Re: Intervista a Raul Castro

Inviato da  Mnz86 il 21/8/2006 15:59:27
Citazione:
la cosa bizzarra è che da una parte si glorifica l'autarchia, dall'altra il colpevole della povertà sarebbe l'embargo imposto dai cattivi. se vale la seconda, si direbbe che allora il libero scambio tra i paesi sarebbe una buona cosa.


hai ragione bandit, le due cose sono in contraddizione.

diciamo che l'alternativa a un mercato "mediato" da un embargo non è unicamente il libero mercato ma anche un mercato "mediato" in altro senso, ad esempio un mercato che salvaguarda determinati settori e quindi posti di lavoro e quindi fonti di reddito (penso ad esempio alle produzioni agricole, le produzioni industriali nei settori dove non c'è grave carenza etc.).

L'embargo si fa sentire in altri settori. Le automobili, per portare nel discorso un pò di "colore locale", sono in gran parte quelle dell'epoca di Batista e capisci che è un problema aggiustarle perchè non si trovano pezzi di ricambio non solo perchè quelle auto sono vecchie ma perchè questi pezzi possono arrivare solo dagli USA o dalle poche nazioni che mettono sotto embargo Cuba.

In questo settore (è solo un esempio, ovviamente) a Cuba c'è evidentemente un gap tecnologico enorme che non è priorità chiudere. Non ci sarebbe nulla di male se la Ford mettesse una fabbrichetta di automobili a Cuba (una volta le conoscenze si muovevano in maniera più "gratuita" - lo zero, la polvere da sparo, l'astronomia c'è arrivata senza essere colonizzati e senza pagare- ma il sistema di oggi non contempla questi scambi pacifici di know how, quindi il know how lo bisogna in qualche modo "importare" ma senza, per questo svendersi).

Però Ford non può pretendere come nel resto del mondo di essere al di sopra della legge perchè lo stato, per come la vedo io, deve prima tutelare comunque la somma degli individui (popolazione) che i "capitali esteri". Il fatto è che Ford non vuole utilizzare questa ipotetica fabbrichetta a Cuba per produrre auto "per i cubani" , cioè che i cubani possono comprare, e tenersi la sua fetta proporzionata di profitto: la fabbrichetta a Cuba la metterebbe per tagliare le spese sui salari, sulla sicurezza, sulla "refurtiva fiscale" che si dovrebbe tradurre in strade, ospedali, scuole per la popolazione (somma di individui) cubana. Quelle auto sono per noi: le pagheremo tanto comunque però i manager, gli azionisti, i finanziatori, aumenteranno i loro ricavi (e noi grazie alla follia consumistica continueremo a svenarci per comprare grazie al diffuso accesso al credito e ad altre forme di "economia creativa", ma questo è un sistema che ha perso ogni contatto con la realtà e che ci penzola addosso come una grande spada di damocle).

Questo si chiama neocolonialismo, e il governo che lo permette (democratico o dittatoriale che sia) è un governo sbagliato perchè non fa gli interessi della popolazione ma, al massimo, di qualche individuo locale (se non direttamente del "grande capitale").

Questo un qualsiasi governo, democratico o no, non lo dovrebbe a mio modo di vedere permettere.

Citazione:
Ma è sempre, sempre, sempre il solito piagnisteo.


hai ragione Linucs, alla lunga è un discorso noioso e quasi stufa anche a me. tuttavia è giusto che si sottolinei la cosa lasciando sottinteso che non è -secondo me- soltanto perchè la società occidentale è intimamente razzista ma perchè queste persone commettono in percentuale più crimini. Il fatto è che non lo fanno perchè nel DNA sono più cattivi, meno intelligenti, meno civili dei bianchi ma perchè, questi messicani criminali, evidentemente stanno in una situazione di degrado/disagio/sfiducia/incomprensione/scarsa-istruzione che li avvicina al crimine. forse anche perchè, quando sono scesi dal barcone, non hanno trovato quello che aspettavano.

PS: (vi saluto, vado in Perù e probabilmente mancherò da LC per un mesetto, a presto)

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