Re: Intervista a Raul Castro

Inviato da  Mnz86 il 18/8/2006 19:41:16
«Per chi vive nella miseria dei nostri paesi – e sono tanti – la vita a Cuba è invidiabile. Per chi appartiene alla classe media, Cuba è il purgatorio; per chi è ricco è l’inferno. Riescono a vivere nell’Isola solo coloro che hanno una coscienza solidale e sanno pensare a se stessi in un’ottica di diritti collettivi.

Sulla strada che porta dall’aeroporto dell’Avana fino al centro della città c´è un cartello con il ritratto di un bambino che sorride e la frase: “Questa notte 200 milioni di bambini dormiranno per le strade del mondo. Nessuno di loro è cubano.” Esiste un altro paese del Continente che può vantare un simile manifesto alla porta d’entrata?

Frei Betto, frate dominicano e teologo della liberazione qui

Strano dittatore, Fidel Castro. E' dittatore da mezzo secolo dell'unico paese del continente americano che non ha conosciuto il dramma dei desaparecidos. Quasi un milione di cittadini americani sono stati fatti sparire nel frattempo da dittature e democrazie filostatunitensi in tutto il continente. E’ triste pensare che solo la dittatura di Fidel Castro abbia fatto da argine al crimine contro l’umanità della sparizione forzata di persone e del terrorismo di stato. Senza libertà di stampa, Cuba è pur sempre l'unico paese al mondo dove in questi 47 anni non è mai stato ammazzato un giornalista. E neanche un sindacalista, laddove in paesi come il Brasile o la Colombia ne cade uno al giorno sotto i colpi dei tagliagole pagati dalle imprese, spesso multinazionali del nord. A Cuba, secondo i dati di Amnistia Internazionale, ci sono 300 prigionieri politici. Sono 300 prigionieri politici di troppo, ma vivaddio, sono la metà dei detenuti nel "gulag tropicale" -quello sì- di Guantanamo. È possibile rappresentare la Rivoluzione cubana, con appena 300 prigionieri politici su 12 milioni di abitanti, e pure condannando l’esistenza di anche un solo prigioniero d’opinione, come un gulag a cielo aperto? È possibile rappresentare la repressione politica come il tratto distintivo di questa esperienza? Sempre pronti a giustificare le violazioni dei diritti umani e il terrorismo di stato degli Stati Uniti e dei loro alleati, i nostri media sono inflessibili solo verso Cuba e dimenticano scientemente 47 anni di aggressione e di terrorismo di stato statunitense che ha causato nell'isola 3500 morti.

Il fatto che la dittatura cubana e solo la dittatura cubana sia riuscita a risparmiare ai propri abitanti la peggiore tragedia che l'umanità possa concepire, la morte per fame, è allora la cartina tornasole del fallimento della democrazia liberale in America. E' triste e paradossale che un sistema rappresentativo faccia morire i bambini di fame mentre un sistema a partito unico sia dichiarato dalla OMS come l'unico libero dalla denutrizione infantile. Chi in questi anni ha votato democraticamente per Carlos Menem o Fernando Enrique Cardoso ha votato anche per la denutrizione infantile, risparmiata ai cubani, triste nemesi per chi si riempie la bocca di democrazia a patto che sia formale e mai sostanziale.

Gennaro Carotenuto qui

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poi ognuno è libero di fare ciò che vuole, anche di barattare le conquiste della rivoluzione per la nostra magnifica plutocrazia/oligarchia, per la presunta libertà di scelta, per il pensiero economico unico, per i 40 milioni di uomini e donne che negli USA non hanno diritto ad alcuna prestazione medica alla loro portata (benchè gli USA abbiano una spesa sanitaria pro capite più che doppia rispetto all'Italia). Però questi slogan, Goldstein, lasciamoli a Vittorio Feltri.

o meglio quello che dici può essere anche vero, ma non chiude certo la questione.

vai in un mercato qualsiasi a chiedere alle vecchie che pensano dell'euro, vai a chiedere che pensano degli stipendi dei parlamentari, vai a chiedere che pensano delle corruzioni o della privatizzazione delle pensioni. e pensa se queste persone conoscessero le commissioni dell'UE, la WTO, Bilderberg, la (presunta) verità sulle strategie della tensione negli anni '70 come, in altra forma, oggi. e vallo a chiedere ai cocopro da 500 euro al mese che pensano di tutto ciò. Non vorrebbero queste persone rivoltare l'Italia come un calzino, non si lamentano dalla mattina alla sera ugualmente?

Forse loro si possono lamentare un pò più alla luce del sole, ma alla libertà di opinione non segue la libertà di scelta. O sbaglio?

non pretendiamo di fare confronti tra Cuba e l'Italia: confronta i dati delle organizzazioni internazionali su Cuba e quelli sui paesi limitrofi sulle cose che sono veramente fondamentali nella vita: mangiare, dare da mangiare ai propri figli, vivere in pace, studiare, andare da un dottore che non è lì pagato da qualche casa farmaceutica per incularti.

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