Re: Dopo Tunisia e Algeria ora tocca all'Egitto?

Inviato da  redna il 29/1/2011 20:55:40
Egitto: piramidi chiuse a visitatori
L'area e' pattugliata dai mezzi corazzati e dalla fanteria
29 gennaio, 20:33


(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Le Piramidi di Giza e altri siti di attrazione turistica sono stati chiusi ai visitatori per motivi di sicurezza. I soldati hanno isolato l'area dove sorgono le Piramidi, quelle di Cheope, Chefren e Micerino, e dove e' collocata la Sfinge. L'area e' pattugliata da mezzi corazzati e fanteria meccanizzata.

mah.....pensano che qualcuno le porti via???.o le rovini???..

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Roma, 29 gen. (TMNews) - L'Egitto "non ha più uno Stato" in questo momento, ma "non basterà un cambio di figure al vertice" per evitare il collasso, "serve un governo di salvezza nazionale" con un'ampia base. Lo ha affermato oggi uno dei leader dell'opposizione egiziana, Mohamed ElBaradei, intervistato dalla Tv panaraba Al Jazeera. Secondo ElBaradei, "non può esserci soltanto una soluzione militare, bisogna passare al governo dei civili", e "anche se i militari saranno candidati, dovranno passare per procedure istituzionali civili". ElBaradei, ex direttore dell'Aiea, un intellettuale che gode di prestigio in Europa ma non di una grande base in Egitto, ha insistito: "Non basta un cambio di personaggi, bisogna deporre il 'Faraone', questa dittatura", riferendosi così al "presidente Mubarak", che secondo lui "deve dimettersi oggi stesso". "Ogni altro tentativo porterà soltanto a un deterioramento ulteriore della situazione". ElBaradei ha anche detto di non essere soddisfatto delle reazioni internazionali e in particolare degli Stati Uniti: "Non sono soddisfatto da questi discorsi: non ci possono essere mezze misure, questi Paesi devono cambiare agenda, e prendere parte per o contro il regime". Secondo l'ex direttore dell'Aiea, comunque, le forze straniere non possono determinare il destino dell'Egitto", che dev'essere deciso dal popolo egiziano.


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Citazione:
Intanto Repubblica pubblica, appunto, il manuale del perfetto rivoluzionario delle sponde del nilo :


certo che quando si tratta di guardar le sciocchezze sono sempre pronti tutti.

Nelle manifestazioni in Egitto hanno perso la vita più di 100 persone.



ESECUZIONI SOMMARIE? - I Fratelli Musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, hanno espresso forte preoccupazione per alcune voci che parlano della possibile uccisione di militanti del gruppo rinchiusi in carcere: «Circolano notizie sull'uccisione da parte della polizia di molti dei nostri militanti ancora in carcere - ha detto il dirigente Mohammed al-Baltaji -. Siamo preoccupati perché nelle carceri egiziane c'è metà del nostro gruppo dirigente, arrestato per le proteste in corso». Un detenuto nel carcere di al-Qatta, nella zona di Giza, ha detto che la polizia ha ucciso 70 suoi compagni di prigionia per prevenire una sommossa. Qualche ora prima le tv arabe avevano riferito di scontri a fuoco in due penitenziari, dove sono detenuti anche molti islamici, per evitare tentativi di evasione. Centinaia di detenuti sarebbero riusciti a fuggire nella notte da alcuni commissariati del Cairo, approfittando del caos. Otto detenuti sono rimasti uccisi durante gli scontri scoppiati con la polizia mentre tentavano di evadere dal carcere di Abu Zaabal, a nordest della capitale. Nessuno dei prigionieri è riuscito a scappare, ma otto sono stati uccisi e 123 sono rimasti feriti.

MUBARAK «SCARICATO» - Chiara anche la posizione del segretario della Lega Araba Amr Moussa, egiziano, secondo cui «la politica in Egitto va cambiata»: «Bisogna prendere in considerazione la rabbia del popolo - ha detto -. Sono in corso consultazioni serie e ad alto livello per decidere come gestire la situazione». I Fratelli Musulmani hanno lanciato un appello per una transizione pacifica del potere. Yussef el Qaradawi, uno dei più influenti e seguiti predicatori ed esponenti religiosi del mondo arabo ha chiesto che Mubarak lasci il potere e il Paese, esortando al tempo stesso i manifestanti a non ricorrere alla violenza. L'ultraottantenne teologo sunnita, egiziano di nascita ma che risiede attualmente nel Qatar, conduce sul Al Jazeera un seguitissimo programma, "La sharia e la vita", ed è uno degli autori del sito IslamOnline. Di tendenza integralista, ha pubblicato decine di libri, è uno degli sheikh più autorevoli dell'Islam sunnita e guida l'Unione internazionale del ulema (teologi) musulmani. Il segretario generale del Partito nazional democratico, Ahmad Ezz, considerato molto vicino al presidente egiziano, si è dimesso dal suo ruolo. Attestati di solidarietà a Mubarak sono invece arrivati dal re saudita Abdullah e dal leader libico, Muammar Gheddafi.


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