Re: Il caso del "Mostro" di Firenze

Inviato da  tso4every1 il 15/3/2009 15:21:33
Ciao a tutti, vorrei esprimere alcune mie riflessioni qui. Premetto che trovo ridicola qualunque ipotesi di sette satanico-massoniche dietro agli omicidi del Mostro. Io sono abbastanza certo del fatto che si tratti di una sola persona che agisce in solitario. Veniamo alle tesi complottiste.

Una signora onnipresente in rete su tutti i possibili argomenti elaborabili dalla mente umana giunge a pensare che sia fortemente sospetto il fatto che Narducci nella bara non avesse lo stesso vestito che portava quando il suo cadavere venne rinvenuto nel lago. Come se fosse normale che un povero cristo annegato, che so, a Viareggio debba venire seppellito con i soli slip, gli occhialini subacquei e il boccaglio che indossava quando l'hanno ritrovato.

Le tesi complottiste di fantasia si distinguono in particolare per una loro "firma" (in fondo sono dei mostri anche loro): negano sempre e comunque qualunque tipo di coincidenza, come se le coincidenze non esistessero. Se nei pressi del luogo di un delitto sono state segnalate 8 automobili allora esistono da un minimo di 8 a un massimo di 40 mostri contemporaneamente attivi (a meno che una non sia un pullman di linea, nel qual caso i mostri diventano un centinaio)

Si sviscerano le piste più inverosimili in nome della non esistenza delle coincidenze e poi si asserisce senza vergogna che il fatto che la stessa pistola del mostro sparò nel '68 fu una... coincidenza!!! Già: come mai nessuna di queste ricostruzioni di fantasia prende in considerazione il capostipite di tutti i delitti del mostro?

Facciamoci anche alcune domande:
Perché all'inizio le indagini si concentrano sul mondo dei guardoni? Datevi una risposta e poi ponetevi la seguente domanda: oltre ai guardoni esiste un'altra categoria di persone, mai indagata, che era (ed è tuttora)
in grado di conoscere facilmente i posti dove si ritirano i giovani per amoreggiare? Non vi voglio aiutare ma vi garantisco che questa categoria esiste eccome e la risposta è davvero banale. Però all'epoca nessuno si interrogò su questa possibilità e tutt'oggi nessuno si cura di questa evenienza. Qui non intendo affermare alcun complotto, ma solo evidenziare che le indagini furono viziate dal provincialismo e di luoghi comuni cui soggiacevano all'epoca (e anche oggi direi) gli investigatori che si basavano sul presupposto che per essere mostri bisognava essere prima di tutto dei delinquenti sessualmente depravati e possibilmente con le sopracciglia folte e unite alla radice del naso (avete presente il famoso identikit del mostro?)

Rispondo a 'Segugio' che scrive:
"Chi e cosa c'è di tanto importante da proteggere in questa inchiesta per giustificare una così imponente copertura?"

La spiegazione più semplice è in genere quella giusta. Vediamo un po': cosa c'è mai da proteggere in un indagine che dura da 40 anni, che è costata una fortuna e che non ha prodotto alcun risultato se si trascura quello di aver imprigionato a turno diversi innocenti (scagionati volta per volta dal delitto successivo), e di aver distrutto le vite di tante persone che non c'entravano niente? Davvero è così difficile rispondere a questa domanda?


rispondo a SpikeZ:
l'ultimo omicidio ha caratteristiche nuove rispetto agli altri: è l'unico omicidio che avviene in un posto coperto dal bosco e l'unico in cui il Mostro tenta di occultare i cadaveri. La donna viene massacrata fuori dalla tenda ma poi il cadavere viene infilato di nuovo dentro. Il cadavere del ragazzo viene gettato fra i cespugli.
Esistono gravi indizi che l'omicidio sia avvenuto il sabato e non la domenica. Una testimone afferma che col suo ragazzo si era recata in auto alla piazzola la mattina della domenica. Non si sbaglia sulla data perché era il giorno del suo compleanno e non potrà più dimenticare quel giorno.
Questa testimone, che non ha mai cambiato la propria versione dei fatti, afferma di aver intravisto la figura di Nadine Mauriot attraverso la tenda, che la tenda stessa le sembrava malmessa e che davanti alla tenda vi era una macchia scura di 'sudiciume'. Insieme al suo ragazzo se ne sono andati quasi subito perché in quel luogo aleggiava un odore insopportabile ed era pieno del ronzio delle mosche.
Esiste anche una perizia di un noto entomologo che stabilisce che l'ora del delitto debba essere anticipata di almeno 24 ore rispetto a quanto stabilito.

Se allora il delitto è avvenuto di sabato il Mostro ha imbucato la posta nelle ore diurne di domenica, quando la sorveglianza non era così stretta. Ma per far questo aveva la necessità che per tutto quel giorno i cadaveri non venissero ritrovati.

Ancora Segugio scrive:
"Altra cosa strana: perchè l'assassino usa la stessa pistola e le stesse cartucce?"

Azzardo varie ipotesi. Perché si tratta di una stessa persona che agisce da sola. Perché quella pistola e quei proiettili per lui significano qualcosa.
Perché procurarsi una nuova pistola con cui compiere gli omicidi successivi significa moltiplicare le tracce e aumentare il rischio di essere individuati, ora che le polizie di mezzo mondo sono in allerta sul caso e infine perché, come un giornalista che appone la sua firma in fondo a un articolo, anche il Mostro desidera che la sua firma sia riconosciuta.

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