Re: Il caso del "Mostro" di Firenze

Inviato da  shm il 5/8/2010 11:21:59
Il maresciallo Petri è morto a terra accanto al terrorista Galesi, il maresciallo Fortunato brancola ferito e l'agente Di Franzo ha gli occhi impauriti quando un uomo, un vigile urbano di Perugia libero dal servizio che viaggia nello scompartimento, gli offre aiuto. Telefonano alle rispettive centrali. E in quel momento il treno si ferma alla stazione di Castiglion Fiorentino. L'agente Fortunato trascina fuori un'impassibile Lioce, come indifferente, la ammanetta al palo che sorregge i cartelli dei binari due e tre. La quinta persona che era nella carrozza è sparita. L'hanno vista filare via dal treno scendendo dalla parte del binario invece che sul marciapiede.

E' un complice dei terroristi? Il sospetto svanisce, il tempo di rintracciare quel passeggero, una donna fuggita dal terrore del vagone quattro. In serata l'ultima notizia: un lungo intervento chirurgico non è servito, il brigatista Galesi è morto all'ospedale di Arezzo.

http://www.repubblica.it/online/cronaca/romafirenze/romafirenze/romafirenze.html

ho trovato questo riferimento a Petri su un articolo della Carlizzi:

[...]

Ebbene, ricorderete quanto tutta la stampa nazionale riportò il 3 marzo del 2003, relativamente alla sparatoria avvenuta su un treno diretto a Firenze, un conflitto a fuoco che si risolse con l’arresto di una dirigete delle Brigate Rosse, Desdemona Lioce, con la morte del suo compagno Galesi, e con la morte del Maresciallo Petri di Tuoro sul Trasimeno?
Qualche riflessione.

In quei giorni al PM Mignini si presentavano persone informate sui fatti che riferivano quanto sapevano di Francesco Narducci, ed anche delle voci che giravano sul conto del medico perugino, fin da quando lui era ancora in vita, durante gli anni in cui il Mostro uccideva. I sospetti che il medico fosse in qualche modo coinvolto nei duplici delitti delle coppiette, non erano nemmeno sfuggiti ad alcuni soggetti appartenenti alle Forze dell’Ordine sul territorio perugino, e tra questi, vi era proprio il Maresciallo Petri.

Il PM dottor Mignini lo avrebbe interrogato in quei giorni, anche perché qualcuno che poi lo confermò in sede di incidente probatorio, riferì che il Maresciallo Petri, fu incaricato da un suo superiore ad aprire un fascicolo con su scritto: “Francesco Narducci- Mostro di Firenze”. E non solo, ma fu proprio il Maresciallo Petri, un giorno ad inseguire Narducci con la moto, avendo notato strani “movimenti” tanto da esprimersi con i colleghi:” Stesse pur certo , il dottorino, prima o poi lo acchiappo…”.

E’ interessante notare che la mattina del conflitto a fuoco con le Brigate Rosse sul treno, il Maresciallo Petri non doveva essere di turno, ma vi si trovò “casualmente” per sostituire un collega.

E ancora, siamo certi che dirigenti delle Brigate Rosse, che erano incaricati di una “missione” molto importante, fossero così idioti da scatenare quel putiferio, per finire una in galera a vita e l’altro morto?

Di qui, una domanda è d’obbligo: chi viaggiava oltre i protagonisti di questa tragedia, su quel treno, magari con un mandato e licenza di uccidere il Maresciallo Petri, perché fosse eliminato un testimone chiave nell’inchiesta sul caso Narducci?

E se, al di là delle strumentali rivendicazioni cui le BR sono abituate, come nel caso Moro, per acquisire potere e seminare terrore tra la collettività, si scoprisse, riesumando il corpo del Marsciallo Petri, che ad ucciderlo non fu né la Lioce né il Galesi…. A meno che gli stessi brigatisti non si fossero resi manovalanza di mandanti eccellenti e molto interessati a sostenere che la morte del Narducci fu una disgrazia?

Lo Stato volle subito premiare il figlio del Maresciallo Petri, assumendolo nella Polizia di Stato, benché giovanissimo e molto provato dal trauma subito.

Quanto accadde quel giorno, dalla stampa nazionale fu raccontato così come leggerete nell’articolo che riportiamo qui di seguito, ma ci si consenta dire, che tra il fatto di cronaca, e un ipotetico antefatto organizzato per fini occulti in spregio della ricerca della verità sostanziale, potrebbero emergere elementi meritevoli di essere acquisiti ed approfonditi dal PM Mignini, titolare del caso Narducci.

Mercoledì 20 Agosto 2008
Gabriella Pasquali Carlizzi

http://www.lagiustainformazione2.it/il-mostro-di-firenze/170-hollywood-il-mostro-di-firenze.html

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