Re: Aborto...ma dov'è la ragione?

Inviato da  redna il 6/11/2010 11:07:51
Citazione:
"La scelta della donna (eticamente per chi la giudica da fuori) è a monte del fatto se il feto sia bimbo o meno; se sia vita o meno; se sia persona o meno; eccetera eccetera ... la sua autorevolezza (della donna) in una simile decisione è semplicemente legittimata da essa stessa in quanto è lei medesima - natura procreatrice in simbiosi biologica -. E' una sua proprietà. E' un dato oggettivo. Una cosa che vive grazie a lei e non viceversa, e solo lei ha diritto di scelta."



Il tutto diventa una 'cosa' ed una 'proprietà' dopo che si è snaturato completamente questo e dopo che ci si basa solo su leggi fatte solo per contenere il problema dell'aborto socialmente.

Quello che (vedo in molti qui...ma non tutti) non siete ancora arrivati a capire è che il tenersi un figlio è direttamente proporzionale (per una donna) a tenersi un uomo.
L'affetto (non esiste nessuna legge per questo) è l'unico collante che dovrebbe esistere fra un uomo e una donna e conseguentemente per un figlio (e non importa se è desiderato o meno).

Quello che di cui discutete si basa se fare coercizioni su di una donna perchè si tenga un figlio e basta.

Pertanto continuando a ragionare in questa maniera si comprende che la fecondazione assistita la ritenete giusta. Basta far figli, non importa in che modo.
E'ovvio che qualcuno che è cattolico la pensi così altrimenti non si battezzerebbero più bambini considerato che gli stranieri di altre fedi sono sempre più in italia.

Notturno, la cosa che vive grazie a lei, è una cosa che lei non sarebbe stata in grado di fare se non avesse incontrato un uomo.
Pertanto non è di per se una cosa ma qualcosa che, in sostanza desta anche timore che,se permetti, i maschi non capiranno mai.
Ma è proprio per questo che avrebbero dovuto tenere, su questo genere di cose, una certa distanza. Il tutto è stato rovinato quando si è meccanicizzato e lo si è fatto diventare una cosa di serie come ora.

La società che ha fatto leggi in tal proposito non ha tenuto conto di nulla ma solo dell'evidenza del fatto che una donna è un tutt'uno col figlio e quindi la decisione di abortire è ovvio che spetta a lei.

La legge e gli uomini non vedono che l'inizio della vita deriva da un uomo e che quindi spetterebbe a lui decidere. Che gli uomini non vedano questo è del tutto impossibile e quindi è chiaro che, con la solita svolazzata di irresponsabiltà, la legge getta sulle spalle della donna la vita del nascituro ed è chiaro che lo fa per tener fuori dalle sue risponsabilità, qualsiasi maschio.

Ora che qualcuno sia qui a parlare del povero feto che viene abortito è ridicolo quando non chiedono (i maschi) le loro responsabilità su questo per legge.
Vorrei vedere una bella legge in cui dice che un uomo si prende QUALSIASI responsabilità di quello che ne deriva OGNI volta che copula e allora si che comincerebbe la parità.

Guardare perchè ci sono tanti aborti è smettere di considerare che dietro ad ognuno c'è un maschio che a volte non sa nemmeno quello che sta facendo e anche una povera donna che non sa nemmeno che sta mettendo a rischio la sua vita per qualcuno che vuole far funzionare l'apparato genitale è solo esercizio di scrittura.
Scollegare poi un figlio da DUE che lo hanno concepito non è umano.

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