La cospirazione dietro l'Unità d'Italia

Inviato da  Descartes il 19/9/2006 0:17:00
Quali furono i veri interessi che causarono la nascita del nostro paese?
E' il risorgimento davvero un epoca di eroismi e risvegliata consapevolezza nazionale, oppure fu solamente una facciata dietro agli interessi economici di qualche potere dietro le quinte?

Cito da un articolo di Carlo Bertani:

Per gli amanti della Storia, possiamo citare alcuni eventi che illuminano quanto sia pieno di sfumature e contraddizioni ciò che ci raccontano.
Garibaldi fu il conquistatore del Regno delle Due Sicilie? E come fece a raggiungere Marsala – con due piroscafi praticamente rubati – se a contrastarlo c’era la Marina Partenopea , ossia la più forte ed organizzata Armata Navale italiana dell’epoca? Come mai le navi di Francesco II non fecero a pezzi il Piemonte ed il Lombardo?

Semplicemente perché nel porto di Marsala erano ormeggiate – casualmente – due fregate britanniche. Quando le navi borboniche giunsero nel luogo dello sbarco, non riuscirono a far molto per il timore di colpire i due legni inglesi – che a loro volta avrebbero chiamato qualche “fratello maggiore” della Flotta del Mediterraneo britannica – e Garibaldi riuscì ad inoltrarsi nell’interno indisturbato. Successivamente, parecchi alti ufficiali borbonici si fecero corrompere – ma qui entriamo già in aree dubbie – mentre la presenza delle due navi inglesi è inconfutabile. Molti, però, continuano a ritenere l’impresa dei Mille una semplice combinazione di coraggio e fortuna, mentre dietro all’impresa c’era la precisa volontà britannica, che vedeva in un futuro (e relativamente debole) stato italiano un contrasto all’espansione francese nel Mediterraneo.


Sulla wikipedia leggiamo:

Secondo alcune recenti scoperte dello storico Giulio Di Vita presso archivi inglesi, è emerso che il governo e la massoneria inglesi finanziarono segretamente la spedizione dei mille con la somma di tre milioni di franchi francesi del tempo, del valore di molti milioni di euro attuali. E' verosimile pensare che tale somma fu utilizzata per corrompere i generali e i notabili borbonici.

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Spedizione_dei_Mille

Luigi Fabiano scrive:

Ci si domanda come mai sono riusciti i Savoia a far assurgere il proprio regno a campione dell’idea nazionale di uno stato centrale? Gli studiosi liberali dell’800 e alcuni storici del’ 900 ritenevano che i Savoia fossero moralmente migliori degli altri sovrani. A Massimo d’Azeglio fu assegnato il compito di contattare le diverse correnti della massoneria e metterle in contatto con i Savoia.

Angela Pellicciari scrive in un articolo:


Grazie a questa scelta strategica che rende il Piemonte docile feudo della cultura inglese, americana, tedesca, di parte del Belgio e dell’imperatore Napoleone III, i Savoia godono dell’appoggio incondizionato dell’una o l’altra di queste potenze e realizzano l’unità d’Italia sfruttando fino in fondo e con grande spregiudicatezza l’unico elemento in proprio favore: la radicale disomogeneità culturale e religiosa con il resto della penisola.

L’anima massonica del regno sardo, e in particolare del Parlamento subalpino, viene mai apertamente alla luce? No, perché l’associazione è pluri-scomunicata e perché il primo articolo dello Statuto vincola i parlamentari all’ossequio della fede cattolica definita religione di stato. L’11 novembre 1848, però, un brillante intervento del deputato Cavallera rende palpabile la "fraternità" quasi come l’aria che si respira. Si sta discutendo di sollevare le finanze dello stato, esauste per la campagna militare, ricorrendo all’esproprio e alla vendita dei beni delle corporazioni religiose. Contrario alla proposta Cavallera fa un discorso brevissimo, allusivo, singolare e sintomatico insieme, che dopo un primo momento di sconcerto suscita la generale ilarità.

Ecco le poche battute del curioso intervento. Gli ordini religiosi - osserva il deputato - sono nati in Italia dove esistono da "più di dodici secoli". Bisogna dedurne che "necessariamente corrispondono ad un bisogno reale della società (rumori) [chiosa degli Atti del Parlamento subalpino]; e per conseguenza se si volessero abolire, altre se ne dovrebbero sostituire; infatti i moderni che vollero abolire i frati, vi sostituirono un’altra specie di frati: e cosa sono i circoli politici, se non vere fraterie? (Sorpresa e scoppio generale di risa prolungate). Perciò posto che non si sa stare senza frati, ai moderni preferisco gli antichi (Segue ilarità e mormorio di voci diverse)".


e ancora:


Per tre anni, tutti i giorni, Giuseppe La Farina (il siciliano massone divenuto segretario della Società Nazionale) ed il presidente del Consiglio del Regno di Sardegna Camillo di Cavour, si incontrano in camera da letto del conte per pianificare l'intervento armato in Italia meridionale. Lo fanno in gran segreto. Al punto che La Farina deve passare per una scala di servizio che comunica direttamente con l'appartamento di Cavour e deve farlo prima dell'alba. Che le cose stiano così è provato nel modo più inconfutabile dalle lettere e dagli articoli dello stesso La Farina.


fonte: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=34380

Insomma, quale volontà decise realmente le sorti delle nazioni dell'epoca, e della nostra in particolare? E a quale scopo?

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=44&topic_id=2288&post_id=49510