Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 30/6/2013 11:08:27
Citazione:

incredulo ha scritto:

Per farlo L'EGO si libera di tutto, fa tabula rasa, si arrocca al suo interno smettendo di nutrire eggregore e parassiti, positivi e negativi, angeli e demoni, perchè vede tutto il mondo esterno ed interno, come espressione di vampiri che vogliono qualcosa da te.

Ti riduci a parlare con te stesso, perchè riduci il tutto a te stesso, riconduci tutto a te stesso, persino se uno ti accoltella, secondo Malanga accade perchè è una tua volontà che accada.

Tutto l'esterno perde di consistenza, diventi un ESSERE concentrato su di sè.

Rimane un lavoro incompleto, non finito.

Scoprire che nessuno ti ama e che il tutto ti vuole vampirizzare ed inculare, che vuole qualcosa da te è il passo da compiere per arrivare a realizzare che il tutto non vuole nulla da te, che ti ama disinteressatamente, incondizionatamente, che non ti giudica, che ti sostiene, che ti accompagna e comprende.

Senza quel salto, si rimane sempre lì, racchiusi nel proprio EGO.

Quindi, arroccandosi, l'EGO si isola e si racchiude in sè stesso, scoprendo le illusione da lui stesso create e liberandosi dai parassiti emozionali e dalle eggregore esterne come quelle politiche e religiose, solo per citare le più popolari.

Il problema arriva quando è il momento di liberarsi dall'EGO, perchè rimanere nel nulla con il proprio EGO senza condivisione, senza sentirsi amati e di conseguenza amare non appaga, non toglie il senso di vuoto, quel vuoto riempito a tratti dall'orgoglio, dal sentirsi Dio.

E lì sono cazzi, alroc.


Il lavoro che compiamo non è mai completo. Chi crede il contrario, è vittima della sua stessa paura di non arrivare mai da nessuna parte. Immagina se dovessi vivere in eterno senza mai poter riposare sugli allori, sarebbe una gran fatica.

Credi che Malanga riposi sui suoi allori?

A breve pubblicherà un articolo complesso, una sorta di teoria unificante in cui le perticelle subatominche trovano una descrizione così calzante da poter essere comprese da tutti.
E' il frutto della sua ricerca, del suo lavoro instancabile, ma non per questo finito.

Il lavoro della coscienza è eterno e per eterno si intende senza tempo, non un tempo lungo.

L'eternità, come condizione, la potremo comprendere solo dopo la fuoriuscita dall'illusione della matrix, non prima. Qui l'illusione è talmente verosimile da non lasciare spazio alla comprensione senza gli assi di tempo spazio ed energia. Siamo troppo invischiati nelle nostre stesse illusioni da non riuscire ad avere un altro punto di vista, per noi è difficilissimo poter guardare "da fuori".

Pensi di esserti liberato del tuo ego?

Mi dispiace ma da quello che leggo non credo. L'illusione di potersi liberare dal proprio ego coincide più o meno con la possibilità che abbiamo di liberarci della nostra ombra.

Credere che tutto abbia inizio e fine con noi stessi non è delirio di onnipotenza, anzi è l'espressione di un dramma, è la vera "croce" da portare.

Il cammino che stiamo compiendo tutti insieme, pur con le nostre diversità, è la nostra "via crucis". Ognuno di noi "si fa carico" come può della propria porzione di verità.

Io riconosco che c'è della verità nel tuo cammino, comprendo bene i tuoi passaggi esistenziali, ti comprendo fin troppo bene, forse tu non ti sforzi di comprendere i miei. E qui permettimi di dire che forse un po' il tuo ego bambino non ammette che c'è qualcosa di giusto in quello che dico, ma va bene anche questo.

Va bene anche solo aver letto il mio cammino, perché le parole che hai letto di me, anche se tu non vuoi, sono già dentro di te e stanno germogliando.

Ogni nostra "verità" è nel calderone delle altre e il nostro arduo compito consiste nel dipanare la matassa di connessioni semantiche che ci bombardano ogni giorno. Molte parole fanno da interferenza, tuttavia, se siamo connessi con il nostro incioscio, riusciamo a selezionare quelle che "attecchiscono" in modo fruttuoso.

La rete si chiama così perché "pesca", la sua maglia è molto fitta per cui scappano molti pesci. I pesci non accolti sgusciano dalla trama perchè sono ancora avviluppati nelle loro illusioni, sono "grossi e pesanti" nelle loro convinzioni cristallizzate (non mi riferisco a te).

Tutto questo lavoro è passione e quindi pieno di amore, non aver paura dell'amore che può collaborare con l'ego. Quest'ultimo può diventare molto piccolo, ma non può scomparire.

L'ego è come l'ombra che sembra non esistere quando il sole è allo zenit, in quel caso la "zona buia" non è scomparsa è sempre lì, pronta a comparire appena il "corpo" si muove o il sole si sposta.


Nell'illusione che viviamo, le leggi che regolano il tutto ci inviano un semplice messaggio cifrato: nulla rimane com'è.

Che vuol dire questa cosa?

Che tutto è in continuo movimento e nulla può essere fermato per sempre.

Anche le nostre verità e convizioni dovrebbero seguire il flusso naturale di questa legge, invece noi ci intestardiamo a rimanere fermi allo zenit pensando di aver trovato il modo di sfuggire alla nostra ombra.

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