Re: Le primarie del piddì

Inviato da  Pispax il 5/1/2013 5:14:59
Red_Knight

Figuriamoci se sono in grado IO di fare le analisi professionali dei flussi.
Faccio solo alcune note al tuo ragionamento:

1) il PCI, in quanto partito marxista, letteralmente NON POTEVA andare a cercare voti al centro. Non ne aveva la credibilità. Ed è vero che in genere ogni volta che ci ha (timidamente) provato ha battuto sonore dentate.

2) I DS erano di fatto il PCI con il vestito della domenica. Stessi quadri del PCI, e la differenza allora era se definirsi "ex-marxisti" o "post-marxisti".
Quindi avevano gli stessi problemi di credibilità con l'elettorato moderato. L'alleanza con la Margherita fu presa come un tradimento sia dagli ex.comunisti che dagli ex-democristiani.

3) anche il passaggio a PD è stato travagliato. Mi ricordo che mi vennero i conati di vomito dalla nausea una volta che ero in treno e leggevo sul giornale l'ENNESIMA discussione feroce sul fatto che il PD fosse un partito di "centrosinistra" (senza trattino) o di "centro-sinistra" (col trattino).


Fino a questo momento gli elettori DS/PD erano perlopiù gli ex-comunisti, che perlopiù li votavano "turandosi il naso".


Ora il PD pare aver trovato una collocazione politica stabile. Ha definitivamente tagliato ogni ponte col marxismo (cazzo, persino Bertinotti li aveva tagliati quasi tutti) e fa parte a tutti gli effetti della sinistra riformista.
Come quasi tutti i partiti socialisti europei, del resto, che di socialista hanno solo il nome.
L'appoggio dato a Monti e alle sue politiche *non esattamente* di sinistra ha permesso a tutti quanti di misurare la realtà di questo cambiamento.
Oggi un PD che cerca voti al centro è credibile. Mentre, neppure troppo paradossalmente, è MOLTO meno credibile che li cerchi nella sinistra più marcata.
E' anche bene ricordare che la famosa "sinistra radicale" è quasi del tutto scomparsa dall'elettorato.
I mutamenti nei partiti RIFLETTONO i cambiamenti nell'elettorato, non è che ne siano la causa.

Leggevo ieri gli ultimi sondaggi: non solo non ho trovato un partito che trovasse vantaggioso richiamarsi espressamente ai valori marxisti, ma persino quello che oggi appare essere il partito "più vicino" a quell'area, cioè il movimento di Ingroia (insieme alla FIOM, all'IDV, agli Arancioni e a tutta una serie di altri simboletti), dura fatica ad arrivare al 5%.

Resta un fatto.
Ai tempi del PCI il miglior risultato in assoluto furono le elezioni del 1976, col 34,4%.
Oggi il PD, stando ai sondaggi, viene accreditato di un risultato di poco inferiore.

Forse è il caso che di euri su quel "papagiovanni", che in effetti non si sapeva se ridere o piangere a sentirlo, tu ce ne scommetta pochini.

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