Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 14/12/2013 8:01:57
@martian

Citazione:
Se "Dio è tutto", allora Dio non è solo "Amore", ma tante altre cose, anche molto negative.


In questa frase è racchiusa la chiave per comprendere.

Le altre cose anche molto negative che rileviamo, sono il nostro giudizio.

Noi stabiliamo che siano molto negative, per noi lo sono, ma lo sono veramente nell'ottica dello svolgersi della creazione?

O forse ci appaiono come negative perché viviamo nell'ignoranza e siamo incapaci di percepire che quegli eventi, apparentemente negativi, sono invece positivi perché porteranno Luce?

Il fiore di loto nasce dal fango, da un avvenimento che noi giudichiamo negativo spesso nasce un fiore di loto.

Come afferma Al2012: Quindi anche il male potenzialmente già esiste e prende forma quando una individualità autocosciente fa una determinata “scelta” tra i pixel, è l’individualità autocosciente che da forma alla dualità.

Quindi siamo noi, in quanto individualità autocosciente a scegliere, ecco spiegato il tanto incompreso "libero arbitrio".

Siamo noi che possiamo scegliere, solo noi.

Siamo noi che agiamo nel mondo, siamo noi che con le nostre scelte, le nostre azioni creiamo mondi.

Scegliamo di vivere per il denaro e la gloria terrena?

Ci comporteremo di conseguenza, agiremo di conseguenza, creeremo un mondo basato sul denaro sulla gloria terrena, creeremo ingiustizie e disuguaglianze, inevitabili in un mondo del genere.

Creeremo noi il "male", non Dio.

Come afferma poco sopra Invisibile: Come si può GIUDICARE che l'uno è male e l'altro bene?

Siamo noi che abbiamo abbandonato il paradiso terrestre, scegliendo la sapienza, il possesso, il giudizio, e di conseguenza rifiutando l'Amore (consapevolmente o meno non cambia niente, il risultato è quello).
Ed ecco che sembra che Lui sia lontano.
E' il contrario.


Sì è il contrario.

Lui è sempre lì, non si è mai mosso, aspetta perché è eterno è senza tempo, è il motore immobile dell'Universo, aspetta.

Aspetta fermo, come una roccia, come una montagna.

Ecco il simbolismo della montagna, della roccia.

Il Profeta Maometto, fondatore dell'Islam, è citato nei modi di dire fondamentalmente a causa di un aneddoto di cui sarebbe stato protagonista e che è rimasto noto come “il miracolo di Maometto”. Si dice che un giorno il Profeta, sollecitato dalla folla a compiere un miracolo, promise che con l'aiuto di Dio avrebbe indotto una montagna a spostarsi e ad avvicinarsi a lui. Si pose e quindi a una certa distanza dal monte e cominciò a pregare, ma quando dopo un certo tempo fu evidente che la montagna non accennava minimamente a muoversi, il Profeta si alzò e s'incamminò verso il monte dicendo: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”.

Ancora:

Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Mt 7,24-29

Lui aspetta, aspetta che lo riconosciamo, che lo vediamo, che lo sentiamo in noi.

Fino a quando saremo pieni di noi stessi, vedremo sempre e solo noi stessi, incapaci di andare oltre noi stessi, incapaci di fare quel passo per attraversare il velo di Maya che ci separa da Dio, dal "Regno dei Cieli".

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