Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 24/7/2013 17:05:07
Citazione:
l'esperienza ha probabilmente luogo nella mente del soggetto e non è dovuta a nulla di oggettivo.

Come si adattano questi fatti all'ipotesi extraterrestre?


Si adattano con il fatto che non sono extraterrestri, ma la parte "in ombra" di noi stessi, l'avversario, lo spirito di opposizione, l'antifotone (articolo del Prof. Malanga), il demone "travestito" da alieno, l'immagine speculare e oppositiva che dobbiamo usare per capire cosa siamo, etc.

L'oggettività non esiste nella misura in cui la mappa non è il territorio. Le misurazioni, gli esperimenti, le osservazioni e le relative conclusioni a cui arrivano gli scienziati sono valide fino a quando è possibile misurare, ma diventano inutili quando non è più possibile "incastrare" certi fenomeni con il metodo galileano.
Nell'ultimo articolo di Corrado si afferma che:

"In ogni caso dalle nostre osservazioni, si evince una cosa molto interessante. L’universo è archetipico e i suoi simboli sono all’interno del nostro cervello, prodotti dalla mente. Il paradigma di Galileo così crolla definitivamente perché si evince da tutto ciò che siamo noi dio e sappiamo esattamente come abbiamo edificato l’universo. Questo, da un punto di vista scientifico, ha un solo significato. La prima cosa che accade quando si scopre una cosa non è più l’osservazione del fenomeno all’esterno di noi ma l’inizio della acquisizione della consapevolezza del riconoscimento di quel fenomeno, come una cosa ancestralmente conosciuta. Il soggetto osserva l’oggetto e lo riconosce dentro di sè e dentro di sé ne applica le regole che poi verifica con le misure che rappresentano solo una ulteriore conferma delle sue percezioni. Lo scienziato così scopre di essere sciamano, scopre che non è importante studiare per comprendere ma è importante studiare solo per verificare, se ce ne fosse ancora bisogno, che noi siamo dio.dio. La misura, in questo contesto, serve solo ad evidenziare ciò che noi stessi abbiamo creato nella virtualità. Tutto questo ci da la garanzia che nel tempo saremo capaci di agire su questa virtualità modificandola a nostro piacimento, visto che ora, i meccanismi con i quali abbiamo creato, sono evidenti, cioè venuti alla luce della consapevolezza." (pag 28 dell'articolo "Evideon")

Le informazioni a cui si attinge nelle ipnosi corrisponde al bagaglio di esperienze collettive che condividiamo senza averne coscienza.

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