Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  Carmine il 7/11/2010 23:36:51
Come al solito è il mai abbastanza maledetto intellettualismo elevato a sistema di conoscenza il nemico più subdolo, la trappola vera di questi tempi disastrati: già di per sé intelligenza alla deriva, è per di più in troppi casi sostenuto da processi analitici semplicistici ed approssimativi. Suo inevitabile prodotto sono conclusioni tra le più stupide ed aberranti che sia dato di sentire, con l’apparenza però della scrupolosità e della correttezza. Per cui tocca leggere assimilazioni, superficiali al limite dell’idiozia, tra l’uccisione di un nemico e la soppressione in utero della propria prole, senza il manifestarsi del benché minimo sentore che le due situazioni siano irriducibilmente opposte, che implichino dinamiche interiori antitetiche; senza il minimo segno che sussista una qualsiasi coscienza delle nozione di identità soggettiva, individuale e allargata, e che in quest’ultima è naturalmente integrata la prole, a partire dal suo concepimento; senza mostrare di comprendere neanche un minimo che il termine “umanità” non implica affatto i soli buoni sentimenti ma implica costituzionalmente sentimenti forti, nel bene e nel male, specialmente riguardo ad alcuni questioni fondamentali; e che tali sentimenti non solo fanno parte ma sostanziano l’essenza dell’individuo, che sono elemento strutturale della sua identità; senza capire che la ridicola ragionevolezza, oggi tanto amata anzi venerata, è destinata ad essere per l’eternità uno strumento superficiale, una risorsa soltanto accessoria dell’essere umano, perché del tutto distante dalla sua natura essenziale. Senza afferrare che l’odierna presunta aumentata sensibilità su base geografica (Dio, che ridere...) è soltanto il frutto di una autocensura, di un estraniamento da sé stessi, di una rimozione forzosa delle dinamiche umane più profonde e autentiche attuata nel nome di una concezione ragionieristica dell’uomo, che, in forza delle sue analisi contabili dei costi e ricavi pratici e dei suoi giudizi di maggiore o minore politically correctness, pretende di rettificare la natura umana nelle sue motivazioni e nelle sue manifestazioni. Non c’è proprio niente di sorprendente che una visione dell’essere umano così anti-vitale alla fonte sposi e legittimi con tale facilità la causa dell’aborto. Niente di sorprendente, anzi perfetta consequenzialità.

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