Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 12/10/2013 17:01:25
Citazione:
Continui a sbagliare. Hai affermato che una teoria sia la realtà. Il duale è la realtà, fino a prova contraria. E' la realtà del mondo manifesto.

Hai ragione, qui siamo nel manifesto, ma per rispondere alla domanda di Martin devo necessariamente astrarre come tu stesso affermi qui:


Citazione:
Nel mondo spirituale tutto è uno e la dualità non esiste.


L'esperienza descritta da Martin (che è anche la mia) mi ha permesso di "toccare" un confine invisibile che non posso condividere con chi non ha attraversato il tale limite. Per poter spiegare ciò che ho vissuto, devo necessariamente passare dall'"altra parte" descrivere ciò che ho compreso del NON manifesto. Da quella parte della sponda, il manifesto (il duale) sembra divertente come un gioco, non c'è giudizio sulle scelte tra bene e male, perché non si è coinvolti spiritualmente e fisicamente nelle azioni che si osservano, tutto sembra un "gioco", una immensa simulazione. Quando però sei immerso completamente nel creato, ti senti soffocare dalla sua crudezza e dalla separazione (sensazione quest'ultima più difficile da accettare) quando sei nella realtà condivisa, tutto si fa molto serio e si è coinvolti in modo totale con le scelte.

Citazione:
Ma senza dualità niente potrebbe manifestarsi. Tu, alroc, non potresti esistere.

Certamente, il fatto che metta giù queste parole è una prova del fatto che mi sto manifestando. Altrimenti vivrei in stato vegetativo in attesa che il mio corpo invecchi e muoia.

Citazione:
Si, male Ed è sbagliato. L'individuo esiste così come il duale esiste, altrimenti noi non staremo qui a discutere. Dipende, dove sei? Sei con l'Uno universale? Allora non esisti. Stai scrivendo qui? Probabilmente esisti, come individuo. Il giudizio, sempre il giudizio che ci frega: individuo=male. Non è così. Dipende... se devi attraversare una strada frenetica ti auguro di essere un individuo... o Dio (tipo...).


L'individuo esiste nel manifesto.

Un'altra cosa è comprendere che nel NON manifesto "Sei" fuori dal contesto "Sei" e basta senza separazioni.

Vivere tra le due sponde del fiume comporta necessariamente vivere come individuo, ma anche capire che la manifestazione di sè non è davvero ciò che siamo. Non mi identifico in un nome, un ruolo, una professione. Ho la volontà di farlo, ma so anche che il mio limite, come essere, non coincide con i campi in cui mi manifesto. Essere come entità cosciente non combacia e termina con l'individuo che sono nella vita di tutti i giorni. Una parte del mio Essere si manifesta, l'altra osserva, un'altra si manifesta e contemporaneamente osserva il tutto, così come descriveva Martin quando cercava di spiegare la fiamma che ha visto in meditazione.

Ho modificato l'ultima parte, scusate.

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