Re: Intervista a Raul Castro

Inviato da  Chiara_men il 22/8/2006 17:55:42
Paxtibi, ancora una volta mi scuso con te perche’ sto per farti un’altra domanda personale :
quanti anni hai ? 17/18? Ne ho piu’ del doppio dei tuoi, e questo mi consente di sentirmi in grado di suggerirti qualcosa (che piu’ avanti leggerai). Non sono consigli (come ben diceva il buon De Andre’, ma spunti di riflessione)
Parli della libertà come bene assoluto (e condivido) e poi la releghi in un concetto limitato e ripeti come si fa con una filastrocca che ci cantava la nonna delle parole che sembrano apparentemente avere un significato, ma che di significato non sono : libertà o non libertà di stampa.
Pensa solo che cosa hanno saputo fare della libertà di stampa gli organi di informazione prima e durante la “guerra preventiva” in Irak.
In alcuni casi i giornali e le tv in genere si sono limitati a capovolgere la verità . Un esempio?
Financial Times, 23 settembre 2002, titolo in prima pagina : Us in pledge to rebuild Iraq (gli USA promettono solennemente di ricostruire l’Irak). Il testo poi riassume una intervista a Condoleezza Rice dove si esplicita la necessità di una guerra contro l’Irak impegnandosi poi (dopo averlo distrutto ) a ricostruirlo. Che messaggio arriva con questo titolo? Che chi vuole la guerra diventa chi vuole ricostruire.
Oppure il Sole24 ore del 12 ottobre 2002 , titolo : Saddam prepara un nuovo disastro ambientale (occhiello: il dittatore sarebbe pronto a incendiare i pozzi iracheni). Messaggio del titolo? L’aggredito diventa colui che minaccia.
La maggior parte dei lettori, si sa, legge soltanto i titoli, e su questo vero e proprio scambio delle parti, i veri aggressori hanno puntato gran parte delle loro carte, capovolgimento a volte anche paradossale della verità.
Altre volte il titolo enfatizza la distorsione della verità contenuta nell’articolo, un esempio su tutti una foto Reuters del 7 aprile del 2003 : un bambino iracheno di 12 anni, Ali’ Ismail Abbas senza braccia a causa di un bombardamento dove ha perso l’intera famiglia composta da 16 persone.
E’ uno dei piu’ vibranti atti di accusa contro l’agressione americana in Irak, e invece? Pochi mesi dopo i titoli dei giornali di tutto il mondo riportano piu’ o meno cosi’ : La “vittoria” di Ali’, La “guerra vinta “ di Ali’. Motivo? Gli sono stati attaccati degli arti artificiali, ora il bimbo sta bene studia l’inglese e si appassiona di calcio. Una storia a lieto fine ? Certo che ci vuole un bel coraggio trarre una morale consolatoria dalla tragica storia di un bambino che la guerra ha mutilato. E la verità dei portatori della famosa libertà di stampa ? Mutilata pure quella.
Ci sono tanti modi di cambiare i connotati alla verità : si può metterla a testa in giu’ come negli esempi di qui sopra, oppure truccarla, imbellettarla per farla sembrare meno brutta di quello che e’.
Eufemismo, ipocrisia. E se l’ipocrisia è stata definita –l’onore che il vizio rende alla virtu’- possiamo definire l’eufemismo come –l’onore che la menzogna rende alla verità-
La maggior parte degli eufemismi che vengono usati dai nostri portatori di libertà di stampa sono usati per rendere innocue le notizie, rassicuranti, non in grado di creare reazioni ostili. Pensate : la parola capitalismo è pressoche’ scomparsa dal lessico dei nostri giornalisti. Al suo posto troviamo –società di mercato- sistema di mercato- -mondo delle imprese-
Con riferimento all’Irak la stampa statunitense ha usato degli eufemismi per giustificare le menzogne dette dal governo per giustificare la guerra , venivano chiamate – Untrusths – (non verità) anziché –Lies_ (bugie). Nella nostra lingua la differenza sembra irrilevante, ma con il primo termine si indica la non intenzionalità del mentire e resta solo il fatto oggettivo che non si è detta la verità. Le armi di distruzione di massa? Untruths dovute a failures (incapacità inefficienza, errori) non menzogne intenzionali. E cosi’ le torture nel carcere di Abu Ghraib le responsabilità ai gradi piu’ bassi della gerarchia militare sono state definite (sempre dagli organi dei portatori di libertà di stampa) –Leadership failures- (carenze del comando). Guerra definita magicamente –guerra per la democrazia- E Bush arriva a dire alle famiglie dei soldati feriti in Irak che i loro figli stanno combattendo una guerra per la pace . Questo è uno dei bi-pensieri di Orwell nel suo 1984 , la guerra è pace. Si era sbagliato di appena 20 anni.
Titoli della libera stampa in paesi liberi : invasione di Panama : Operazione Giusta Causa
Afghanistan –Operazione Libertà Duratura. Irak –Operazione Libertà Irachena-
Le vittime civili? : Effetti Collaterali, oppure Persone non Implicate. Siccome non si puo’ dare una patente di legittimità al nemico si usa un termine difficilmente reperibile sul dizionario-Militanti- o –Miliziani- poi chiaramente anche –Terroristi-
Gli eserciti mercenari di cui si servono oramai le guerre contemporanee diventano –security contractors- i mercenari diventano –manager della sicurezza- I territori palestinesi occupati da Israele diventano solo –Territori-
Come vedi molto ma molto spesso la libertà di stampa elude la verità , senza fatica, con una alzata di spalle. La evita, la scansa , la ignora. Quando il discorso ideologico trionfa imponendo le sue gerarchie di problemi o pseudoproblemi, quando l’informazione mediatica si riduce ad intrattenimento , chiacchiericcio, finalizzato a spingere i consumi , quando la politica “mette in scena “ la “guerra al terrorismo” la libertà di stampa non serve a niente.
O meglio, diventa un’arma . Viviamo in un paese libero ! Siamo mica a Cuba qui! Abbiamo la libertà di stampa , quindi ……..??? Beviamocela.

Ora passiamo al suggerimento, Paxtibi.
Dovresti studiare un po’ di piu’. Quando affermi un qualcosa, prima va alla radice, non ripetere a pappagallo frasi trite e ritrite , fatte e rifatte . Citi frasi degli altri estrapolate da un contesto e le commenti con frasi che forse non sono comprensibili nemmeno a te che le scrivi. Tutto questo è desolante. Non sconforta anche te ?
Non ti offendere, ma chi ti legge non riesce a comprendere quale sia il tuo pensiero , e peggio quello che vuoi dire. Sembrano solo frasi contro, contro tutti e tutto. E alla fine riesci in una sola giornata a dare contro al concetto stesso di contro. Il mio è un appunto perché sei tanto giovane e puoi e devi migliorare, attraverso la cultura. Io mi sforzo di farlo e farlo ancora anche se sono ben piu’ vecchio di te.

Chiara_mente

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