Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 31/7/2013 15:31:40
Citazione:

piggaz ha scritto:
la domanda "chi sono io?" ha grande importanza nello jnana yoga, lo yoga della conoscenza, e nell`advaita vedanta
famosi saggi di questo percorso sono AdiShankara, Ramana Maharshi, Nisargadatta Maharaj...
AdiShankara dava molta importanza allo studio delle upanishad come mezzo per arrivare a conoscere il proprio se`, Ramana Maharshi e Nisargadatta Maharaj proponevano la ricerca personale, l`autoinchiesta
proprio ora sto leggendo "io sono quello" di Nisargadatta Maharaj, altri libri che ho letto e che suggerirei sono "sii cio` che sei" di Ramana Maharshi e di AdiShankara "vivekacudamani" ed i commenti alle upanishad ed al brahma sutra
un classico bellissimo e godibilissimo (per me) e` lo "yoga vashista" di Valmiki
in internet c`e` questo sito dove potete trovare alcuni di questi libri e farvene un`idea
http://www.scribd.com/
scoprire chi siamo e` l`illuminazione induista, il nirvana buddista, la salvezza cristiana...
insomma, si potrebbe dire che e` l`apice dell`esperienza umana!


Esatto piggaz.

Ma per noi occidentali, non c'è bisogno di andare a cercare in Oriente la "quadratura del cerchio" anche se, sinceramente, male non fa, anzi...

La Tradizione occidentale affronta queste tematiche da sempre.

l significato originario è incerto, deducendo da alcune formule a noi pervenute (Nulla di troppo, Ottima è la misura, Non desiderare l'impossibile), sarebbe quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, «conosci chi sei e non presumere di essere di più»; sarebbe stata dunque una esortazione a non cadere negli eccessi a non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio, del resto tutta la tradizione antica mostra come l'ideale del saggio, colui che possiede la sophrosyne (la saggezza), sia quello della moderazione. Eppure ciò non spiega come mai nella sua forma più estesa nell'ammonito delfico appaiono i passi "In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei", infatti il motto potrebbe essere un'esortazione alla conoscenza dell'anima la quale, essendo di natura divina, porterebbe alla conoscenza delle Divinità....

A partire da Pitagora, che spingeva gli uomini a realizzare sé stessi, per arrivare a Immanuel Kant, molti filosofi hanno espresso l'importanza di conoscere se stessi nella propria autocoscienza prima di iniziare a scoprire le verità assolute. E molte altre culture hanno compreso l'importanza di questa affermazione: dalla cultura indiana, con gli Inni vedici, alle altre culture orientali, oltre a quella occidentale.

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