Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  redna il 11/11/2010 14:57:50
Citazione:
Concordo anche qui col tuo disappunto.
E sicuramente certi argomenti vanno sviluppati. Per esempio, io non sto capendo cosa vuoi dire e dove vuoi arrivare.
Ma ciò non significa che considero i tuoi commenti dei semplici "esercizi di scrittura".
(Per quello abbiamo qui dei campioni...)


concordo che ci siano qui dei campioni proprio di questo tipo di esercizio...
ma sono pur sempre maschi italiani che non lavano non stirano . Insomma i lavori domestici li lasciano alle donne.

Non cucina, non pulisce e non stira: il maschio italiano con i lavori domestici va poco d’accordo. Così tocca alla moglie o compagna sbrigarsi le faccende di casa, perché lui al massimo per distrarsi si dedica al giardinaggio o ai bambini per fare qualche gioco.
Dati Istat alla mano il 76,2 per cento del lavoro familiare è tutto sulle spalle delle femminucce. La cosa meno confortante è che non è cambiato molto dal 2003 in quanto a parità di diritti di secchio e detersivo.
Il 98,9 per cento delle donne con partner tutti i giorni si occupa della famiglia. Il 24,1 per cento degli uomini non vi dedica neanche dieci minuti. Se poi si sommano lavoro a casa e lavoro d’ufficio, ecco il quadro: l’impegno complessivo della donna è di 9 ore e 10 minuti al giorno contro le 8 ore e 10 minuti dell’uomo. E se ci sono i figli? 9 ore e 28 minuti per le madri e 8 ore e 17 minuti per i padri, peggiori (ma non troppo) quelli del sud.
«Questo modello — spiega Enrico Giovannini, presidente dell’Istituto nazionale di statistica — non è più sostenibile: la donna è “schiacciata” e non ce la fa più». L’indagine La ricerca dell’Istat è stata condotta dal febbraio 2008 al gennaio del 2009 su un campione di 18.250 famiglie e 40.944 individui che hanno descritto in un diario le loro attività quotidiane. Un lavoro gigantesco, che arriva a vent’ a nni dal l a prima rilevazione (1988-1989) e a sei dalla seconda (2002-2003). E che torna a raccontare la «forte disuguaglianza di genere nella divisione del carico di lavoro familiare tra i partner».
«I livelli di lavoro familiare decrescono — spiega Linda Laura Sabbadini — direttore centrale dell’Istat — perché le donne hanno “tagliato” proprio su quella voce. Il coinvolgimento degli uomini non c’è stato»

e in una situazione come questa chi può dare dell'omicida ad una donna se abortisce? Se la donna è schiacciata e non ce la fa più anche i figli ne risentono ma per i maschi non è nel loro 'stile' cambiare trend.

Teorizzare e fare leggi o dar giudizi su quello che 'deve' fare una donna e poi non essere nemmeno capaci di badare a se stessi non è tanto equilibrato.

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