Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 8/7/2013 12:36:00
Citazione:

alroc ha scritto:

Spiacente per la battuta, una caduta di stile può capitare ogni tanto.

Scuse accettate. Si, può capitare ma su questi argomenti bisogna stare molto attenti, sono cose serie.

Citazione:

Nel mio caso ho compiuto un percorso fatto di gesti quotidiani, di esperienze vissute in uno stato di percezione allargata, ma è stato un fenomeno spontaneo, non frutto di una pratica. In sostanza mi sono "svegliata" nel 2009 all'improvviso scrivendo questo libro e l'ho fatto solo seguendo un impulso creativo. Questo in breve è il motivo per cui ho "oltrepassato il fiume".

Le strade per arrivare al centro sono infinite, mutevoli e assolutamente personali. E non può che essere così: siamo Uno ma siamo tutti unici e ognuno di noi vive in un posto unico ed in un tempo unico. Il Mandala lo illustra bene.

Citazione:

Ogni rituale implica un'accettazione delle "regole" implicite che lo caratterizzano. In questo caso l'attenzione che si pone nelle pratiche ha come "regola" che delle entità vengano involontariamente invitate a banchettare.

No. Quello succede perché con l'apertura dei "canali" la persona all'inizio non é pratica di chi é cosa.
Se la scuola, il metodo, il Maestro é sincero nell'intento di aiutare gli altri questo problema quasi non esiste perché le regole di una disciplina seria prevedono precauzioni per queste cose. Per esempio nel Tai Chi (quello vero) ci sono regole che impediscono di essere danneggiati, in molti sensi. Poi, raggiunta una certa "maturità" sta alla persona fare le sue scelte come é normale che sia.
I Maestri che hanno creato queste pratiche, con l'assistenza dello Spirito ricorda, le hanno create perfette. Sono millenni che le scuole ci lavorano e la conoscenza é molto profonda.
Esistono moltissime pratiche dannose, manipolate, con lo scopo di danneggiare le persone, di impedire che si liberino.
Per sapere se una pratica é genuina bisogna capire se la scuola che la diffonde é sincera, se ha un cuore come diceva Don Juan.
Le regole servono solo per compiere un percorso che si ha intenzione di percorrere. Dopo non servono più.
Se vuoi attraversare l'oceano devi rispettare certe regole altrimenti sono guai seri. Quando arrivi a Cuba non ti servono più.
Da li riparte un altro percorso con altre regole. Se lo vuoi fare. Le regole servono per FARE, non sono sacre in se. Anzi, seguirle quando non ti servono é dannoso come tu hai giustamente compreso.

Citazione:

Non funZIONano dal mio punto di vista perché bisogna praticarle sempre. Uno stato di comunione con l'incoscio è permanente e non ha bisogno di essere rinverdito con il ripetersi di pratiche. Se si deve ri-petere le pratiche è perché qualcuno si ciba nel frattempo del rituale stesso. Nel mio caso non ho mai fatto pratiche e il mio stato è innescato in maniera definitiva.

La scelta di praticare, sempre un po, ogni tanto é solo individuale. Dipende dal bisogno personale e da tante altre cose. Cambia anche con i vari periodi che si attraversano nella vita. All'inizio é consigliabile praticare sempre, poi, acquistata una certa esperienza, le cose cambiano ma anche no... Dipende da molte cose.
Io per esempio non ho mai saltato un giorno nel Tai Chi. E non mi viene proprio di farlo. Ancora non ho capito perché, ma ho un sospetto... Mi capita di farlo meno intenso, magari distratto dai casini della vita moderna, meno profondo. Ma dopo un po risorge la voglia di continuare perché, come la Vita, sembra non avere fine nel suo mutare e crescere.

Non é comunione con l'inconscio, quella é solo una parte della comunione. C'é il Tao, il Tutto, la Creazione.

Il raggiungimento dello stato di comunione é diverso per ognuno di noi. C'è chi a bisogno di ripetere il percorso milioni di volte e c'è a chi basta una volta, e in mezzo ci sono infinite variabili. L'esigenza di ripetere le pratiche può essere motivata anch'essa da moltissime ragioni. Quella che hai citato é solo una.

Nel tuo caso senti-credi-sei sicura che si é innescato in maniera definitiva. Te la do per buona (non perché non ti credo ma perché via internet non lo posso sapere). La mia impressione, dopo i nostri numerosi scambi (e qui sono io che mi permetto...), é che tu hai aperto dei canali, hai realizzato una comunione con te stessa ma che non é completa, ne con te stessa ne con il Tutto.
La comunione con il Tutto si chiama anche Illuminazione.

Esistono e sono esistite persone che hanno raggiunto l'illuminazione e che hanno deciso di indicare agli altri il percorso, per aiutarli. Per fare questo hanno creato pratiche che, se fatte nel modo giusto, portano allo stesso risultato.
Si chiamano Maestri.

Una parola "personale". Non un consiglio...
Da quello che scrivi e da quello che racconti hai realizzato da sola varie cose. Complimenti, davvero.
Ma mi sembra che la tua sia una tappa, importante, ma incompleta, "sbilanciata" (difficile trovare le parole).
Secondo me potrebbe essere molto utile per te provare a fare qualcosa, una pratica. Io prima di iniziare avevo letto "tutto", avevo riflettuto su tutto, per anni. Tutto quello che c'era da leggere sulla filosofia, spiritualità, esoterismo etc. Avevo "una capa tanta"
Poi ho incontrato il Tai Chi, per caso (?)...
Iniziare a FARE é stata una vera rivelazione. Il problema é che la mente sa tutto, ha capito tutto, come chi e perché.
Mettersi a FARE permette di verificare cosa é vero e cosa é falso nella realtà. Ho avuto "belle" sorprese... Ti dico solo che ho scoperto e verificato che il divario tra quello che credevo realizzato e quello che non lo era, la realtà, era enorme.
Ciao

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