Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  doktorenko il 12/2/2015 19:26:33
Citazione:

Mrexani ha scritto:
Doktorenko in effetti più che una citazione era più una sintesi estrema di ciò che ho compreso riguardo Pasolini....

Quindi visto che l'ho chiamato in causa cerco di specificare meglio quello che intendevo dire. In seguito mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista...

l potere condiziona la sessualità dandoli una finalità ritenuta ''giusta'' escludendo in tal modo dall'orizzonte umano, ogni esperienza priva di finalità, disinteressata,cioè libera dal condizionamento.

Durante la fase pre-rivoluzione sessuale la ''giusta finalità'' era l'atto riproduttivo privo dei suoi aspetti di contorno che ne sono ''direttamente'' slegati.
In questo il potere borghese piegava hai suoi interessi il lascito ''proibitivo'' della chiesa cattolica, instillando nelle menti la struttura mentale adatta ai prori fini..



Ma come fa il sesso ad essere qualcosa di disinteressato ? Chi lo fa in maniera disinteressata? Ad esempio una crocerossina con i moribondi sul campo di battaglia? E privo di finalita`? Per un marxista la finalita` principale del sesso e` quella vitalista/demografica, contro quella mortifera/edonistica borghese.

Comunque Pasolini non era neutrale rispetto al pre-post rivoluzione, ma era piuttosto per il passato:

Citazione:
Del resto presumo che anch'essa, come il suo amico, Pietro Merletti, sia un personaggio della cultura preconsumistica in via di adattamento e quindi di degenerazione: degradata cioè dal mimetismo delle ragazze più giovani. La società preconsumistica aveva bisogno di uomini forti, e dunque casti. La società consumistica ha invece bisogno di uomini deboli, e perciò lussuriosi. Al mito della donna chiusa e separata (il cui obbligo alla castità implicava la castità dell'uomo) si è sostituito il mito della donna aperta e vicina, sempre a disposizione. Al trionfo dell'amicizia tra maschi e dell'erezione, si è sostituito il trionfo della coppia e dell'impotenza. I maschi giovani sono traumatizzati dall'obbligo che impone loro la permissività: cioè l'obbligo di far sempre e liberamente l'amore. Nel tempo stesso sono traumatizzati dalla delusione che il loro «scettro» ha dato alle donne che prima non lo conoscevano e lo mitizzavano, accettandolo supinamente. Inoltre, l'educazione o iniziazione alla società, che prima avveniva in un ambito platonicamente omosessuale, ora è eterosessuale fin dalla primissima pubertà, attraverso accoppiamenti precoci. Ma la donna non è ancora in grado - data l'eredità millenaria di dare un apporto pedagogico libero: essa tende ancora alla codificazione. Che, oggi, può essere solo una codificazione più che mai conformistica nel senso voluto dal potere borghese, là dove la vecchia autoeducazione, tra maschi o tra femmine, obbediva a regole popolari (il cui archetipo sublime resta la democrazia ateniese). Il consumismo ha dunque definitivamente umiliato la donna creandone un mito terroristico. I giovani maschi che camminano quasi religiosamente per strada tenendo con aria protettiva una mano sulla spalla della donna, o stringendola romanticamente per mano, fanno ridere o stringono il cuore. Niente è più insincero di un simile rapporto che realizza in concreto la coppia consumistica. Dieci anni fa, se, per tagliare la corda, il detenuto Pietro Merletti avesse fatto presente al suo custode Vincenzo Rizzi la necessità di passare due ore dalla sua donna, il custode Vincenzo Rizzi avrebbe considerato tale necessità assolutamente irreale (anzi, per la verità, una simile istanza non si sarebbe neppure formulata nella mente né del detenuto né del custode). La castità faceva parte del destino di un uomo. La donna era un sogno, e i sogni aspettano o li si aspetta. Il coito sarebbe venuto alla sua ora.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=7424&post_id=268372