Disegno di Legge Gentiloni sulle TV

Inviato da  carloooooo il 12/10/2006 20:51:37
da Libero (punto it, tranquilli):

Il consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il disegno di legge di riforma dedicato alla tv nel passaggio al digitale terrestre, presentato dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Sono state apportate alcune modifiche. Nel governo erano emerse delle differenze di giudizio in particolare sul destino di Rete4. Alla fine ha prevalso la linea dura di Antonio Di Pietro, che prima del cdm aveva spiegato ad Affari le sue ragioni.

In una conferenza stampa convocata subito dopo il consiglio dei ministri, Gentiloni ha esposto i punti salienti della nuova normativa. La riforma interviene sulla redistribuzione della raccolta pubblicitaria, aggiustando lo squilibrio al momento esistente a favore della tv. "Si stabilisce posizioni dominanti per i soggetti che superano la soglia del 45% delle risorse", ha spiegato Gentiloni.

Allo stesso tempo con la nuova normativa scompare una delle novità più contestate della Legge Gasparri, ovvero l'istituzione del Sic, il "sistema di comunicazione integrato" che diluiva i limiti di acapparramento della raccolta pubblicitaria considerandoli in relazione ad un unico bacino nel quale confluivano anche satellitare e digitale terrestre.

"Le tv - ha aggiunto il ministro - non diventano poi oggetto di multe e sanzioni, ma a loro si applica la misura di riduzione dell'affollamento orario della pubblicità dal 18 al 16%. Obiettivo di questa misura al posto delle multe, è che - ha aggiunto il ministro - ha un evidentissimo effetto redistributivo che è l'obiettivo virtuoso". Il primo obiettivo di questa legge, ha sottolineato Gentiloni "è aprire il mercato delle risorse pubblicitarie e delle frequenze".

Il ddl, ha chiarito ancora il ministro, prevede il trasferimento di una rete analogica sul digitale entro il 2009 per Rai e Mediaset. "E' una misura che incentiva una migrazione, non una misura punitiva", ha precisato.

La riforma introduce inoltre "una serie di norme che rafforzano le garanzie pubbliche nel sistema della rilevazione degli indici d'ascolto". In particolare le norme, ha spiegato Gentiloni, interverranno in particolare nei casi in cui i responsabili della rilevazione degli ascolti siano società partecipate a loro volta da società oggetto della rilevazione stessa.

"E' un testo molto equilibrato che servirà al Parlamento per fare una buona riforma. Credo che la discussione che si aprirà andrà sicuramente a migliorare la situazione esitente", ha commentato Gentiloni.

"Nelle prossime settimane - ha annunciato quindi il ministro - presenterò le linee guida di un progetto di legge sul futuro del sistema televisivo pubblico, della Rai. E' necessario un provvedimento ad hoc, perché su un argomento come la Rai occorre un confronto pubblico".

Durissimo il commento di Silvio Berlusconi, pronunciato qualche minuto prima della deliberazione del governo. "Non ci credo - ha detto l'ex premier parlando a Campobasso per la campagna elettorale regionale - sarebbe un atto di banditismo e non sarebbe più una democrazia quel Paese in cui una parte politica andasse al governo e intendesse colpire l'avversario attraverso le sue aziende e le sue proprietà private. Non ci credo".

Alle accuse del Cavaliere Gentiloni ha replicato con una semplice battuta. "Il banditismo non è il mio campo, parlare di banditismo e di esproprio mi sembra un modo di buttarla in caciara...", ha risposto alla giornalista che gli chiedeva di commentare le affermazioni del leader di Forza Italia.



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Carlo

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