Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Al2012 il 19/8/2013 0:32:06
@ Invisibile

Se non abbiamo espresso proprio un pensiero identico, non vedo grosse differenze, almeno così mi pare:

Negatività:

Citazione:
Al2012 ha scritto:
Ha una valenza negativa, se è vissuto in modo tale che inconsciamente e meccanicamente segue gli impulsi di un individualismo, che rende concreta una realtà frammentata.


Citazione:
Invisibile ha scritto:

Ha una valenza negativa perché non é il centro, é un falso centro e cioè l'ego, la mente, per cui non é un "mettersi al centro", é spostare il centro.
L'illusorietà della centralità é duplice vista dalla prospettiva dell'ego: mi illudo di essere il centro dell'universo e il centro di me stesso, quando in realtà non esisto nemmeno nel centro di me stesso.
Tutti gli esseri hanno un "centro" che é dove si dovrebbe vivere. Noi lo abbiamo spostato. Da quì la visione irreale, distorta.


L’individualità si trasforma in individualismo proprio quando sposta il proprio centro e lo accentra sugli impulsi che riceve dall’ego e dalla mente di superficie, questo è un falso centro e da questo punto d’osservazione “guardo” (e creo) una realtà distorta

Positività:

Citazione:
Al2012 ha scritto:

Mettersi al centro ha una valenza positiva, se è vissuto in modo individualmente consapevole, quindi consapevole del “perché” e dell’illusoria centralità.


Citazione:
Invisibile ha scritto:

Non é vero che vivere nel vero centro di noi stessi dia una visione di "illusoria centralità", perché dal tuo centro é chiarissimo che "tu" non sei il centro del mondo ma solo di te stesso, ed é proprio "da li" che la contraddizione duale-tutto scompare, anche perché nel centro di un Uomo il tempo e lo spazio non esistono e per cui si può "vedere" che la propria separazione dal mondo é solo un aspetto della realtà, l'altro é l'unione e, sempre da li, si può "vedere" che esistono contemporaneamente.


Vivere il centro di noi stessi in modo individualmente consapevole, significa essere consapevole che tale centro non è il centro del mondo, ma solo della propria individualità.
Il perché della individualità è che con essa puoi fare esperienze che nell’Unicità non puo fare.
Consapevolezza dell’illusoria centralità vuol dire che siamo coscienti che il centro del nostro essere individuale è solo il centro di noi stessi.

Citazione:
ed é proprio "da li" che la contraddizione duale-tutto scompare, anche perché nel centro di un Uomo il tempo e lo spazio non esistono e per cui si può "vedere" che la propria separazione dal mondo é solo un aspetto della realtà, l'altro é l'unione e, sempre da li, si può "vedere" che esistono contemporaneamente.


Qui c’è il punto in cui forse i nostri pensieri divergono, perché l’individualità posta in una dimensione a-temporale e a-spaziale si dissolve, perché le coordinate spaziali e temporali creano la separazione nel mondo (la scomposizione del tutto) permettendo all’individualità di esistere e di “guardare” il mondo, se l’individualità “vedesse” il mondo si accorgerebbe che la separazione non esiste, quindi le dimensioni spazio e tempo svanirebbero, così come l’individualità.
Questo non vuol dire che, in determinate condizioni (meditazione o stato di coscienza non ordinario), pur mantenendo la tua individualità (separazione dal mondo), tu possa percepire e “intravedere” l’unione, riducendo al minimo la percezione della tua individualità.
Ovviamente secondo me.

Citazione:
Un altra cosa importante é che solo dal vero centro di te stesso puoi percepire la divisione vera della Creazione. Solo da li puoi vedere che tu esisti ed esiste il Mondo. Dal "centro fuori asse" no, perché non sei TU. Non puoi "vedere" i tuoi "confini" e per cui é una illusione, una visione distorta.
Non puoi nemmeno vedere l'interazione (l'Armonia) tra te e il Mondo, sempre perché quello che consideri "te" non é "te"..

E' anche un problema di accettazione della realtà: io esisto ma il mondo esiste, a prescindere da me.
Quando si vive nel proprio centro una delle prime cose che succede é che arriva l'umiltà. Sembrerebbe una contraddizione, invece é proprio così perché chiarificando la visione della realtà non si può che diventare umili di fronte al miracolo dell'Universo e di se stessi.
E' "l'arrendersi" di cui parla Incredulo che é anche "arrendersi a se stessi" in quanto parte del Tutto (e solo in quanto tale, questa é una precisazione per l'ego ).

Si può riassumere così: mettersi al centro di se stessi é sempre positivo, mettersi fuori centro é sempre negativo.
Figuriamoci mettersi al centro del mondo...


Condivido.

Citazione:
Questo é vero perché mettersi al centro "vissuto in modo tale che inconsciamente e meccanicamente segue gli impulsi di un individualismo, che rende concreta una realtà frammentata", non é mettersi al centro, perché in quel modo non si può fare. Il nostro centro non può contenere quegli impulsi, ecco perché per dargli vita é necessario "spostare il centro".


O portare il centro nella sua reale posizione, che per me significa essere consapevoli che l’individualismo è una deformazione della individualità.

Ora quoto un tuo precedente pensiero:

Citazione:
Un Tutto diviso in moltitudine guidato dall'Armonia e in perenne divenire.


Non so se è collegato al tuo pensiero, ma questa frase mi ricorda una domanda che a volte mi pongo: l’Uno (o Tutto o Coscienza Universale) è in divenire o è costante?

“Scimmiottando” il primo principio della termodinamica potrei dire che è un continuo divenire la cui sommatoria è costante.
La dinamicità è dovuta al continuo aumento della consapevolezza, che sommata alla parte ancora non raggiunta da il Tutto.

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