Re: Imminente una rivoluzione colorata in Italia?

Inviato da  benitoche il 15/2/2011 12:08:03
Citazione:

Pyter ha scritto:
Bisogna andarci piano con queste rivoluzioni. Non vorrei che si cadesse dalla padella alla brace.


Bravo Pyter
Lasciamo perdere la chiesa e analizziamo qual'è la vera brace

Inviato speciale Daily Horror Chronicle

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata llegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media
deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

Andrea di Furia

Carissima Vermilingua,
nella tua risposta mi dici di essere ansiosa di ascoltare la fine del colloquio con Faucidaschiaffi, dopo gli apprezzamenti che hai ricevuto daentrambi, ma che non hai assolutamente afferrato il mio ultimo commento su cosa sia accaduto nel faccia a faccia tra il nostro possente Princeps huius mundi e il Nemico, apparentemente sconfitto e crocifisso sul Golgotha, durante il suo passaggio agli Inferi prima della sua Resurrezione. Per te non è nulla di piú di un ‘rumor’ borsistico, o di un astuto gossip di Gozzoprofondo.

Tuttavia, ci rendiamo conto Vermilingua? Il ‘Potere Assoluto’ s’è dimostrato impotente di fronte alla assoluta impotenza. Pensarlo è terribilmente fastidioso: mi sembra di essere assalito da una brulicante
torma pruriginosa di vulcaniche piattole astrali infuocate.
Detto questo torniamo a quel dialogo che tanto brami conoscere. Faucidaschiaffi ha continuato cosí:
«Non divagare, Giunior Dabliu. Quello che non capisco è perché la I dei P.I.G.S. debba essere l’Irlanda e non l’Italia, che per la speculazione è un boccone molto piú grasso e grosso. Per di piú ha un indebitamento
del 118% del P.I.L., mentre l’Irlanda (23%) praticamente non ha debito pubblico».
«L’eccessiva specializzazione ti toglie ogni fantasia, Faucidaschiaffi: osservo che sei un po’ troppo pedante. Un boccone troppo grosso, se ti va di traverso, può essere causa di infiniti dispiaceri.
Segui il mio ragionamento e correggimi se sbaglio. L’obiettivo di Ràntolobiforcuto è quello di far diventare l’Europa occidentale, unificata, un’appendice dell’Estremo Occidente americano. Giusto? E l’Euro
poi, la comune moneta europea, è solo un furbesco escamotage per sfilare sotto il naso ai singoli Stati membri dell’Unione Europea prima la sovranità monetaria, attraverso la nascita della Banca Centrale Europea
– definita Centrale con un bel trucco linguistico per far credere ai tapini che sia pubblica, mentre non solo è privata, ma sottratta pure alla giurisdizione dei singoli Stati membri – e dopo, per eliminare brano a brano anche la residua sovranità nazionale, attraverso il controllo preventivo e cogente dei bilanci degli Stati piú indebitati, sempre da parte della BCE e sempre (per cosí dire, slap) per ‘soccorrerli’. Infine il tuo obiettivo è quello di accelerare l’unione in un’unica entità finanziaria
degli Stati europei, non certo quello di disintegrare quest’unione sotto le macerie di un esagerato attacco speculativo monetario indiscriminato. Corretto?».
«Corretto: Ràntolobiforcuto ci sottolinea sempre che dobbiamo impadronirci di un’Europa (almeno di quella geopolitica occidentale) che ci sfuggirebbe se finisse per aggregarsi con l’attuale Russia. Quanto all’Euro, il suo scopo è solo quello di essere lo strumento meno
appariscente per sottrarre con eleganza ai cittadini degli Stati membri l’unica possibilità di difendersi dagli attacchi speculativi esterni con l’esercizio della sovranità monetaria (l’uso di una propria moneta nazionale), che ne ammortizzerebbe gli effetti sul piano della produzione, distribuzione e dei consumi locali».
«In effetti, Faucidaschiaffi, la presenza nell’Unione Europea della Gran Bretagna – Stato che gode del duplice e antisportivo vantaggio di lucrare sia i benefíci della moneta comunitaria (l’Euro) sia quelli della
moneta nazionale (la Sterlina) – anche condannandone apertamente l’euroscetticismo (termine meravigliosamente opacizzante la questione), ci rende sempre piú difficile giustificare alle nostre belle caviucce, addormentate nel sottobosco di un’ideologia europeistica priva di contenuti culturali/giuridici reali, la necessità della preventiva rinuncia alla propria moneta nazionale per adottare l’Euro. Molti si chiedono
infatti perché mai quello Stato su questo tema pratica la resistenza e la rinuncia, senza fare una piega, a tutte le fantascientifiche meraviglie derivanti dall’utilizzo del solo Euro, come moneta unica europea, e si tiene ben aggrappato anche alla sua preistorica Sterlina».
«Il brutto, Giunior Dabliu è che di economia e di speculazione se ne intendono piú di tutti gli altri!
Hanno la Borsa Valori piú grande d’Europa e tra le prime nel mondo; la Bank of England è dello Stato, è pubblica; sono tra i primi azionisti della BCE; hanno i vantaggi della moneta nazionale e di quella internazionale; hanno inventato i derivati e sin dagli anni ’90 tt., un decennio prima del
terzo millennio, ne avevano vietato per legge la vendita alle pubbliche amministrazioni cittadine inglesi, consentendone la vendita solo all’estero.
Categoria concettuale in cui ricomprendono l’Europa e i suoi Stati membri, quali nuove propaggini del loro commonwealth finanziario
speculativo mondiale. Perciò sembra esattamente quello che è in realtà: un comportamento da furbacchioni approfittatori, non da poveri idioti sempliciotti.
Ma ancora non capisco perché tra gli Stati ‘maiali’ (i P.I.G.S.) che devo rosolare allo spiedo della finanza speculativa: Irlanda sí e Italia no. Ippogrifo ci cova?».

«Vedi Faucidaschiaffi, un certo sesto o settimo senso m’impone un trattamento di riguardo nei confronti della Saturnia Tellus, dell’Italia. Ricordi come sapevano cavarsela benissimo con le loro svalutazioni,
finché non li abbiamo crocifissi sull’Euro? I nostri protettorati, quello francese e soprattutto quello tedesco, erano disperati. Un attacco alla loro situazione debitoria pubblica, prima di avere i loro bilanci pubblici sotto gli artigli del controllo preventivo della BCE, espone la tua strategia al fallimento nel caso, piú per astuzia che per conoscenza, uscissero dall’Euro... resuscitando la Lira».
«Era appunto il dubbio mio, Giunior Dabliu. Anche se questo è nettamente preferibile al fatto che gli italiani capiscano che la soluzione di metà dei loro problemi debitori (parliamo di 900.000 miliardi di debito pubblico del tempo terrestre attuale, non di noccioline) sta tutto nell’imitazione esatta dei piú esperti opportunisti europei: gli inglesi. Altro che arroganti euroscettici!

Riesci a pensare ad un’Italia e a tutti gli Stati membri della UE che si dotano ciascuno non solo della doppia moneta (l’euro + quella nazionale: Lira per l’Italia, Marco per la Germania, Franco per la Francia)?
E se per di piú, come gli inglesi, la gestiscono direttamente, tramite una propria Banca centrale davvero pubblica (e non privata) come la Bank of England? Un incubo, terrificante!».
«Non voglio nemmeno pensarci, Faucidaschiaffi. Riacquisterebbero la libertà smarrita perdendo la Seconda Guerra Mondiale, e Ràntolobiforcuto... perderebbe il suo prestigioso incarico. Quindi parliamo
di Irlanda, e non di Italia.

Ecco il mio consiglio: con strumenti altamente speculativi ripieni di subprime e altre porcherie di finanza creativa, cioè tossica, fa’ ingolosire le banche commerciali private irlandesi per il piazzamento superremunerativo dei derivati alla loro clientela, nazionale ed internazionale. Falle assicurare contro il rischio di fallimento con i cds (credit default swap): ti sarà facile, tanto sono baluba, millantando un nuovo algoritmo matematico prodigioso (tiè!) che porta il rischio... a zero. Quando questa bolla scoppierà, troverai molto indebitate le banche private locali – banche che di regola rarissimamente possiedono il 10% di quello che hanno prestato fuori e che perciò, tecnicamente, sono già tutte in stato pre-fallimentare in tutto il mondo – e costringerai lo Stato irlandese ad assumersene i debiti (facendoli pagare dai suoi
indifesi e ignari cittadini) attraverso l’accettazione di un prestito miliardario, in Euro, della BCE.
Vedrai allora che quel debito pubblico cosí insignificante passerà velocissimamente da un virtuoso 23% irlandese al 68% inglese».
«E se il governo rifiutasse questo prestito? Hanno un debito del 23%, quindi ce la fanno da soli».
«Avremmo una fortuna sfacciata, Faucidaschiaffi. Ecco il momento di far scoppiare un’invisibile atomica finanziaria da un’Agenzia di rating: basta togliere appena una A dalla tripla AAA (di Stato supersolvibile) che ora possiedono. Allora BCE e Fondo Monetario Internazionale concerteranno il modo per obbligare lo Stato irlandese ad assumersi i debiti delle banche private. Sarà facile, perché avrai preventivamente chiesto a Ràntolobiforcuto di dare per primo il cattivo esempio (slap) con il Presidente Obama.

Ironia del destino: è il Paese che odia pavlovianamente tutte le forme di assistenzialismo statale (anche quelle che sarebbero corrette e vantaggiose per i propri sudditi). E sta proprio qui l’utilità per noi, in questa unilateralità dogmatica, del corrosivo Stato monodimensionale unitario onnipervasivo.
Troverai il nostro vicedirettore politico già preparato in tal senso. Cosí l’Europa intera non potrà sottrarsi e dovrà garantire il debito irlandese (e di tutti gli altri, vedrai) e noi saremo come il Banco al Casinò, che vince sempre. Ove l’Unione Europea non difendesse un suo Stato membro, dimostrerà debolezza e l’Euro sarà attaccato duramente dalle nostre task force speculative. Diverrà piú difficile rinnovare i debiti pubblici
statali e crescerà la differenza tra gli interessi accordati all’indebitamento dello Stato piú forte in Europa, la Germania, e agli altri Stati membri. Se invece, come penso, l’Unione Europea garantirà il debito dei succulenti
P.I.G.S [dietro adeguata e sapiente pressione della BCE che è il vero centro di potere in Europa: potere cui gli Stati, senza se e senza ma, devono obbedienza pronta, cieca e assoluta dopo l’approvazione del Trattato di Lisbona] tutti gli Stati membri aumenteranno di conseguenza il loro debito pubblico! Finiranno cosí per essere tutti preventivamente
controllati, circa i loro bilanci, dalla BCE: e la tua missione è compiuta».

«E dopo la Spagna... l’Italia?».

«Piano Faucidaschiaffi, non peccare per eccesso di zelo.
Ci vuole prudenza prima di sbranare i bocconi piú grossi.
E debbo dirti che qui la prudenza dei veri padroni del mondo attuale (dei nostri banchieri privati che fanno quello che vogliono di tutti quei poveri sudditi-schiavi inconsapevoli) è assolutamente mancata. Abbiamo
voluto strafare e l’arroganza ci ha duramente accecato».
«In che senso, non capisco. Continuano a dormire tranquilli, nutrendosi di gossip e talk-show».
«Consulta Diablopedia: con la Goldman Sachs abbiamo fatto lo stesso errore di un attore che, trovato il successo, continua a sovraesporsi, fino a bruciarsi e far cessare l’attenzione del pubblico. Lo so che è difficile controllarsi quando, di fatto, interi governi planetari sono sul nostro libro paga. Ma cosí si rompe la cortina protettiva che abbiamo intessuto loro addosso per evitare la ciclica e fastidiosa perdita dei nostri burattini umani... Una volta che il popolo dei sudditi si sveglia, si ribella e li elimina. Come si può pensare che sfugga il fatto che la Grecia, ad esempio, è stata aiutata ad entrare in Europa, senza averne le caratteristiche,
proprio dall’abile taroccamento dei suoi bilanci da parte di uno dei nostri “uomini d’oro”?
Non si poteva usare un’altra delle nostre truppe d’assalto? Ne abbiamo tante! E proprio in Italia la défaillance è totale: qui la sovraesposizione è stata piú che straordinaria. Ed è probabile che prima o poi ci tocchi
subirne le conseguenze, se ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Non solo nelle azioni (è stata superprotagonista della stagione delle privatizzazioni attorno all’inizio del terzo millennio),
ma anche nella rappresentatività dei suoi locali “uomini d’oro”: Romano Prodi (Presidente del Consiglio precedente); Gianni Letta (eminenza grigia dell’attuale Presidente del Consiglio); Mario Draghi (Governatore
della Banca d’Italia e nello stesso tempo Presidente del Financial Stability Board che detterà le nuove regole al mercato finanziario mondiale); Mario Monti (Presidente della Bocconi e promotore della utilità
dei controlli preventivi della BCE sui bilanci degli Stati in difficoltà per il debito pubblico). Cosí, tuttavia, si fanno intravvedere e capire troppi top secret alle nostre narcotizzate vittimucce umane. D’accordo, non ci
sono solo loro, Faucidaschiaffi.

Lo so che ce ne sono e ce ne sono stati molti altri, meno noti, in altrettanti posti chiave: ma voglio solo farti capire che non si può essere ai massimi vertici del governo (sia nella coalizione al potere sia in quella all’opposizione) e della finanza di un Paese, senza suscitare piú di un
interrogativo su chi comandi effettivamente oggi uno Stato moderno: se i politici o i loro mandanti finanziari.
Soprattutto in Europa, dove il gossip di Gozzoprofondo dà come probabile prossimo governatore della Banca Centrale Europea l’italiano Mario Draghi, casualmente un ex vicepresidente della onnipresente...
uomo d’oro incorporated».
Ma non mi stava piú a sentire, Vermilingua. Come molti di noi, si sente cosí superiore al nostro futuro olocàusto (come un uomo di fronte ad un microbo) che la sua arroganza esplode al solo pensare che le
nostre leccorníe animiche si possano sottrarre alla nostra famèlica presa su di loro. Ho cercato di spiegargli che un microbo può anche essere di molto inferiore all’uomo sulla scala evolutiva, ma è comunque in grado di ammalarlo e ucciderlo. Di piú. Se non per il bon ton consigliato dai Malèfici custodi della Fanatic University, non è utile e opportuno sbattere loro in faccia la potenza degli uomini registrati sul libro paga
della Furbonia University. Potrebbero ribellarsi prima del tempo e vanificare tutti i nostri sforzi.
Ho anche fatto presente a Faucidaschiaffi l’odiatissimo proverbio bastardo per cui il diavolo è condannato a fare le pentole, ma non i coperchi. Non c’è stato niente da fare. Lui, se ne infischiava! E se n’è andato tutto impettito, smoccolando, in un corridoio astrale: senza ascoltare come proteggersi con l’abuso dello Stato monodimensionale.
A te lo racconterò un’altra volta, Vermilingua. Fortuna volle, tuttavia, che mi fossi prima visto con Ràntolobiforcuto, il quale ha tutt’altro che disprezzato il mio consiglio di una maggiore riservatezza.
In realtà aveva già cominciato una fase di ripulitura del suo orticello di litigiosi e aristocratici galletti padroni del mondo con la clamorosa eliminazione dal palcoscenico mondiale della Lehman Brothers –
altro azionista della FED di N.Y.: a proposito, Vermilingua,
a chi andranno le sue azioni? Eliminazione utilissima per terrorizzare i politici americani, rendendoli piú malleabili nel caso fossero contrari all’indebitamento dei propri sudditi per il salvataggio statale delle altre colossali Banche private a rischio di fallimento. Ràntolobiforcuto, poi, mi raccontava che per la gestione incontrollata dei derivati stava mettendo il sale dei controlli della SEC proprio sulla coda di questa sua utilissima longa zampa per l’unghiuto controllo globale di quel buffo grumetto terràcqueo.

Mi diceva che qualche sonora multona in dollari avrebbe almeno fatto riflettere i suoi preziosissimi “uomini d’oro” sull’opportunità di sovraesporsi sempre, comunque e ovunque.
Il tuo riservatissimo Giunior Dabliu

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