Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 9/12/2014 9:28:12
@invisibile

Dal punto di vista taoista, il tuo ragionamento è sacrosanto.

Secondo Lao Tse infatti, ogni aspetto del mondo è costituito da una coppia di opposti, di cui uno attivo e predominante, l'altro passivo e sottomesso: ad esempio luce-buio, caldo-freddo, bianco-nero, maschio-femmina, amore-odio, ricchi-poveri, salute-malattia. I poli costituiscono i due estremi opposti di una medesima realtà, essendo connessi inestricabilmente tra loro in una Unità: sono cioè interdipendenti. Non si può comprendere il giorno senza la notte, né il freddo senza il caldo, o la povertà senza la ricchezza.

Secondo la scienza invece, non esiste il buio assoluto, in quanto se per luce intendiamo qualsiasi onda elettromagnetica che si trova anche nel campo del non visibile, non esiste il buio assoluto, visto che alcune onde riescono ad attraversare anche le montagne e il raggiungimento dello zero assoluto, una condizione che si verifica senza l'emissione di nessuna onda elettromagnetica a 0-k è irraggiungibile.

La stessa cosa per il concetto di "freddo".

Secondo la fisica esiste il "caldo" e l' assenza di caldo, tanto è vero che nel "sistema internazionale", la temperatura più bassa è di 0-k, l'irraggiungibile zero assoluto ossia l' assenza totale di "caldo" mentre il concetto di freddo non esiste, parlando a livello prettamente scientifico ovviamente.

Lo zero assoluto è la temperatura più bassa che teoricamente si possa ottenere in qualsiasi sistema macroscopico e corrisponde a 0 K (–273,15 °C). Si può mostrare con le leggi della termodinamica che la temperatura non può mai essere esattamente pari allo zero assoluto, anche se è possibile raggiungere temperature molto vicine ad esso.

Per cui il video di Captcha è assolutamente centrato ed esatto.

E' chiaro che questi sono concetti scientifici moderni e condivisi dalla comunità scientifica e proprio per questo sono stati messi in bocca ad Albert Einstein, il "padre" della scienza moderna.

Per la scienza non esiste il buio assoluto ed il freddo.

Ecco perchè il video li prende come un esempio incontestabile per affermare che Dio non ha creato il male, che Dio è bene.

Vista in quest'ottica scientifica, il male è solo l'assenza del bene, ovvero l'assenza di Dio, così come per la scienza non esistono il freddo ed il buio che sono solo assenza di Luce e assenza di calore.

Per l'esperienza umana invece, il buio ed il freddo sono una realtà incontestabile, così come lo è il male.

Anzi l'esperienza di molti uomini è prevalentemente costruita su queste basi fasulle, il che li porta a concludere che esista solo il male, che il male domini il mondo, considerazione che dal loro punto di osservazione della realtà è incontestabile.

Questi uomini sono incapaci di uscire dalla vibrazione che li inchioda nella terza dimensione, sono talmente arroccati su quella lunghezza d'onda, ne sono talmente convinti che sono impossibilitati ad accorgersi del bene e dell'amore che dalla quarta dimensione viene irradiato in continuazione in questa valle di lacrime che per loro è l'unica realtà possibile per l'uomo e anche per loro stessi.

Si dichiarano razionali e "scientifici", ma ignorano le leggi stesse della "scienza" di cui si dichiarano seguaci, "quella scienza"che li sbugiarda ampiamente.

Se la raccontano inconsapevolmente insomma, ignoranza pura.

Ignoranza che, per il Buddhismo, è la causa prima della sofferenza umana.

Avijjā (pāli; sanscrito: avidyā; 無明: cinese: wúmíng o 痴 chī; giapp.: mumyō; tibetano: ma.rig.pa, marikpa; Vietnamita: vô minh) è il termine tecnico buddhista per l'ignoranza.
Nell'ambito del Buddhismo l'ignoranza è uno dei Tre Veleni e il primo dei dodici anelli della Pratītyasamutpāda.
È la causa principale della permanenza degli enti nel Saṃsāra (per il Buddhismo il Samsara è la nostra terza dimensione, la ruota eterna delle morti e delle rinascite n.d.r.) e del dispiegarsi della Duḥkha, la sofferenza, la prima delle Quattro nobili verità.
L'ignoranza implica un continuo processo di auto-inganno sui princìpi di realtà dei fenomeni: il non rendersi conto che la cupidigia e l'odio, gli altri due veleni, sono fonte di dolore comporta l'accettazione dell'inganno come "normalità".

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