Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  martian il 13/12/2013 20:31:20
E' sempre bello leggere questo topic (sono felice che incredulo continui a scrivere sul forum :D)

Visto che si sta parlando di Dio, vorrei porvi una questione su cui sto riflettendo da un po':
la concezione di Dio in senso panteista, della serie: "Dio è tutto, e tutto è Dio", "Dio è in ogni cosa": è vera, falsa o... ingannevole?

Se "Dio è tutto", allora Dio non è solo "Amore", ma tante altre cose, anche molto negative.
Se noi siamo una minuscola parte dell'Infinito che sperimenta sé stesso, e l'Infinito è Dio... allora Dio sta sperimentando anche il Male, non solo l'Amore. E lo fa perché VUOLE sperimentare tutto, anche la cosa più orrenda. In questo senso, la realtà materiale viene intesa come gioco-ologramma in cui nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto muta...

O è tutto sbagliato?

Se invece Dio *non* è tutto", ma "solo" Amore-- allora stiamo parlando di un Dio che è *altro* dalla Creazione? Un Dio separato dalla sua Creazione, o comunque molto lontano.
E allora noi che saremmo? Schegge impazzite che rimbalzano nel nulla, mentre Dio se ne sta altrove, sempre positivo e amorevole, ma separato da noi? (Separato almeno finché non rinunciamo all'ego e facciamo la sua volontà...).

Si dice che Dio è come la luce e il calore , e il Male è *assenza* di luce e calore. E dall'assenza di Dio derivano odio e malvagità. Dio è l'Origine, e il MOTORE, è la Vita. Ma non è proprio IN tutto. Dio è in un volontario che sta aiutando nelle Filippine, ma non è in uno scapestrato che ha appena ammazzato un benzinaio per soldi.

?

In sostanza, io vedo uno scontro tra la visione taoista-panteista e quella cristiana...
Secondo il taoismo è necessario dimenticare la distinzione tra Bene e il Male. Secondo la visione cristiana, bisogna sempre aver presente la distinzione tra Bene e il Male, perché in una c'é Dio, nell'altra no.
Vedo dei meriti e dei difetti in entrambe le concezioni.

Mi pare che invisibile, tante pagine fa, notasse come i testi taoisti parlino poco niente di Amore. Ecco, non è un caso. Non è che i taosti sottointendono il concetto di "Amore". Non lo considerano proprio. Infatti Mozi criticava sia l'amoralità del taosimo, sia l'eccessivo attaccamento a sovrastrutture e vincoli familiari dei Confuciani. Era Mozi, una specie di proto-Gesù cinese che ora nessuno conosce, a parlare di "amore universale" in Asia, non gli altri.

So di aver scritto un post arraffazzonato e confuso-- è così che mi sento. Ogni opinione e ogni fungo sono ben accetti

ps:
@alroc
Citazione:
Per me è il nostro Sè reale che esiste al di fuori dell'ologramma con cui dobbiamo accordarci armonicamente una volta superata la dualità.


Questo "Sè reale" sarebbe in pratica il Sé superiore? Il concetto di "Higher self" mi affascina molto, lo vedo come *anello* di congiunzione tra il Sé limitato e smarrito che sta nell'ologramma e lo Spirito/Dio inteso in senso universale. Perciò l'esistenza di un Sé reale-superiore, non preclude l'esistenza di Dio e/o Spirito, anzi...

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