@TAD
Citazione:
Ma, vedi, leggere di io; se; ego;... mi ha sempre lasciato molto perplesso. Ho sempre avuto il sospetto che tali nomenclature servano solo ad allontanare l'individuo dalla comprensione di sè, piuttosto che agevolarlo.
La contraddizione è solo apparente.
Per fare emergere l'ESSERE deve avvenire il
collasso della mente.
I Koan zen, servono proprio a quello.
I paradossi dei
Koan, creano un corto-circuito logico, costringendo la mente ad andare più in profondità e uscire dalla comprensione superficiale.
Per cui l'uso di queste terminologie, è solo una fase
preparatoria della mente per accedere ad una comprensione più profonda.
Citazione:
Hai mai letto Uno, Nessuno Centomila di Pirandello? Il protagonista vive di rendita all'inizio del romanzo ma... si sente davvero libero solo quando finisce in uno ospizio, certificato come folle.
Adoro Pirandello, un vero grande.
Anche qui il protagonista si sente
libero quando la mente
collassa, andando in territori che le menti superficiali definiscono pazzia non essendo in grado di afferrarne il senso profondo.
Citazione:
Che dici, incredulo, forse per giungere finalmente ad "essere qualcuno/qualcosa"... occorre inevitabilmente essere soli?
Bisogna smettere di volere essere "qualcuno", noi siamo già qualcuno per l'Universo.
Se siamo qui è perchè qualcuno lo ha voluto, quindi noi SIAMO, indipendentemente dalle definizioni che usiamo per definirci, abbiamo una funzione, SIAMO nel posto giusto, nel momento giusto.
Per quanto opponiamo resistenza con la nostra mente a questo processo, non potremo mai smettere di ESSERE.
Per questo ho postato la parabola della pianta nel fiume di cristallo dove tutti resistevano alla corrente e dove la salvezza era semplicemente
affidarsi a lei.
Viceversa noi siamo "qualcuno",
per la mente, solo se siamo relazionati con qualcosa, altrimenti, da soli, siamo nessuno per la mente duale e
soffriamo per questo, la mente soffre, non lo può accettare di essere nessuno perchè si sente separata dall'altro da sè e deve dare un
nome, una definizione a quella separazione.
Per questo si agita tanto, è sempre all'erta, si preoccupa del passato o del futuro, mai in pace o in armonia durevole, deve affermare sè stessa nei confronti del resto del mondo.
Per questo giudica, condanna, divide, combatte, calcola e vuole il
controllo, vive di paura, di
orgoglio soprattutto.
L'unica relazione
eterna che possiamo avere è quella con l'ESSERE universale, ESSERE che
comprende anche noi perchè tutto comprende.
Per questo Dio è la risposta, la salvezza, la Verità, la Pace.
Ma Dio non è un vecchio con la barba bianca saggio ed onnipotente, Dio è tutto ciò che sei in grado di immaginare, qualsiasi idea, qualsiasi pensiero, qualsiasi pianto, qualsiasi movimento, qualsiasi suono, qualsiasi animale, qualsiasi odore, sapore, cellula, qualsiasi persona, qualsiasi colore, qualsiasi mondo, qualsiasi parola, qualsiasi pazzia, qualsiasi sorriso, qualsiasi tramonto, qualsiasi gemito di dolore, di orrore, e anche di più perchè è anche il
nulla che racchiude tutto questo.
Quale mente può ESSERE così potente da contenere il TUTTO?
Solo svuotandosi, affidandosi, imparando ad accettare ed accettarsi, quel vuoto viene riempito da Dio.
Se siamo pieni di noi, non c'è spazio per Dio.
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