Citazione: anakyn ha scritto: Io (e molti altri) siamo in grado di argomentare e documentare che il debito pubblico s'impenna immediatamente dopo il Divorzio mentre prima era sostanzialmente stabile.[...] Grazie tante, come ripetuto più volte, se c'è qualcuno obbligato a comprarti i titoli, gli interessi restano bassi per forza, ma quello che guadagni in debito pubblico lo perdi in inflazione (inoltre si tratta di un trucco contabile disonesto) e si ritorna a quello che dicevo io stamattina: dei 2 numeretti l'uno, o il debito pubblico o l'inflazione.
“Il lento “aggiustamento” dell’economia italiana e l’ingresso nell’area dell’euro” N.B. I dati che seguono sono riferiti al periodo 1960/1990 La crescita ricalcolata nella nuova contabilità nazionale contraddistingueva l’economia italiana da un aumento del 4%, più alto di tutti gli altri paesi industrializzati (escluso Canada). Secondo quanto emerge dalla nuova contabilità l’Italia nel periodo compreso tra i due shock petroliferi ha costantemente mantenuto come già nel 1960/68 una posizione di primato tra le grandi economie europee. Se poi si aggiungono al quadro i risultati relativi all’occupazione risulta che l’Italia ha prodotto nuovi posti di lavoro a ritmi nel complesso superiori a quelli degli altri paesi europei. Nella dinamica della produttività, con riferimento sia al sistema nel suo complesso che al settore manifatturiero, per tutto il periodo 1960/1990 si conferma un maggiore dinamismo dell’economia italiana rispetto alle maggiori economie europee. Per quanto riguarda i dati relativi agli investimenti fissi lordi e all’accumulazione, l’Italia viene nuovamente a occupare il primo posto tra i maggiori paesi europei <…>
Appare legittimo stabilire una correlazione tra la forte crescita della produttività in Italia e la vivacità del processo di accumulazione <…> I dati disponibili sulla formazione dei profitti lordi colloca ancora una volta l’Italia in una situazione di primato, con livelli nettamente superiori a quelli prevalenti nei maggiori paesi industrializzati (ad eccezione del Giappone), questo anche depurando i dati dalla componente degli oneri finanziari…Anche nel risparmio delle famiglie l’Italia occupa una posizione di primato tra i maggiori paesi industrializzati. Si può ipotizzare che la brillante crescita italiana nel periodo 1960/90 sia correlata alla più elevata propensione a investire. Inoltre vanno sottolineate l’alta propensione al risparmio delle famiglie e la profittabilità delle imprese. La svalutazione reale della lira stimola le esportazioni mentre le politiche monetarie accomodanti assecondano una crescita degli investimenti di rilevanti proporzioni. Sintetizzando le posizioni dei diversi studiosi si potrebbe affermare che il brillante comportamento dell’economia italiana nel periodo considerato sia dovuto a:
a) Il dinamismo delle piccole e medie imprese
b) Le politiche economiche operate sul finire degli anni ’80
c) Il nuovo quadro delle relazioni industriali venutosi a creare a partire dalla vertenza FIAT del 1980″
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