Re: l'Idillio umano

Inviato da  Calvero il 13/5/2011 2:50:59
@ Benitoche

Se non sbaglio avevi già fatto questo discorso.
Ma questo "progetto" mi pare dia per scontato che sia qualcosa che si possa mettere in moto senza prima però aver visto il RESET che ci vorrebbe; ipotizzarlo prima, è una presunzione. Andiamo per ordine, almeno ci provo. E come si arriverebbe al "reset"?

Mi pare tu mi stia parlando come di una Città del Sole più libertaria: basata su una sorta di "trinità spirituale e fisiologica" che ha come centro lo spirito dell'individuo, per poi - da esso - "discendere" fino a delle chiamiamole naturali organizzazioni politiche e di Diritto. mmhhh .... Ok.

Ma non sono propenso a ritenere, allo stadio attuale, l'idea che una simile «visione» sia il passaggio che attende una collettività più matura; più consapevole; «Passaggio» inteso anche come Meta. Credo invece, per quanto siamo sempre nelle ipotesi di grandi azzardi e pseudo/utopie, che la priorità per l'uomo oggi, sia quella di voltare le spalle all'Ideale stesso e al bisogno imposto che avere una guida sia così importante. Basta.

Ripeto spesso che, in luce di questi grandi progetti, abbiamo perso... la guerra, neanche la battaglia. Venne detto: abbiamo bisogno di uomini liberi, non di libertà. Se comprendi il senso di come vedo questa "equazione", allora forse riesco a esserti comprensibile se ti parlo di rivoluzione

Per quel che concerne invece il tema "destra/sinistra" e l'esistere in esse di determinati principi, è un inganno. Un altro protocollo da rivoluzionare. Si legga distruggere. Non esiste principio corroborante in una destra come in una sinistra, poiché non esistono (non sono mai esistite) la Destra come la Sinistra. Dette "correnti" sono le antropomorfizzazioni delle frustrazioni umane in protocolli ideologici. L'uomo quando non ha una buona vista per osservarsi dentro, fa ancora più fatica a determinare e a circoscrivere i valori della libertà e a codificare il senso dell'ordine in una data collettività esterna a sé medesimo. Non vedendoci così bene, l'uomo ha incominciato a disegnare confini e recinti che lo facessero sentire più al sicuro; ha cominciato a mettere i nomi alla Vita, a battezzare e a cresimare i valori ... in nome delle sue paure, non in nome di una consapevolezza genuina; ha cominciato a disegnare il "giusto" e lo "sbagliato" in conseguenza di una forte miopia.

L'uomo, proprio quando credeva di aver trovato princìpi che avevano un senso (e delle giustificazioni) in queste correnti ideali, è proprio lì che (come è stato detto) si pettina i capelli, pettinando la sua immagine allo specchio.

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