Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 4/9/2013 20:25:19
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alroc ha scritto:

Esserci nelle azioni quotidiane è la più grande conquista che io abbia fatto nella mia vita.

Ottimo. E' solo l'inizio. E' l'inizio della scoperta della Vita. C'è molto altro da "conquistare" partendo da li.

Citazione:
Che sia lo spirito o meno non lo so, ma posso dirti che in effetti è l'istinto che mi guida, nel senso che i miei gesti hanno significato per me, non sono automatici e li ritengo tutti importanti perchè li vivo sentendoli veri. Tuttavia per giungere a questo stadio sono dovuta passare da: new age, fisica quantistica, storia del cristianesimo, mitologia, letteratura, Malanga, Rocco Bruno, e ...me stessa.

Io ho fatto un giro ancora più lungo...
Poi ho capito che è possibile arrivarci in un istante. Ma è necessario avere fiducia e il coraggio di buttare tutto.
Siccome ci hanno addestrato a non fidarci, della Vita, dello Spirito, prima è necessario, per noi così de-formati, fare lunghi giri, indagini e studi.
Pensaci, in fondo cosa ti hanno fatto quei lunghi anni di letture, studi, riflessioni? Hanno demolito le convinzioni che ti erano state inculcate e che non erano tue. Ecco perché i Maestri scrivono anche dei libri, per demolire, e per incoraggiare, per portare testimonianza.
Io sono stato estremo per cercare di trasmettere questa realtà tramite questo difficile strumento totalmente non empatico (secondo me stiamo facendo una specie di miracolo perché un po' di empatia passa comunque...). Non penso che i lunghi giri siano stati inutili, per te o per me. Ma è importante capire che è possibile entrare nel nuovo mondo anche in un istante, magari non per noi, magari per quelli che verranno dopo.
Perché nasciamo tutti in quell'altro mondo, quello reale. I problemi iniziano dopo.

Citazione:

Questo vuol dire che non c'è un modo veloce per accedere alla presenza di sè e al giusto significato dei gesti che compiamo ogni giorno, perché ogni edificazione è fatta, oltre che da architetti saccenti (mente ed ego), anche da mattoni (esperienze e ricerche) messi lì ogni giorno. Ogni mattina mi sveglio e so che sto già realizzando il nuovo mattone che andrà insieme agli altri...

Secondo me stai mischiando due cose.
Una è "l'accesso" allo stato sano dell'essere, l'altra è la crescita. Non sono in antitesi. Al contrario sono due aspetti della Vita.
L'accesso è stato "nascosto" con un trucco: "tu devi sapere altrimenti non vali nulla"; "più sai, più vali". E' un depistaggio perché il sapere non c'entra nulla con il valore di una persona, zero. L'accesso è sempre stato ad un millimetro da noi, non ci abbandona mai, perché lo Spirito sa che è la nostra salvezza, che è di quello che abbiamo veramente bisogno, e non si allontana mai più di tanto. Amore.
E' la sapienza che, riempiendo la persona, impedisce allo Spirito di guidarla.

Nel mio esempio suggerivo che ogni edificazione non è fatta quasi per niente da architetti sapienti. Pochissimo. E' la squadra di operai che costruisce guidata dal capo mastro.
Sei TU che fai esperienza e impari, sei TU che cresci non la tua mente (anche, ma preferisco non parlarne perché si tratta della mente senza ego, quella che non è posseduta dall'ego). Sapere di più non è crescere, è solo riempire di più un contenitore. Infatti sono sicuro che ogni passo del tuo lungo percorso lo hai dovuto vivere sulla tua pelle, lo hai dovuto verificare prima di passare al successivo. Quello l'architetto non lo fa mai. Sei tu, come giustamente hai detto, che ti devi "sporcare le mani".

Nella nostra civiltà viene venduta una grande bugia: che sia l'architetto quello più importante di tutti. Non è così. E' l'esatto contrario.

Citazione:

Ma per costruire ho dovuto lavorare e non è stata una ricerca verso l'alto, cioè spirituale ed eterea tendente verso paradisi promessi. Infatti, non me ne frega nulla di un paradiso, desiderarlo significa volere un premio, ma non voglio premi per aver vissuto una vita piena, mi basta l'esperienza in sè. Cercare un premio per aver vissuto la propria vita è una cosa puerile tipica dell'ego, solo lui può volere un paradiso, perchè è lui che ne ha bisogno non l'essere che sono. L'essere che sono fa e se fa coscientemente, non cerca premi, i premi sono per chi è insicuro e ha bisogno di gratificazioni, ha bisogno della carota (paradiso) dopo il bastone (vita vissuta male come prova per vedere se è stato "bravo").

Il premio è nel fare stesso. Il premio è già essere nati. Ma per poter godere di quel premio bisogna ----> vivere. Bisogna vivere in Armonia. Il paradiso non bisogna cercarlo, ci siamo già. E' sempre stato accanto a noi, siamo noi che siamo diventati ciechi.

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