Re: Vigile spara:19enne in coma.

Inviato da  florizel il 30/3/2006 15:44:49
Pike,qui entriamo in un campo "minato",secondo me.

Anche perchè tra tendenze "criminali" ed "anarchiche" c'è di mezzo l'abisso.
E' come dire che Totò Riina è stato un rivoluzionario.E Jack lo Squartatore un potenziale "liberatore" dell'umanità.

L'analogia tra i due termini rientra nel tentativo (riuscito),di politica e sistema,di far passare per "lecito" tutto ciò che concerne il diktat istituzionalista,e "sovversivo e criminoso" tutto ciò che sfugge al suo controllo,o che se ne sottrae.
Ma lasciamo perdere questo argomento,al quale sono particolarmente sensibile...

Anzi,no:di fronte a cosa ti ha responsabilizzato?
Ed in nome di cosa?
Perchè le "ragion di stato" di cui siamo a conoscenza fino ad ora,sono quelle che hanno permesso le peggiori carneficine,da quelle macroscopiche della partecipazione alla guerra,a quelle più "nostrane" tipo stragi di stato,G8 e GF,passando per il caso Moro,e vari allegri episodi...

Non ti sto gettando la croce addosso,assolutamente,però capirai che suona insidioso,o quantomeno strano, sentir dire che la responsabilità personale di un agente scaturisce dal "monitoraggio" del proprio operato da parte dei "superiori",immagino.
Questo,tra l'altro,dovrebbe rassicurarci ancora meno.

Tu dici:Citazione:
Nessuno si puo' permettere di agire con leggerezza, ad un punto tale che quelli che portano la mia divisa hanno il sospetto di essere trattati molto peggio dei criminali ed in parte e' vero.


Poi aggiungi:Citazione:
Ma il controllo e' una cosa buona. Cio' non significa che il sistema sia perfetto specie quando la si e' fatta sporca di proposito e gli ordini sono venuti da molto in alto.


In questo caso,cioè nel caso in cui gli ordini siano venuti dall'alto,in quanto "portatore di divisa" ci si può sottrarre a quegli ordini senza rischiare il "posto di lavoro",ad esempio?
Qui in Italia ho qualche dubbio.Ed ho anche il dubbio che ciò potesse accadere.

Se il vigile in questione non avesse ricevuto ordini,come tu stesso ipotizzi,l'accaduto sarebbe ancor più terribile per l'asservimento ad un'idea di "giustizia" che a quanto pare favorisce il grilletto facile e la pratica di bypassare la priorità della vita umana.

Personalmente,non ho un "buon rapporto" con le forze dell'ordine,però l'esempio che ti riporto,la dice lunga su "ordini" e scelte di apparati repressivi e prevenzione:
Sai di Riccardo Ambrosini?
Riccardo invece venne emarginato, gli bruciarono la porta di casa, fu costretto a 1asciare il Siulp alla cui fondazione aveva contribuito in modo determinante. Ancora adesso ci sono dirigenti di Polizia che considerano quel periodo un "periodo buio della sua carriera, un'ombra sulla sua vita professionale.

Anche se non ne condivido la visione istituzionalista ed il ruolo,posso comunque affermare che si sia nutrito di "illusioni",circa la funzione della polizia prima e del suo sindacato poi.
Riporto uno stralcio dal libro,circa un suo intervento inserito nelle discussioni sulla riforma della polizia:

"Uscire dal proprio "particolare",proiettarsi nel "generale",diventare un uomo pienamente inserito nel sociale e nel politico,combinare la propria azione con quella della colettività in modo armonico:ecco ciò che rende un uomo morale;non perchè si attiene genericamente a dei principi astratti impostigli un giorno da qualcuno che intendeva presentare la "sua" morale;ma perchè la morale,(come il costume e la cultura) non dev'essere qualcosa da subire,ma il risultato di un modo di essere con gli altri e che si costruisce insieme,giorno per giorno".

Nuova Polizia e riforma dello Stato - giugno 1978

Fortunatamente per me,non sono un'addetta ai "lavori",ma credo di poter affermare che da quegli anni in poi il ruolo delle divise si sia radicalizzato sul concetto di "separazione" tra interessi ed esigenze di società civile da una parte e di interessi istituzionali dall'altra.

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