Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Al2012 il 13/12/2013 22:35:46
@ Martian


Citazione:
Visto che si sta parlando di Dio, vorrei porvi una questione su cui sto riflettendo da un po':
la concezione di Dio in senso panteista, della serie: "Dio è tutto, e tutto è Dio", "Dio è in ogni cosa": è vera, falsa o... ingannevole?

Se "Dio è tutto", allora Dio non è solo "Amore", ma tante altre cose, anche molto negative.



Per rispondere alla tua domanda, ovviamente a modo mio, mi auto-cito.

Citazione:
<< Molte volte leggo che Dio è Uno, “ E’ ’’ volendo intendere che esiste in “modo” non spaziale e non temporale, quindi è ovunque e non ha tempo.

Accettare l’idea del Creatore e del Creato ci porta inevitabilmente nella “dimensione duale”, primo passo nella separazione, nella frammentazione, perché da una parte esiste colui che ha creato e dall’altra l’oggetto della sua creazione. Creare vuol dire generare qualcosa che prima non c’era, cosa che è in controsenso con il pensiero del Dio Unità., Dio Totalità.

Questo porta a pensare che: -Tutto quello che è esistito o poteva esistere - Tutto quello che è o potrebbe essere - Tutto quello che sarà o potrà essere, tutto questo potenzialmente già esiste, ma in modo a-spaziale e a-temporale, ovvero senza forma.
Per visualizzare questo concetto, immagino un “campo infinito” composto da “pixel di informazione” che prendono “forma” solo osservati da un “sub-campo finito” che li raccogli e li riflette.

L’atto (per così dire) creativo è ammissibile solo dal punto di vista di chi, “individualmente”, osserva la “Creazione”, che gli appare tale perchè la percepisce con la sua (apparente) individualità. L’individualità può esistere solo all’interno di un “campo” spaziale e temporale e di conseguenza duale e percepisce una realtà qualitativamente proporzionale alla sua consapevolezza.
L’individualità sperimenta l’illusione della separazione, esperienza impossibile se si è “Uno”.
Con l’individualità si può sperimentare la dualità con tutte le sue sfaccettature >>


Positivo e Negativo sono prerogative di un “sistema” duale, che si possono sperimentare solo al suo interno.

L’errore di base, per me, è nella “umanizzazione” del concetto di “Creatore” e di conseguenza anche della “Creazione” .

Probabilmente questo “errore” è inevitabile, è conseguenza della nostra giovane autocoscienza.

Tornando al mio esempio di un “campo composto da infiniti pixel” che possono dare forma a qualsiasi cosa, perché potenzialmente tutto quello che può essere già è, ma in modo a-spaziale e a-temporale, tutto potenzialmente esiste, ma senza forma.

Quindi anche il male potenzialmente già esiste e prende forma quando una individualità autocosciente fa una determinata “scelta” tra i pixel, è l’individualità autocosciente che da forma alla dualità.

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