Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  redna il 7/11/2010 16:48:32
Citazione:
La domanda che personalmente e intimamente mi pongo; la domanda che fa stringere alla gola la mia coscienza di essere umano, è questa:

Ma io che sento l'aborto come una cosa profondamente terribile e tragica nei confronti della mia coscienza, io che farei tutto ciò che le mie capacità di pensiero possano fare per evitarlo (e non imponendolo) a una compagna, a un amica, a una sorella: sono realmente incoerente se nella stessa misura reputo ingiusto condannare una donna per omicidio?






.potrebbero essere queste delle attenuanti? allora è chiaro che l'intera società
neè coinvolta......e non solo la donna........




Questa volta mi rivolgo a voi, donne come me. Donne che avete votato PDL e che probabilmente in uno stato semi-ipnotico tornerete a votarlo. Donne di altri partiti che rimanete in silenzio. Donne che non vi siete mai interessate di Politica perchè è sempre stato vostro marito ad occuparsene. Donne inconsapevoli. Donne atterrite o timorose. Donne semplicemente inoperose!


Come potete accettare supinamente tutto quello che sta accadendo nella nostra desolata e desolante Patria e non indignarvi nel profondo? Come potete non rendervi conto che il nostro Presidente del Consiglio con questo disgustoso teatrino di prostitute, magnacci, ninfomani e sessuofobici, alimentato dai mass media e dai servi dell'informazione, sta volutamente svilendo e denigrando la figura della donna, contribuendo a far radicare sempre più nel nostro Paese incivile e incivilizzato la cultura della discriminazione di genere e dell'assoggettamento al potere maschile e maschilista? Come potete non percepire che anche questa pantomima del Bunga Bunga fa parte di un piano studiato e lungimirante di annichilimento e di svuotamento della intelligenza femminile, sempre più relegata ai margini del contesto sociale, economico, lavorativo e politico nazionale? Lo chiedo a voi, donne che raramente siete state in grado di darmi una risposta convincente, donne che troppo spesso siete rimaste a guardare inermi, mentre altri barattavano il vostro futuro e frantumavano i vostri sogni.

E a te, donna che svendi la tua dignità e la tua essenza, oltre che il tuo corpo, auguro che le gratificazioni materiali che riceverai dal potente di turno durino più del tempo di un soffio e possano compensare il senso di squallore e il dolore lacerante che proverai quando presto o tardi, inevitabilmente, ti sveglierai da questo lungo torpore e, guardandoti allo specchio, farai i conti con la parte più intima di te stessa e ti sentirai morire.

Quel giorno forse anche tu comprenderai la mia rabbia. Quel giorno forse improvvisamente capirai che il tuo essere donna avrebbe potuto regalarti molto di più del tuo essere schiava di un uomo, del denaro e del potere ALTRUI.


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