesso procedimento con: libero mercato, privato, pubblico.

Mi pare importante però che, comunque la si pensi sulla proprietà privatà, non si debba ASSOLUTAMENTE CONFONDERE due cose:
da una parte la proprietà di "casa propria", degli effetti personali, al limite anche di cose come l'auto ecc.;
e dall'altra la proprietà e il controllo di "beni" come grancdi aziende, fabbriche, monopoli, latifondi, ecc. ecc. (insomma i famosi "mezzi di produzione")


Il problema non è il possedere la fabbrica - che se te la sei tirata su con il sudore della tua fronte mi pare anche naturale - ma se nella gestione di questo mezzo di produzione tu, padrone, soddisfi le esigenze e dei clienti e dei lavoratori.
I clienti possono facilmente esprimere il loro dissenso non comprando i tuoi prodotti (boicottaggio).
I lavoratori scioperando.
Ma chi difende il padrone dalle azioni dei lavoratori?
Sorpresa, la polizia di stato!
In assenza dello stato il padrone ha due sole alternative:

1- assoldare dei mercenari, gravandosi così di un costo ben superiore del retribuire giustamente i lavoratori, senza contare che dovrà trovarne di nuovi se non vuole fermare la produzione, aggiungendo costo su costo.
2- venire a patti con i lavoratori ed accettare le loro richieste, anche se questo comporta una limatura del profitto.

A questo punto basterebbe una veloce ricerca sul prezziario della Blackwater per rendersi conto di quale di queste due opzioni sia più conveniente al padrone.

A cosa ci si riferisce? Proprio a gente che non deve lavorare per vivere...

Ti riferisci ai politici, vero?

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